lunedì 7 luglio 2008
Anche l'abito fa lo studente

Divisa a scuola sì o no? Sì, per una serie di buone ragioni. Proposta da Gabriella Giammarco (Pdl) e considerata con attenzione dal ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, questa possibilità ha suscitato molteplici commenti, non tutti favorevoli, anzi. L'obiezione più forte: la divisa non basterebbe a risolvere i problemi della scuola di oggi. Ovvio: del resto, nessuno che sia sano di mente chiederebbe ad una scelta formale di risolvere problemi strutturali. Tuttavia la forma può aiutare la sostanza. Innanzitutto, quando si parla di divisa si fa una scelta di appartenenza, di attribuzione di ruolo, di riconoscimento. Le divise sono diffusissime nella nostra società: non solo nei corpi militari, ma anche nell'ambiente medico e paramedico, nella magistratura, negli alberghi, soprattutto di livello, nelle cucine dei ristoranti, nei supermercati.
Sono in divisa, di fatto, i manager e gli avvocati, tanto per citare due categorie di ampia rappresentatività, seppure con una maggiore discrezionalità nel colore delle cravatte o delle camicie. E lo sono gli sportivi di ogni squadra e disciplina. Nessuno lo vive come una limitazione della libertà personale, un insulto alla propria intelligenza o un'espressione di statalismo arcaico. Non sono in divisa i creativi di ogni professione: ma anche questo è un dichiarare un'appartenenza ideale, e ha una sua logica e un suo senso.Perché stupirsi tanto all'idea che anche i bambini possano utilizzare la divisa e viverla in modo positivo? Anche per i bambini e gli adolescenti può essere importante riconoscersi da un vestiario condiviso, soprattutto se questo si associ all'orgoglio di frequentare una scuola di qualità, come succede all'estero, dove le divise hanno attraversato intatte e rispettate i furori sessantottini, le ribellioni autonomiste successive, la voglia di differenza e di anarchia, e più in generale la tendenza a ridurre drasticamente il senso di disciplina a scuola. I bambini italiani sono diversi? Non tanto. Basti pensare ai boy-scouts, che anche in Italia godono di ottima reputazione e hanno una loro amatissima divisa che nessuno si sognerebbe di barattare per un abbigliamento variegato. Per non parlare della soddisfazione con cui i bambini indossano la divisa della squadra preferita o di quella in cui giocano. Semmai, i più resistenti all'idea della divisa sono alcuni genitori, che vedono per l'appunto in questa scelta una limitazione del senso di libertà dei figli. Pretesa di libertà che tuttavia ha oggi superato ogni limite, confondendosi con la maleducazione dilagante, figlia dell'assenza di regole e di disciplina e della conseguente anarchia comportamentale; con l'indifferenza ai sentimenti e ai bisogni degli altri; con un narcisismo esibizionista di cui i genitori sono spesso i primi compiaciuti registi. Ricominciare da una scelta formale, può essere il primo segnale dell'urgenza di riscoprire altri e più sostanziali valori della scuola ormai vituperati e dimenticati. Certo, oggi non si pensa più al vecchio grembiule nero. Piuttosto, ad una divisa sul modello anglosassone, molto sobria: camicetta, gonna e giacca per le bambine e ragazze, pantaloni, giacca, camicia e cravatta per i maschi. Oppure jeans, camicia e giacca, purché con lo stesso stile e gli stessi colori. I vantaggi: il primo, un po' di sana uguaglianza. Così da limitare drasticamente la corsa attuale al vestito griffato anche per i piccolissimi, almeno a scuola. Scelta eccessiva per un bambino e che umilia tutti quelli che non se lo possono permettere. Il secondo: un po' di decoro. Uso apposta questa parola desueta, che indica l'ornare, l'abbellire: perché una bella divisa, uguale per tutti, contrasta nettamente con la tendenza alla sciatteria e al disordine, ma anche all'esibizionismo ammiccante, che in alcune scuole, soprattutto nell'adolescenza, è ormai a livelli sconfortanti. Chiaro: in parallelo dovremmo rioccuparci, e molto di più, del ruolo educativo della scuola, con una rinnovata dignità, formale e sostanziale. Eliminando i telefonini dalle classi una volta per tutte; esigendo una disciplina degna del nome, dagli insegnanti e dagli allievi, perché non è possibile apprendere nel caos. Esigendo il rispetto della casa dove si costruisce il futuro dei nostri figli, quale dovrebbe essere la scuola. Rispetto che include la pulizia dei muri e il divieto di imbrattarli, perché facendolo si insulta e abbruttisce lo spazio comune. Per concentrarsi soprattutto sull'apprendere e sull'allenare il cervello, strumento formidabile oggi sottoutilizzato, specialmente a scuola.Una divisa da scegliere o meno a discrezione dell'istituto scolastico e d'accordo con i genitori, come salomonicamente ha suggerito il ministro Gelmini. Una scelta comunque da considerare con attenzione, soprattutto se diventerà il fiore all'occhiello di una riscoperta dignità della nostra vituperatissima scuola.
