E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

domenica 29 giugno 2008

Uno strumento utile per non giocarsi la sicurerzza


Microsoft® lavora da sempre a stretto contatto con i genitori per offrire un ambiente più sicuro e protetto per i loro figli. L’ obiettivo è quello di fornire a tutti i genitori gli strumenti necessari a scegliere i giochi, sia online che offline, più adatti alla propria famiglia, a controllare l’accesso dei figli alle attività interattive online, a monitorare il tempo che trascorrono alla console e in generale ad essere tranquilli e a proprio agio con la nostra tecnologia.
Ha così realizzato e messo in rete la Guida " Gioca sicuro ,non giocarti la sicurezza"
(scaricabile gratuitamente all'indirizzo http://giocasicuro.msn.it),che mira,da una parte,a dare a tutti i genitori le informazioni necessarie a comprendere il gioco interattivo e, dall'altra, ad aiutare a decidere quali siano i giochi più adatti per i propri figli. http://giocasicuro.msn.it

Povia "Quando i bambini fanno oh "

Amori spenti


Entrando in chiesa, spesso mi tornate alla memoria: così belli, così commossi, così luminosi tra fiori e luci nel giorno del matrimonio. Conservo ancora il vostro libretto di nozze che parla di Nido d'amore. Ora è già arrivato il freddo inverno.

Io mi domando: "Ma io che cosa ho fatto, dopo quel giorno per voi? E Tu, Signore - scusa - che cosa hai fatto? Hai dato un bel progetto: non è bene che l'uomo sia solo - I due saranno una sola carne!"

Vi siete sposati con amore, ma ora vi vivete accanto senza felicità. Avete sognato insieme spese e progetti; sono rimasti solo i sacrifici e la noia.

E' sparita la trasparenza dei primi tempi, che vi rendeva felici come bambini; quando dormivate abbracciati e nessuno poteva vivere senza l'altro. Qualcosa si è lacerato dentro di voi. Avete tentato di ritornare indietro, di parlarvi, di perdonarvi ma ognuno è stato capace di dire: per tua colpa, non per mia colpa. E ora siete rassegnati e confusi. Non credete più ai vostri ricordi d'amore e agli insegnamenti del Corso Fidanzati. Sentite di aver fallito, ma non c'è una via d'uscita?

Gesù Eucaristico, parla Tu al loro cuore:

"Cari amori spenti, non vi è venuto il sospetto che io sono qui proprio per rispondere ai problemi che nascono dalla vita? Dovete scoprire questa mia presenza. Fermatevi, costringetevi a sostare, imponetevi un silenzio anche dalle amarezze o dalle ragioni personali. Rientrate in voi stessi e mettetevi in ascolto di me.

Io sono qui a disposizione perché mi troviate.
Io sono silenzio: non riempitevi di troppe parole.
Io sono fedeltà: non dimenticate quell' amore e quel sì detto un giorno con me.
Io sono perdono: ditevelo anche voi (Oggi sarai con me...)
Io sono presente (mi chiamano la Divina Presenza): non disertate la casa, la cena, il talamo.
Io tornavo da risorto a dire a quei freddi amici: Pace - a chiamare per nome : Maria, Tommaso - a dire: proviamo a rigettare le reti o a rileggere le Scritture.

Nella mia Resurrezione sempre si può ripartire.

Non capite che non tutto è perduto, che potete ritrovarvi, dopo il buio, per un nuovo mattino di luce?

E sarete ancora capaci di amore, di pazienza, di perdono; di prendere la vita come compito, come responsabilità, come spazio di penitenza; e se non fuggirete per paura, troverete il gusto di portare la Croce dietro di me come il cireneo. E là, dove tutto era perduto, lacerato, fatto a pezzi, può ricominciare qualcosa.

Se io, Gesù, non fossi in grado di darvi questo, non sarei qui nell'Eucaristia. Non mi sono fermato ad alimentare devozioni ma per dare vita, per farla rifiorire dove si è spenta, per infondere un senso nuovo là dove tutto era diventato insignificante, per riaccendere con la mia luce amori creduti da voi spenti perché forte come la morte è l'amore: qui l'amore è firma di Dio.

