E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

giovedì 27 gennaio 2011

Qualcosa è cambiato nell'educazione


Mai come oggi occorre che il maestro o l'insegnante si approprino della loro funzione pedagogica

Occorre un nuovo modo di essere educatori, lo esigono i nostri ragazzi; ma attenti a non lasciarsi a nostra volta condizionare. Oggi i bambini arrivano a scuola sollecitati da un sacco di informazioni, ricevute soprattutto dalla scuola parallela che è la TV, col pericolo che non abbiano la possibilità di costruirsi un mondo a misura di bambino.

La TV ha spento il mondo dell'infanzia, costruendo falsi miti e realtà fittizie. Quelli di oggi sembrano bambini senza infanzia poiché quella che il mondo adulto propina loro è una realtà nuda e inquietante. Ci sono bambini che, vedendo dei loro coetanei morire nei paesi dove è in atto una guerra, chiedono se ciò potrà capitare anche a loro, se quindi si può morire anche da bambini! E' una realtà cruda e pedagogicamente negativa.

E' bene che ci si chieda come ciò possa influire sulla psiche del bambino, poiché una delle cause dello loro fragilità emotiva sembra proprio dovuta a queste sollecitazioni caotiche e non mediate dal buon senso. La TV, che si voglia o no, è una vera e propria scuola parallela, ma non sempre idonea poiché propina informazioni ma non permette la formazione di una struttura capace di elaborare autonomamente ciò che riceve. Il bambino si avvicina alla realtà in modo troppo rapido per poterla assimilare ed elaborare attraverso il dono più bello che un piccolo possiede: la sua fantasia.

La ricchezza dell'immaginazione e della creatività istintiva viene penalizzata da costrizioni, impedimenti, coartazioni e quanto altro va a bloccare l'espressione spontanea dei bimbi. Come sempre la virtù sta nel mezzo, quindi se il genitore saprà dosare i tempi e sceglierà programmi idonei per il piccolo egli potrà godere anche dei vantaggi del piccolo schermo per allargare la mentalità, esplorare spazi nuovi e gustare la visioni di animali, città e culture diverse. E' anche questo un modo per prepararli ad accettare il diverso, avendo la percezione di essere compartecipe di ciò che vede, come non accadeva nel passato.

Occorre quindi che l'educatore si informi di cosa questa scuola parallela sa dare al bambino, aiutandolo a discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Indispensabile diventa la figura del buon educatore, che il bambino può prendere come punto di riferimento e come modello da amare e rispettare. E' questo un punto importante non solo nell'infanzia, ma anche quando il bimbo inizia la scuola primaria: egli ha infatti bisogno di traslare l'affetto della sua mamma in qualcuno che perpetui tale dimensione affettiva.

Un altro elemento importante per sviluppare le potenzialità del bambino in modo attivo e non passivo come fa la TV, è l'amore per la lettura. Leggendo il bambino apprende in modo consono alla sua età. Occorre però che ciò non sia imposto, ma che garantisca una sorta di piacere. Se un educatore riesce a far amare la lettura, in modo da favorire un pensiero sviluppato e corretto, sarà più facile per il minore vivere l'emozione degli affetti.

Mai come oggi occorre che il maestro o l'insegnante si approprino della loro funzione pedagogica e, come dice il cardinal Martini, "non basta fornire al bambino nozioni tecniche per imparare a leggere e a scrivere ma è indispensabile ed essenziale avere un occhio attento e vigile sull'intera crescita della personalità". Su questo terreno etico la figura dell'insegnante acquista autorevolezza e così potremmo forse riuscire a debellare il bullismo, la violenza, la noia che attanaglia tanti nostri ragazzi.

E' sui banchi di scuola che può nascere la visione di un nuovo mondo infantile dove insieme al genitore debbono esserci figli che ne seguano l'esempio. Essi devono capire che l'amore non ha subito cambiamenti e che i valori della tolleranza, della comprensione e dell'accettazione dell'altro sono immutabili. E così il connubio tra il senso etico che ognuno porta dentro di sé e quello che viene loro trasmesso dai genitori e dagli insegnanti diventa un tutt'uno che rappresenta la vera "scuola di vita".