Alessandra Graziottin
Fonte : Il Gazzettino
www.alessandragraziottin.it
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riflessioni
martedì 1 luglio 2008
A una ragazza,a un ragazzo

Forse l'hai già capito: non è facile crescere, ancor meno diventare adulti.
Essere grandi significa avere più libertà, più mezzi economici, ma anche molte più responsabilità.
Il tuo compito, la tua meta in fondo al viaggio, è diventare migliore dei tuoi genitori.
Alza la fronte. Non farti imbrogliare da chi vorrebbe comprare il tuo consenso con denaro o adulazioni, non ti far bastare ciò che sono disposti a darti. Il tempo ti dirà che le idee sono tanto più preziose quanto più sono diverse.
Alza la fronte e non porre limiti alla tua ambizione: essi sono fatti per essere superati attraverso passione e capacità. Non è vero che nella vita bisogna accettarsi, piuttosto è fondamentale sapere che ti puoi migliorare, qualsiasi sia la stagione che stai attraversando.
Sforzati di trovare il coraggio per dare spazio alla tua creatività, confida nel tuo talento cercandolo ogni giorno e ogni notte dentro di te.
Raschia il barile delle tue capacità, scopri ogni cunicolo della tua anima ma non donarla mai tutta, riservane sempre una briciola per ogni tua prossima passione.
L'esistenza non è una corsa di cento metri, ma una maratona meravigliosa e per arrivare alla fine occorre merito, non furbizia; voglia di essere disponibili a meravigliarsi, non infruttuose ricette alchemiche: "un uomo libero agisce sempre in buona fede e non ricorre all'astuzia", diceva Spinoza.
Non dare retta a chi ti indica le scorciatoie, prova ad osare strade difficili, evita tutto ciò che è comodo e diffida di chi te lo propone. Fa' crescere dentro di te rabbia e sete per l'inquietudine.
Non buttarti via, impara a dannarti senza perderti.
Alza la fronte e tieni dritta la schiena: nemmeno gli anni la curveranno, soltanto l'ignavia.
Ama la tua libertà e difendila da tutto e da tutti; adora la tua autonomia, riparala dal canto delle sirene ricattatrici: le dipendenze non fanno crescere, aiutano soltanto a smarrire il senso del viaggio.
Non farti atterrire dall'urto delle tue emozioni, contamina con l'eco di quel rombo magnifico chi, accanto a te, ha abbassato lo sguardo.
Impara che hai diritto a pensare che nella vita si possa e si debba tentare e sbagliare, e che nessuno ti deve poter giudicare per gli errori che commetterai, ma semmai per le omissioni che ammetterai a te stesso.
La riga la si tira alla fine, non certo a vent'anni, e, quando ti verrà di guardare alla vita come ad una straordinaria vallata percorsa, avrai finalmente capito che la sera cui sei giunto conosce segreti che il lontano mattino nemmeno poteva immaginare; ma dovrai anche sapere che ciò che di buono è stato l'ha costruito la tua anima, così come anche ciò che le tue forze non sono state capaci di compiere.
Prefazione di Paolo Crepet al suo libro " I figli non crescono più"
La forza della vita in una favola di Esopo

Quanto è difficile amare la vita!
C’è sempre un intoppo, un contrattempo, un dubbio ad offuscare i momenti spensierati, al punto che la felicità si individua e si riconosce solo dopo che si è perduta.