Venite ad imparare a dire con me: Ti voglio tanto bene che mi lascio mangiare da te. Io lo faccio sempre perché amare è consegnarsi, perdersi per nutrire l'altro.

Le difficoltà siano come il vento: alimentino il grande fuoco.

Troppi ritengono che amore significhi essere amati anziché amare; e non ritirare mai l'amore promesso, per questo sarai fedele: L'ho promesso al Signore, ti amerò. E Dio ti aiuterà.

P.S.: Cerca chi può aiutare il vostro amore, non le tue ragioni. Se è la vostra relazione che è andata in crisi, cerca chi è esperto in relazioni e non chi è esperto in spartizioni o serenità individualiste. Nella rottura non c'è mai un vincitore: si rimane a piedi entrambi. Quante sofferenze difficili dopo le rotture facili!
Venite a imparare l'amore presente e discreto davanti all' Eucaristia!"
Tu che togli il peccato,
Tu che lasci la pace,
Tu che sei versato per noi, vieni!

Fonte www.santabertilla.it Una cartolina domenicale di Don Marco

sabato 28 giugno 2008

Con un cellulare parlante i ciechi possono leggere tutto



Grazie a un potente sofware che costa poche centinaia di euro.
La novità è stata presentata in Trentino.

La tecnologia sembra non avere più confini: quello che ieri sembrava utopia il giorno dopo lo ritrovi, piacevole, ma anche, per certi versi, sconvolgente realtà. Non si può spiegare altrimenti l'ultimo ritrovato per non vedenti della società americana Kurzweil che con la Federazione dell'Associazione dei Ciechi Usa ha messo a punto un potentissimo software che permette di trasformare in voce i testi fotografati con la telecamera del telefonino. Finalmente anche le persone cieche potranno leggere in autonomia ciò che loro serve in ufficio, al supermercato, a scuola, al ristorante. Questo nuovo telefonino è stato presentato ieri, grazie alla Tiflosystem di Piombino Dese, guidata dall'imprenditore non vedente Davide Cervellin, a Sarnonico di Trento, nell'ambito di un convegno dedicato alle nuove tecnologie per non vedenti.

«Oggi è davvero una giornata speciale - ha commentato Davide Cervellin - e io stesso non so quanto sia complice Sant'Antonio; certo è che quasi non volevo credere a me stesso quando, semplicemente maneggiando il mio telefonino su cui era stato installato un potente software di riconoscimento dei caratteri a stampa con sintesi vocale, ho potuto leggere la corrispondenza senza alcuna difficoltà. E poi, data la sbalorditiva mia nuova condizione, non mi è parso vero recarmi al ristorante e quasi provar più piacere a scorrere in autonomia il menu per scegliere le pietanze che a gustarmi un'ottima tagliata al rosmarino innaffiata da un buon bicchiere di Ruchè del Monferrato».

Per le persone non vedenti si tratta davvero di una rivoluzione: con il telefonino e questo speciale software si può finalmente leggere ciò che i loro occhi non vedono e breve ormai sarà il tempo che con il telefonino ci si potrà tranquillamente spostare senza più l'angoscia di cercare qualcuno che per accompagnare le persone non vedenti.

La Kurzweil è stata la prima società nel mondo che ha realizzato sistemi di riconoscimento ottico con riproduzione in voce avendo avuto fin dall'inizio un collaudatore d'eccezione, Steve Wonder, per il quale avevano messo a punto anche dei sintetizzatori musicali. Da allora davvero tanta strada è stata fatta e con poche centinaia di euro è possibile acquistare il software che oggi permette a qualche migliaio di ciechi in Italia di leggere in autonomia. Tiflosystem da sempre è stata accanto alla Kurzweil per la distribuzione dei suoi prodotti in Italia, curandone la traduzione in lingua italiana, l'assistenza tecnica e i servizi di istruzione e formazione.