Evi Crotti

Scoprire Venezia


I luoghi di Venezia: toponimi che raccontano il passato
La maggior parte delle strade di Venezia ha nomi molto antichi e soprattutto curiosi, che possono richiamare mestieri, attività commerciali, la provenienza o il cognome degli abitanti. Inoltre la denominazione a volte ricorda fatti accaduti secoli orsono. Ai tempi della Repubblica Serenissima la lingua ufficiale per tutti gli atti legali e amministrativi, oltre che quella delle opere letterarie, era il dialetto. Rimangono in dialetto, anche al giorno d'oggi, i nomi dei luoghi scritti sui "nizioleti", rettangoli bianchi di calce, che si trovano sui muri delle strade a circa due metri d'altezza. I toponimi spesso si ripetono ed ognuno di essi ha un significato. Ricordiamo ad esempio: Pestrin (lattaio); Pistor (panettiere); Frutarol (fruttivendolo); Becarie (macellerie); Marzer (venditore di stoffe); Frezzerie (dove si fabbricavano le frecce); Fiubera (dove si facevano le fibbie per le scarpe); dei Preti e delle Muneghe (le suore); dei Ragusei, cioè degli abitanti di Ragusa, l'attuale Dubrovnik; la riva degli Schiavoni, cioè dei Dalmati; calle delle Turchette; le calli degli Armeni e dei Todeschi; riva di Biasio che deve il suo nome a Biagio, pesantemente condannato e giustiziato dalla Serenissima; fondamenta degli Ormesini, per la lavorazione di stoffe provenienti da Ormuz in Asia; la "Caselleria" dove c'erano i fabbricanti di casse che servivano a spedire le merci o a riporvi il corredo delle spose; delle Tette dalla presenza in zona di numerose cortigiane, nonché delle grandi famiglie patrizie che vivevano nei paraggi (Contarini, Mocenigo, Zane, Albrizzi etc.).

lunedì 24 gennaio 2011

Prendi un sorriso

Prendi in sorriso,
regalalo a chi non
l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove
regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive
nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di
chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di
chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi
non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi
non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere
al mondo.

Mahatma Gandhi

domenica 2 gennaio 2011

LE VERDURE DELL’INVERNO




Nei mesi invernali il consumo di verdura fresca diventa monotono o piuttosto scarso rispetto alla stagione estiva. Si tratta di una abitudine sbagliata, favorita dalle condizioni climatiche della stagione fredda e dall’aver perso anche il contatto personale con la produzione agro-alimentare.

I consumatori sono separati dal luogo della produzione del loro cibo. Non era così in passato, quando si mangiava seguendo le stagioni del sole e dei prodotti stagionali della terra. La verdura ricorda l’estate, quasi come se nell’orto invernale non fossero più disponibili ortaggi freschi di grande valore nutrizionale. Esiste, invece, una documentata complementarietà nutrizionale tra i prodotti vegetali dell’orto invernale e la fisiologia del corpo umano durante la stagione fredda. I nutrienti contenuti negli ortaggi invernali proteggono la loro struttura vegetale contro le basse temperature, per resistere alla riduzione della durata e della intensità della luce solare, per superare le variazioni climatiche tipiche dell’inverno. Questi stessi nutrienti ingeriti con gli ortaggi, da mangiare per lo più crudi, proteggono anche l’integrità morfo-strutturale del corpo umano. Ciò che protegge i vegetali, protegge anche l’uomo. Questa è la naturale integrazione vitale tra il corpo umano e il mondo vegetale invernale, da rispettare per vivere in salute. La verdura cruda aiuta il benessere e la funzionalità intestinale. Abbiamo ridotto la verdura ad un piatto di “contorno”, quando invece è un vero e proprio alimento. Scegliamo gli ortaggi seguendo le stagioni del Sole! La Il metodo dieta molecolare pone in grande risalto la sana scelta di mangiare verdura cruda e cotta.


L’ORTO D’INVERNO

FOGLIE
Indivia
Lattuga
Radicchio
Catalogna
Puntarelle
Cavolo Cappuccio
Cavolo Verza
Cavolo Bruxelles
Bieta
Spinacio
Valerianella
Soncino
Finocchio (grumolo)
FIORI
Broccolo
Cavolfiore
Carciofo
Cardo.
RADICI
Carota
Rapa domestica
Barbabietola a radice lunga
Scorzonera
FUSTO
Sedano bianco

BULBI

Porro
Scalogno
Cipolla
Aglio

Gli ortaggi invernali sono ricchi di fibra alimentare, in particolare di cellulosa e di emicellulosa. Questi due nutrienti favoriscono il tempo di transito intestinale degli alimenti ingeriti. Condizione molto utile per combattere la stipsi, favorita in inverno anche dalla riduzione dell’apporto idrico giornaliero, da una riduzione dell’attività motoria giornaliera e dalle situazioni sociali e di lavoro, tipiche della stagione fredda. Chi soffre di stipsi, di diverticolosi intestinale, di sindrome del colon irritabile, di meteorismo può mangiare verdura cruda, finemente tritata. La verdura cruda è inoltre una ottima fonte di acqua, in particolare durante la stagione invernale, indispensabile per una corretta funzionalità dell’ intestino e del rene.


Da " L'orto invernale " del Prof: Pier Luigi Rossi