Siamo proprio noi i nostri peggiori nemici quando ci denigriamo, quando indugiamo in atteggiamenti sconvenienti, quando diamo voce alla nostra ansia trasmettendo agli altri inquietudine e disamore.
Il vecchio e la morte
Una volta un vecchio, avendo raccolto la legna e trasportandola, percorreva molta strada.
Per la fatica del cammino, avendo poggiato il carico, invocava la morte.
Essendogli apparsa la Morte e avendogli domandato per quale motivo la invocava, il
vecchio disse: “Affinché mi porti il carico"
La favola insegna che ogni uomo è amante della vita, anche se è sfortunato.
La morte sembra allora la panacea di tutti i mali e la invochiamo, forse solo scaramanticamente per tenerla lontana.
E’ una sensazione che ben conosce un vecchio immortalato da Esopo mentre prega prima ed elude poi la propria dipartita.
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domenica 29 giugno 2008
Uno strumento utile per non giocarsi la sicurerzza

Microsoft® lavora da sempre a stretto contatto con i genitori per offrire un ambiente più sicuro e protetto per i loro figli. L’ obiettivo è quello di fornire a tutti i genitori gli strumenti necessari a scegliere i giochi, sia online che offline, più adatti alla propria famiglia, a controllare l’accesso dei figli alle attività interattive online, a monitorare il tempo che trascorrono alla console e in generale ad essere tranquilli e a proprio agio con la nostra tecnologia.
Ha così realizzato e messo in rete la Guida " Gioca sicuro ,non giocarti la sicurezza"
(scaricabile gratuitamente all'indirizzo http://giocasicuro.msn.it),che mira,da una parte,a dare a tutti i genitori le informazioni necessarie a comprendere il gioco interattivo e, dall'altra, ad aiutare a decidere quali siano i giochi più adatti per i propri figli. http://giocasicuro.msn.it
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Amori spenti

Entrando in chiesa, spesso mi tornate alla memoria: così belli, così commossi, così luminosi tra fiori e luci nel giorno del matrimonio. Conservo ancora il vostro libretto di nozze che parla di Nido d'amore. Ora è già arrivato il freddo inverno.
Io mi domando: "Ma io che cosa ho fatto, dopo quel giorno per voi? E Tu, Signore - scusa - che cosa hai fatto? Hai dato un bel progetto: non è bene che l'uomo sia solo - I due saranno una sola carne!"
Vi siete sposati con amore, ma ora vi vivete accanto senza felicità. Avete sognato insieme spese e progetti; sono rimasti solo i sacrifici e la noia.
E' sparita la trasparenza dei primi tempi, che vi rendeva felici come bambini; quando dormivate abbracciati e nessuno poteva vivere senza l'altro. Qualcosa si è lacerato dentro di voi. Avete tentato di ritornare indietro, di parlarvi, di perdonarvi ma ognuno è stato capace di dire: per tua colpa, non per mia colpa. E ora siete rassegnati e confusi. Non credete più ai vostri ricordi d'amore e agli insegnamenti del Corso Fidanzati. Sentite di aver fallito, ma non c'è una via d'uscita?
Gesù Eucaristico, parla Tu al loro cuore:
"Cari amori spenti, non vi è venuto il sospetto che io sono qui proprio per rispondere ai problemi che nascono dalla vita? Dovete scoprire questa mia presenza. Fermatevi, costringetevi a sostare, imponetevi un silenzio anche dalle amarezze o dalle ragioni personali. Rientrate in voi stessi e mettetevi in ascolto di me.
Io sono qui a disposizione perché mi troviate.
Io sono silenzio: non riempitevi di troppe parole.
Io sono fedeltà: non dimenticate quell' amore e quel sì detto un giorno con me.
Io sono perdono: ditevelo anche voi (Oggi sarai con me...)
Io sono presente (mi chiamano la Divina Presenza): non disertate la casa, la cena, il talamo.
Io tornavo da risorto a dire a quei freddi amici: Pace - a chiamare per nome : Maria, Tommaso - a dire: proviamo a rigettare le reti o a rileggere le Scritture.
Nella mia Resurrezione sempre si può ripartire.
Non capite che non tutto è perduto, che potete ritrovarvi, dopo il buio, per un nuovo mattino di luce?