Vasco Mason

Fonte Il Gazzettino

martedì 24 giugno 2008

Bello e impossibile

Impulsivo ,l'uomo che piace



Narciso, impulsivo, inaffidabilmente machiavellico: questa è la "dark triad", la triade oscura che seduce le donne più di ogni altro insieme di caratteristiche. Secondo Peter Jonason, ricercatore dell'Università del New Mexico (Usa), che ha studiato 200 studenti, i ragazzi con queste caratteristiche hanno il massimo successo con le donne, sono i più seduttivi e quelli che piacciono di più. Hanno vocazione per storie passionali, brevi e rapinose. Sono pessimi partner nel lungo termine, perché poco o per nulla affettuosi, tutti presi dal proprio narcisismo e dal bisogno di gratificazione personale attraverso continue conquiste. Possono diventare violenti, proprio perché impulsivi e poco capaci di controllare l'aggressività. E sono sostanzialmente inaffidabili, perché tendono machiavellicamente ad usare gli altri, donne incluse, a proprio vantaggio.

Sono pessimi padri, perché poco capaci di continuità affettiva, di dedizione e di empatia. Nei suoi gradi estremi la triade può essere associata a personalità socialmente molto pericolose. Nelle forme intermedie sembra invece costituire il massimo del sex-appeal, anche in culture diverse, come suggerisce un'altra ricerca di David Schmitt dell'Università di Bradley, Peoria, Illinois (USA), condotta su ben 35.000 persone in 57 Paesi diversi. Diciamolo: niente di nuovo sotto il sole. Questa è la riedizione più o meno scientifica del ben noto "sciupafemmine" di italica memoria.Dal punto di vista dell'attrattività, d'altra parte, non è difficile capire perché questi uomini abbiano un notevole ascendente sulle donne: narcisi, si curano molto e se non belli, sono comunque attraenti perché fisicamente atletici, e "testosteronici". Hanno odore di maschio (questo la ricerca non lo dice, ma aggressività e impulsività tendono a correlare a più alti livelli di testosterone, e a tratti di comportamento sessualmente dominante). E questo è di per sé molto attraente sulla parte più arcaica del cervello delle femmine di ogni specie, donne incluse. Anche perché altri studi ci dicono che l'attrazione istintiva, di pelle e sensi, così governata dal testosterone, si associa ad un maggior successo riproduttivo, nel senso che i figli (spesso adulterini) di queste relazioni sono biologicamente molto vitali. Diversamente dai maschi testosteronici ma socialmente sani, i seduttori hanno un tratto di personalità "borderline", che si associa ad una scarsa maturazione della capacità del lobo frontale, responsabile del controllo degli impulsi (capacità invece marcata nei maschi solidi, affidabili e sereni). Sono "thrill-seeking" e "novelty-seeking", ossia sempre alla ricerca di eccitazione e di novità. Nel breve termine, sono partner eccitanti e adrenalinici, anche perché se le inventano tutte pur di conquistare la donna di cui si sono invaghiti, incluso il raccontarle un sacco di storie, complimenti a manetta inclusi. E le donne amano i voli adrenalinici, la passione, l'imprevedibilità, il sesso focoso, il sentirsi fare complimenti sperticati che magari un uomo più sano di cervello non farebbe, se non altro per pudore dell'iperbole. Molte donne amano anche una certa aggressività: tanto più quanto la loro vita è prevedibile, tranquilla, quieta. Sono massimamente vulnerabili a questa seduzione quando sono belle e sottilmente annoiate, o francamente depresse. Sono molto meno attratte da questa tipologia le donne che hanno vite appaganti, un lavoro che soddisfa il loro bisogno di novità e di eccitazione mentale, un quotidiano variato, e/o che sono davvero felici con il loro uomo e i loro figli.Attrazione di una sera o di qualche mese non significa tuttavia progetto. E da millenni la maggioranza delle donne emotivamente solide distingue nettamente, più o meno consciamente, due tipologie di uomini. I belli e maledetti, o comunque maschi seduttori, per l'avventura o la storia ardente e adrenalinica. Ma quando scelgono il partner con cui metter su famiglia, tendono nettamente a scegliere partner affidabili e solidi, che le amino davvero, e siano non solo buoni mariti ma soprattutto buoni padri: requisito essenziale, dal punto di vista riproduttivo, per garantire che i figli (comunque concepiti...) possano crescere con ottime probabilità di diventare adulti e procreare a loro volta, come sostengono altre ricerche sul tema.E allora? Semaforo verde per le storie ardenti, anche con i maschi con queste caratteristiche oscure (ma non troppo), purché la donna sappia a sua volta viverle con il giusto mix di passione e distacco. Per non trovarsi non solo sedotta e abbandonata, secondo un copione millenario, ma anche massacrata emotivamente se non anche fisicamente abusata, come succede quando la triade è grave. Semaforo rosso, invece, quando si è più vulnerabili, quando si ha "bisogno" di innamorarsi, quando si è depresse o si ha bisogno di sognare. Perché i narcisi vampiri di questo tipo sono sempre in agguato, pronti a prendersi il cuore della femmina-preda, con le emozioni rapinose e ardenti di una sera.