E sarete ancora capaci di amore, di pazienza, di perdono; di prendere la vita come compito, come responsabilità, come spazio di penitenza; e se non fuggirete per paura, troverete il gusto di portare la Croce dietro di me come il cireneo. E là, dove tutto era perduto, lacerato, fatto a pezzi, può ricominciare qualcosa.
Se io, Gesù, non fossi in grado di darvi questo, non sarei qui nell'Eucaristia. Non mi sono fermato ad alimentare devozioni ma per dare vita, per farla rifiorire dove si è spenta, per infondere un senso nuovo là dove tutto era diventato insignificante, per riaccendere con la mia luce amori creduti da voi spenti perché forte come la morte è l'amore: qui l'amore è firma di Dio.
Venite ad imparare a dire con me: Ti voglio tanto bene che mi lascio mangiare da te. Io lo faccio sempre perché amare è consegnarsi, perdersi per nutrire l'altro.
Le difficoltà siano come il vento: alimentino il grande fuoco.
Troppi ritengono che amore significhi essere amati anziché amare; e non ritirare mai l'amore promesso, per questo sarai fedele: L'ho promesso al Signore, ti amerò. E Dio ti aiuterà.
P.S.: Cerca chi può aiutare il vostro amore, non le tue ragioni. Se è la vostra relazione che è andata in crisi, cerca chi è esperto in relazioni e non chi è esperto in spartizioni o serenità individualiste. Nella rottura non c'è mai un vincitore: si rimane a piedi entrambi. Quante sofferenze difficili dopo le rotture facili!
Venite a imparare l'amore presente e discreto davanti all' Eucaristia!"
Tu che togli il peccato,
Tu che lasci la pace,
Tu che sei versato per noi, vieni!
Fonte www.santabertilla.it Una cartolina domenicale di Don Marco
sabato 28 giugno 2008
Con un cellulare parlante i ciechi possono leggere tutto

Grazie a un potente sofware che costa poche centinaia di euro.
La novità è stata presentata in Trentino.
La tecnologia sembra non avere più confini: quello che ieri sembrava utopia il giorno dopo lo ritrovi, piacevole, ma anche, per certi versi, sconvolgente realtà. Non si può spiegare altrimenti l'ultimo ritrovato per non vedenti della società americana Kurzweil che con la Federazione dell'Associazione dei Ciechi Usa ha messo a punto un potentissimo software che permette di trasformare in voce i testi fotografati con la telecamera del telefonino. Finalmente anche le persone cieche potranno leggere in autonomia ciò che loro serve in ufficio, al supermercato, a scuola, al ristorante. Questo nuovo telefonino è stato presentato ieri, grazie alla Tiflosystem di Piombino Dese, guidata dall'imprenditore non vedente Davide Cervellin, a Sarnonico di Trento, nell'ambito di un convegno dedicato alle nuove tecnologie per non vedenti.
«Oggi è davvero una giornata speciale - ha commentato Davide Cervellin - e io stesso non so quanto sia complice Sant'Antonio; certo è che quasi non volevo credere a me stesso quando, semplicemente maneggiando il mio telefonino su cui era stato installato un potente software di riconoscimento dei caratteri a stampa con sintesi vocale, ho potuto leggere la corrispondenza senza alcuna difficoltà. E poi, data la sbalorditiva mia nuova condizione, non mi è parso vero recarmi al ristorante e quasi provar più piacere a scorrere in autonomia il menu per scegliere le pietanze che a gustarmi un'ottima tagliata al rosmarino innaffiata da un buon bicchiere di Ruchè del Monferrato».
Per le persone non vedenti si tratta davvero di una rivoluzione: con il telefonino e questo speciale software si può finalmente leggere ciò che i loro occhi non vedono e breve ormai sarà il tempo che con il telefonino ci si potrà tranquillamente spostare senza più l'angoscia di cercare qualcuno che per accompagnare le persone non vedenti.
La Kurzweil è stata la prima società nel mondo che ha realizzato sistemi di riconoscimento ottico con riproduzione in voce avendo avuto fin dall'inizio un collaudatore d'eccezione, Steve Wonder, per il quale avevano messo a punto anche dei sintetizzatori musicali. Da allora davvero tanta strada è stata fatta e con poche centinaia di euro è possibile acquistare il software che oggi permette a qualche migliaio di ciechi in Italia di leggere in autonomia. Tiflosystem da sempre è stata accanto alla Kurzweil per la distribuzione dei suoi prodotti in Italia, curandone la traduzione in lingua italiana, l'assistenza tecnica e i servizi di istruzione e formazione.
Vasco Mason
Fonte Il Gazzettino
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scienza e tecnologia
martedì 24 giugno 2008
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musica
Impulsivo ,l'uomo che piace

Narciso, impulsivo, inaffidabilmente machiavellico: questa è la "dark triad", la triade oscura che seduce le donne più di ogni altro insieme di caratteristiche. Secondo Peter Jonason, ricercatore dell'Università del New Mexico (Usa), che ha studiato 200 studenti, i ragazzi con queste caratteristiche hanno il massimo successo con le donne, sono i più seduttivi e quelli che piacciono di più. Hanno vocazione per storie passionali, brevi e rapinose. Sono pessimi partner nel lungo termine, perché poco o per nulla affettuosi, tutti presi dal proprio narcisismo e dal bisogno di gratificazione personale attraverso continue conquiste. Possono diventare violenti, proprio perché impulsivi e poco capaci di controllare l'aggressività. E sono sostanzialmente inaffidabili, perché tendono machiavellicamente ad usare gli altri, donne incluse, a proprio vantaggio.
Sono pessimi padri, perché poco capaci di continuità affettiva, di dedizione e di empatia. Nei suoi gradi estremi la triade può essere associata a personalità socialmente molto pericolose. Nelle forme intermedie sembra invece costituire il massimo del sex-appeal, anche in culture diverse, come suggerisce un'altra ricerca di David Schmitt dell'Università di Bradley, Peoria, Illinois (USA), condotta su ben 35.000 persone in 57 Paesi diversi. Diciamolo: niente di nuovo sotto il sole. Questa è la riedizione più o meno scientifica del ben noto "sciupafemmine" di italica memoria.Dal punto di vista dell'attrattività, d'altra parte, non è difficile capire perché questi uomini abbiano un notevole ascendente sulle donne: narcisi, si curano molto e se non belli, sono comunque attraenti perché fisicamente atletici, e "testosteronici". Hanno odore di maschio (questo la ricerca non lo dice, ma aggressività e impulsività tendono a correlare a più alti livelli di testosterone, e a tratti di comportamento sessualmente dominante). E questo è di per sé molto attraente sulla parte più arcaica del cervello delle femmine di ogni specie, donne incluse. Anche perché altri studi ci dicono che l'attrazione istintiva, di pelle e sensi, così governata dal testosterone, si associa ad un maggior successo riproduttivo, nel senso che i figli (spesso adulterini) di queste relazioni sono biologicamente molto vitali. Diversamente dai maschi testosteronici ma socialmente sani, i seduttori hanno un tratto di personalità "borderline", che si associa ad una scarsa maturazione della capacità del lobo frontale, responsabile del controllo degli impulsi (capacità invece marcata nei maschi solidi, affidabili e sereni). Sono "thrill-seeking" e "novelty-seeking", ossia sempre alla ricerca di eccitazione e di novità. Nel breve termine, sono partner eccitanti e adrenalinici, anche perché se le inventano tutte pur di conquistare la donna di cui si sono invaghiti, incluso il raccontarle un sacco di storie, complimenti a manetta inclusi. E le donne amano i voli adrenalinici, la passione, l'imprevedibilità, il sesso focoso, il sentirsi fare complimenti sperticati che magari un uomo più sano di cervello non farebbe, se non altro per pudore dell'iperbole. Molte donne amano anche una certa aggressività: tanto più quanto la loro vita è prevedibile, tranquilla, quieta. Sono massimamente vulnerabili a questa seduzione quando sono belle e sottilmente annoiate, o francamente depresse. Sono molto meno attratte da questa tipologia le donne che hanno vite appaganti, un lavoro che soddisfa il loro bisogno di novità e di eccitazione mentale, un quotidiano variato, e/o che sono davvero felici con il loro uomo e i loro figli.Attrazione di una sera o di qualche mese non significa tuttavia progetto. E da millenni la maggioranza delle donne emotivamente solide distingue nettamente, più o meno consciamente, due tipologie di uomini. I belli e maledetti, o comunque maschi seduttori, per l'avventura o la storia ardente e adrenalinica. Ma quando scelgono il partner con cui metter su famiglia, tendono nettamente a scegliere partner affidabili e solidi, che le amino davvero, e siano non solo buoni mariti ma soprattutto buoni padri: requisito essenziale, dal punto di vista riproduttivo, per garantire che i figli (comunque concepiti...) possano crescere con ottime probabilità di diventare adulti e procreare a loro volta, come sostengono altre ricerche sul tema.E allora? Semaforo verde per le storie ardenti, anche con i maschi con queste caratteristiche oscure (ma non troppo), purché la donna sappia a sua volta viverle con il giusto mix di passione e distacco. Per non trovarsi non solo sedotta e abbandonata, secondo un copione millenario, ma anche massacrata emotivamente se non anche fisicamente abusata, come succede quando la triade è grave. Semaforo rosso, invece, quando si è più vulnerabili, quando si ha "bisogno" di innamorarsi, quando si è depresse o si ha bisogno di sognare. Perché i narcisi vampiri di questo tipo sono sempre in agguato, pronti a prendersi il cuore della femmina-preda, con le emozioni rapinose e ardenti di una sera.