Alessandra Graziottin

www.alessandragraziottin.it

Scopri il tuo fototipo per un'abbronzatura senza rischi


Vuoi scoprire il tuo fototipo ed abbronzarti in modo sicuro?


Ecco le dieci regole fondamentali per evitare che il sole diventi nemico della nostra pelle.

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Applicare i prodotti solari prima di uscire, fin dal mattino, e rinnovare frequentemente l’applicazione, in particolare dopo ogni bagno prolungato.
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Per le prime esposizioni, non prendere più di tre quarti d’ora di sole al giorno (20 minuti al sole intenso). Oltre questo limite, i melanociti sono saturi e non producono altra melanina.
Dopo i primi giorni, si può aumentare progressivamente la durata dell’esposizione, senza dimenticare di proteggersi.
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Applicare il prodotto solare anche quando la pelle è già abbronzata, eventualmente riducendo gradatamente il fattore di protezione. Anche le pelli con fototipo scuro hanno bisogno di protezione: anche se non si arrossano, subiscono ugualmente gli effetti a lungo termine di un’esposizione scorretta, come l’invecchiamento precoce della pelle
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Evitare di esporsi tra le ore 12 e le ore 16. In questo momento della giornata, l’irraggiamento solare è all’apice della sua intensità.
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Non esporre i bambini inferiori ai 3 anni durante le ore di irraggiamento più intenso. Nelle ore di irraggiamento meno forte, applicare un prodotto resistente con un alto indice di protezione. La nostra pelle mantiene traccia di tutti i raggi ricevuti durante l’infanzia: maggiore è la quantità, maggiore è il rischio di comparsa di tumori in età adulta.
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Non dimenticare che i colpi di sole non si prendono solo sulla spiaggia.
Qualunque sia l’attività all’aria aperta, un’escursione in bicicletta, una passeggiata, etc…, è sempre opportuno proteggersi con un trattamento solare.
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Attenzione alle circostanze che aumentano il rischio o riducono la percezione del pericolo: altitudine, cielo leggermente nuvoloso, superfici riflettenti (neve, sabbia, acqua), vento fresco.
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Indossare cappello ed occhiali da sole con lenti omologate, in grado di filtrare gli UVA e gli UVB (etichetta CE). Proteggere inoltre i bambini con una maglietta asciutta: una maglietta bagnata lascia filtrare gli UV.
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Asciugarsi bene dopo ogni bagno. L’effetto specchio delle goccioline favorisce i colpi di sole e riduce l’efficacia dei prodotti di protezione anche se resistenti all’acqua.
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Bere molta acqua e spesso. Il sole disidrata in profondità il nostro corpo. Prestare particolare attenzione alle persone anziane, che hanno una sensazione di sete ridotta, ed ai bambini piccoli, che hanno più bisogno d’acqua ed una termoregolazione meno efficace.
Per conoscere il tuo fototipo clicca qui
http://www.benvenutosole.it/test/conosciiltuofototipo.php

lunedì 23 giugno 2008

Seppie ripiene con pomodorini



Grazie alla presenza di calcio e poche calorie,sono particolarmente indicate per chi ha problemi di osteoporosi ed è in sovrappeso
Ingredienti per 4 persone:

• 12 seppie medie
• Una fetta di pane casereccio di circa 60 g
• 10 olive nere
• Capperi
• Cipolla
• Aglio
• Prezzemolo
• 6 pomodorini
• Succo di limone
• Olio e sale

Preparazione:

Pulite le seppie, lavatele accuratamente e, con un coltellino, separate il sacco dai tentacoli.
Ammorbidìte il pane (senza crosta) nell’acqua, strizzatelo e sbriciolatelo. Tritate i capperi insieme alle olive.
In una padella fate dorare l’aglio, la cipolla, i capperi, le olive e i tentacoli a pezzetti. Profumate con
prezzemolo e spruzzate con succo di limone.
Eliminate l’aglio.
Unite il pane e l’albume e fate addensare il tutto per qualche minuto.
Salate leggermente le seppie, riempitele con la farcia, disponetele in una teglia e ponete un pomodorino
sopra.
Irrorate con olio e un po’ di vino bianco.
Cuocete in forno a calore moderato per 30 minuti.
fonte rosannalambertucci.com

Bentornato sole! Ma quali cibi?



Il sole a tavola


È ormai dimostrato da innumerevoli ricerche che la salute si “costruisce” e si mantiene soprattutto a tavola.
Attraverso un’alimentazione bilanciata è possibile conservare a lungo negli anni uno stato di benessere generale e dunque, in pratica, ritardare l’invecchiamento del nostro corpo.



I famigerati radicali liberi, attraverso un processo di ossidazione, sono considerati i principali responsabili della degenerazione cellulare che porta al decadimento fisico.
Quando parliamo di invecchiamento, però, l’immaginario corre in primo luogo a rughe, macchie e altre imperfezioni della pelle che, inevitabilmente, segnano sul nostro viso il passare del tempo. Prolungate esposizioni al sole e all’aria aperta, a causa principalmente degli effetti dei raggi ultravioletti (UV), tendono ad accelerare la corsa delle lancette di questo particolare “orologio biologico”; un aiuto importante in questo campo ci viene allora dalla “tradizione”: alcuni classici cibi freschi della cultura gastronomica mediterranea (frutta e verdura, certo, ma anche olio extravergine d’oliva, cereali, pollame, pesce e latticini), con il loro apporto di vitamine e antiossidanti, costituiscono il nostro migliore alleato su questo fronte. Diversi di questi alimenti contengono, in particolare, la Vitamina E: un potente antiossidante naturale in grado di proteggere il tessuto osseo e muscolare e l’apparato cardiovascolare, ma anche di prevenire la disidratazione delle cellule rallentandone il deterioramento.
Gli amanti del sole e dell’abbronzatura non potrebbero chiedere di meglio: la Vitamina E, proteggendo le cellule del tessuto cutaneo e rendendole più elastiche, mantiene la pelle liscia e previene la comparsa degli odiati solchi.
Per sfruttare a tavola gli effetti di questa sostanza teniamo presente che olio extravergine d’oliva, olio di girasole, zucchine e cereali integrali ne sono ricchi, ma ricordiamoci che la Vitamina E “lavora” al meglio in sinergia con il selenio (contenuto in buona quantità nell’aglio, nei broccoli, nei funghi, nel formaggio di capra, nel pesce fresco e nel pollo), così si possono effettuare “incroci alimentari” che massimizzino i benefici... ma anche il gusto.
Approfondendo “l’alfabeto vitaminico”, anche Vitamina A e Vitamina C sono preziose alleate della salute della nostra pelle, favorendone la rigenerazione e mantenendola tonica ed elastica.
Un consumo regolare di meloni, carote e albicocche (Vitamina A), nonché di agrumi, kiwi, peperoni, pomodori e frutti di bosco (Vitamina C), garantisce il giusto apporto di questi elementi.
Solo una piccola avvertenza: chi aspira a un’abbronzatura “robusta”, non dovrebbe eccedere nell’assunzione di Vitamina C, perché questa inibisce la formazione della melanina.
Alcuni alimenti, al contrario, sono ricchi di un’altra sostanza antiossidante - il betacarotene – che, stimolando la formazione di melanina e proteggendo allo stesso tempo la pelle, risulta fondamentale per chi voglia prepararsi ad un’abbronzatura intensa ma sicura.
Se le virtù del betacarotene sono molto note, forse però non tutti sanno che alte percentuali di questa sostanza sono contenute, oltre che nei “classici vegetali” color arancione, anche nei verdissimi prezzemolo, rucola, basilico e cavolo.
Insieme a queste verdure, in tavola non deve mai mancare il re dei condimenti della cucina mediterranea: l’olio extravergine d’oliva aiuta infatti l’organismo ad assimilare il betacarotene.
Un altro olio, ricavato dai semi dell’uva, è preziosa fonte di antiossidanti e costituisce uno dei più efficaci alimenti anti età: un tempo abbastanza diffuso e oggi ingiustamente dimenticato, l’olio di vinacciolo contiene notevoli quantità di procianidine, che combattono i radicali liberi e proteggono il sistema vascolare.
Ecco che un semplice piatto di pomodori crudi conditi con questo olio diventa un vero toccasana: i pomodori sono infatti ricchi di licopeni, efficaci antiossidanti che svolgono una funzione antitumorale.
Un’ultima curiosità per finire: alcune ricerche hanno stabilito che il caffé aumenta le capacità antiossidanti del sangue, proteggendo l’organismo dai radicali liberi; un consumo moderato di questa bevanda ci aiuterebbe pertanto a restare giovani e arzilli.