Alessandra Graziottin
www.alessandragraziottin.it
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riflessioni
Scopri il tuo fototipo per un'abbronzatura senza rischi
Vuoi scoprire il tuo fototipo ed abbronzarti in modo sicuro?
Ecco le dieci regole fondamentali per evitare che il sole diventi nemico della nostra pelle.
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Applicare i prodotti solari prima di uscire, fin dal mattino, e rinnovare frequentemente l’applicazione, in particolare dopo ogni bagno prolungato.
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Per le prime esposizioni, non prendere più di tre quarti d’ora di sole al giorno (20 minuti al sole intenso). Oltre questo limite, i melanociti sono saturi e non producono altra melanina.
Dopo i primi giorni, si può aumentare progressivamente la durata dell’esposizione, senza dimenticare di proteggersi.
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Applicare il prodotto solare anche quando la pelle è già abbronzata, eventualmente riducendo gradatamente il fattore di protezione. Anche le pelli con fototipo scuro hanno bisogno di protezione: anche se non si arrossano, subiscono ugualmente gli effetti a lungo termine di un’esposizione scorretta, come l’invecchiamento precoce della pelle
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Evitare di esporsi tra le ore 12 e le ore 16. In questo momento della giornata, l’irraggiamento solare è all’apice della sua intensità.
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Non esporre i bambini inferiori ai 3 anni durante le ore di irraggiamento più intenso. Nelle ore di irraggiamento meno forte, applicare un prodotto resistente con un alto indice di protezione. La nostra pelle mantiene traccia di tutti i raggi ricevuti durante l’infanzia: maggiore è la quantità, maggiore è il rischio di comparsa di tumori in età adulta.
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Non dimenticare che i colpi di sole non si prendono solo sulla spiaggia.
Qualunque sia l’attività all’aria aperta, un’escursione in bicicletta, una passeggiata, etc…, è sempre opportuno proteggersi con un trattamento solare.
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Attenzione alle circostanze che aumentano il rischio o riducono la percezione del pericolo: altitudine, cielo leggermente nuvoloso, superfici riflettenti (neve, sabbia, acqua), vento fresco.
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Indossare cappello ed occhiali da sole con lenti omologate, in grado di filtrare gli UVA e gli UVB (etichetta CE). Proteggere inoltre i bambini con una maglietta asciutta: una maglietta bagnata lascia filtrare gli UV.
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Asciugarsi bene dopo ogni bagno. L’effetto specchio delle goccioline favorisce i colpi di sole e riduce l’efficacia dei prodotti di protezione anche se resistenti all’acqua.
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Bere molta acqua e spesso. Il sole disidrata in profondità il nostro corpo. Prestare particolare attenzione alle persone anziane, che hanno una sensazione di sete ridotta, ed ai bambini piccoli, che hanno più bisogno d’acqua ed una termoregolazione meno efficace.
Per conoscere il tuo fototipo clicca qui
http://www.benvenutosole.it/test/conosciiltuofototipo.php
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il corpo
lunedì 23 giugno 2008
Seppie ripiene con pomodorini

Grazie alla presenza di calcio e poche calorie,sono particolarmente indicate per chi ha problemi di osteoporosi ed è in sovrappeso
Ingredienti per 4 persone:
• 12 seppie medie
• Una fetta di pane casereccio di circa 60 g
• 10 olive nere
• Capperi
• Cipolla
• Aglio
• Prezzemolo
• 6 pomodorini
• Succo di limone
• Olio e sale
Preparazione:
Pulite le seppie, lavatele accuratamente e, con un coltellino, separate il sacco dai tentacoli.
Ammorbidìte il pane (senza crosta) nell’acqua, strizzatelo e sbriciolatelo. Tritate i capperi insieme alle olive.
In una padella fate dorare l’aglio, la cipolla, i capperi, le olive e i tentacoli a pezzetti. Profumate con
prezzemolo e spruzzate con succo di limone.
Eliminate l’aglio.
Unite il pane e l’albume e fate addensare il tutto per qualche minuto.
Salate leggermente le seppie, riempitele con la farcia, disponetele in una teglia e ponete un pomodorino
sopra.
Irrorate con olio e un po’ di vino bianco.
Cuocete in forno a calore moderato per 30 minuti.
fonte rosannalambertucci.com
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dieta e salute
Bentornato sole! Ma quali cibi?

Il sole a tavola
È ormai dimostrato da innumerevoli ricerche che la salute si “costruisce” e si mantiene soprattutto a tavola.
Attraverso un’alimentazione bilanciata è possibile conservare a lungo negli anni uno stato di benessere generale e dunque, in pratica, ritardare l’invecchiamento del nostro corpo.
I famigerati radicali liberi, attraverso un processo di ossidazione, sono considerati i principali responsabili della degenerazione cellulare che porta al decadimento fisico.
Quando parliamo di invecchiamento, però, l’immaginario corre in primo luogo a rughe, macchie e altre imperfezioni della pelle che, inevitabilmente, segnano sul nostro viso il passare del tempo. Prolungate esposizioni al sole e all’aria aperta, a causa principalmente degli effetti dei raggi ultravioletti (UV), tendono ad accelerare la corsa delle lancette di questo particolare “orologio biologico”; un aiuto importante in questo campo ci viene allora dalla “tradizione”: alcuni classici cibi freschi della cultura gastronomica mediterranea (frutta e verdura, certo, ma anche olio extravergine d’oliva, cereali, pollame, pesce e latticini), con il loro apporto di vitamine e antiossidanti, costituiscono il nostro migliore alleato su questo fronte. Diversi di questi alimenti contengono, in particolare, la Vitamina E: un potente antiossidante naturale in grado di proteggere il tessuto osseo e muscolare e l’apparato cardiovascolare, ma anche di prevenire la disidratazione delle cellule rallentandone il deterioramento.
Gli amanti del sole e dell’abbronzatura non potrebbero chiedere di meglio: la Vitamina E, proteggendo le cellule del tessuto cutaneo e rendendole più elastiche, mantiene la pelle liscia e previene la comparsa degli odiati solchi.
Per sfruttare a tavola gli effetti di questa sostanza teniamo presente che olio extravergine d’oliva, olio di girasole, zucchine e cereali integrali ne sono ricchi, ma ricordiamoci che la Vitamina E “lavora” al meglio in sinergia con il selenio (contenuto in buona quantità nell’aglio, nei broccoli, nei funghi, nel formaggio di capra, nel pesce fresco e nel pollo), così si possono effettuare “incroci alimentari” che massimizzino i benefici... ma anche il gusto.
Approfondendo “l’alfabeto vitaminico”, anche Vitamina A e Vitamina C sono preziose alleate della salute della nostra pelle, favorendone la rigenerazione e mantenendola tonica ed elastica.
Un consumo regolare di meloni, carote e albicocche (Vitamina A), nonché di agrumi, kiwi, peperoni, pomodori e frutti di bosco (Vitamina C), garantisce il giusto apporto di questi elementi.
Solo una piccola avvertenza: chi aspira a un’abbronzatura “robusta”, non dovrebbe eccedere nell’assunzione di Vitamina C, perché questa inibisce la formazione della melanina.
Alcuni alimenti, al contrario, sono ricchi di un’altra sostanza antiossidante - il betacarotene – che, stimolando la formazione di melanina e proteggendo allo stesso tempo la pelle, risulta fondamentale per chi voglia prepararsi ad un’abbronzatura intensa ma sicura.
Se le virtù del betacarotene sono molto note, forse però non tutti sanno che alte percentuali di questa sostanza sono contenute, oltre che nei “classici vegetali” color arancione, anche nei verdissimi prezzemolo, rucola, basilico e cavolo.
Insieme a queste verdure, in tavola non deve mai mancare il re dei condimenti della cucina mediterranea: l’olio extravergine d’oliva aiuta infatti l’organismo ad assimilare il betacarotene.
Un altro olio, ricavato dai semi dell’uva, è preziosa fonte di antiossidanti e costituisce uno dei più efficaci alimenti anti età: un tempo abbastanza diffuso e oggi ingiustamente dimenticato, l’olio di vinacciolo contiene notevoli quantità di procianidine, che combattono i radicali liberi e proteggono il sistema vascolare.
Ecco che un semplice piatto di pomodori crudi conditi con questo olio diventa un vero toccasana: i pomodori sono infatti ricchi di licopeni, efficaci antiossidanti che svolgono una funzione antitumorale.
Un’ultima curiosità per finire: alcune ricerche hanno stabilito che il caffé aumenta le capacità antiossidanti del sangue, proteggendo l’organismo dai radicali liberi; un consumo moderato di questa bevanda ci aiuterebbe pertanto a restare giovani e arzilli.
fonte:www. bentornatosole.it
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dieta e salute
domenica 22 giugno 2008
Segni zodiacali e loro influenze

DA LEGGERE ATTENTAMENTE PENSANDO ALLE PERSONE DEL SEGNO
-Quanti Ariete sono necessari per cambiare una lampadina?
Solo uno, però
ci vogliono molte lampadine.
-Quanti Toro sono necessari per cambiare
una lampadina?
Nessuno, al Toro non piace cambiare niente.
-Quanti
Gemelli sono necessari per cambiare una lampadina?
Due, probabilmente.
Aspettano fino al week-end, ma alla fine la
lampadina è
al centro
dell'attenzione, parla francese e dà luce del colore preferito
a
chi
entra nella stanza.
-Quanti Cancro sono necessari per cambiare una
lampadina?
Solo uno, ma dovrà mettersi in terapia per superare il
trauma.
-Quanti Leone sono necessari per cambiare una lampadina?
Un
Leone non cambia lampadine, al massimo le tiene ferme mentre il mondo
gira intorno a lui.
-Quanti Vergine sono necessari per cambiare una
lampadina?
Vediamo: uno per preparare la lampadina, un altro per
prendere nota di
quando la lampadina si è fulminata e della data in cui
fu acquistata,
un altro per decidere di chi è la colpa se la lampadina
si è bruciata,
dieci per ripulire la casa mentre gli altri cambiano la
lampadina.
-Quanti Bilancia sono necessari per cambiare una lampadina?
In realtà non saprei. ..penso che dipenda da quando la lampadina ha
smesso
di funzionare. Forse uno solo è sufficiente se si tratta di una
lampadina
qualsiasi, due se la persona non sa dove trovare una
lampadina nuova.
E quale sarà la migliore? molti dubbi e molte ansie!
-Quanti Scorpione ci vogliono per cambiare una lampadina?
E chi può
saperlo? Perché volete saperlo? Siete forse della polizia?
-Quanti
Sagittario sono necessari per cambiare una lampadina?
Il sole brilla,
c'è bel tempo, abbiamo tutta la vita davanti e voi vi
preoccupate per
una stupida lampadina?
-Quanti Capricorno sono necessari per cambiare
una lampadina?
Nessuno. I Capricorno non cambiano lampadine perché con
una buona e sana
chiacchierata la lampadina capirà che è più logico che
si cambi da
sola.
-Quanti Acquario sono necessari per cambiare una
lampadina?
Arrivano frotte di Acquario, in competizione per stabilire
chi di loro
sarà
l'unico capace di ridare la luce al mondo.
-Quanti
Pesci sono necessari per cambiare una lampadina?
Perché, è forse
mancata la luce?
venerdì 20 giugno 2008
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