fonte:www. bentornatosole.it

domenica 22 giugno 2008

Segni zodiacali e loro influenze


DA LEGGERE ATTENTAMENTE PENSANDO ALLE PERSONE DEL SEGNO

-Quanti Ariete sono necessari per cambiare una lampadina?
Solo uno, però
ci vogliono molte lampadine.

-Quanti Toro sono necessari per cambiare
una lampadina?
Nessuno, al Toro non piace cambiare niente.
-Quanti
Gemelli sono necessari per cambiare una lampadina?
Due, probabilmente.
Aspettano fino al week-end, ma alla fine la
lampadina è
al centro
dell'attenzione, parla francese e dà luce del colore preferito
a
chi
entra nella stanza.

-Quanti Cancro sono necessari per cambiare una
lampadina?
Solo uno, ma dovrà mettersi in terapia per superare il
trauma.

-Quanti Leone sono necessari per cambiare una lampadina?
Un
Leone non cambia lampadine, al massimo le tiene ferme mentre il mondo
gira intorno a lui.

-Quanti Vergine sono necessari per cambiare una
lampadina?
Vediamo: uno per preparare la lampadina, un altro per
prendere nota di
quando la lampadina si è fulminata e della data in cui
fu acquistata,
un altro per decidere di chi è la colpa se la lampadina
si è bruciata,
dieci per ripulire la casa mentre gli altri cambiano la
lampadina.
-Quanti Bilancia sono necessari per cambiare una lampadina?
In realtà non saprei. ..penso che dipenda da quando la lampadina ha
smesso
di funzionare. Forse uno solo è sufficiente se si tratta di una
lampadina
qualsiasi, due se la persona non sa dove trovare una
lampadina nuova.
E quale sarà la migliore? molti dubbi e molte ansie!

-Quanti Scorpione ci vogliono per cambiare una lampadina?
E chi può
saperlo? Perché volete saperlo? Siete forse della polizia?

-Quanti
Sagittario sono necessari per cambiare una lampadina?
Il sole brilla,
c'è bel tempo, abbiamo tutta la vita davanti e voi vi
preoccupate per
una stupida lampadina?

-Quanti Capricorno sono necessari per cambiare
una lampadina?
Nessuno. I Capricorno non cambiano lampadine perché con
una buona e sana
chiacchierata la lampadina capirà che è più logico che
si cambi da
sola.

-Quanti Acquario sono necessari per cambiare una
lampadina?
Arrivano frotte di Acquario, in competizione per stabilire
chi di loro
sarà
l'unico capace di ridare la luce al mondo.

-Quanti
Pesci sono necessari per cambiare una lampadina?
Perché, è forse
mancata la luce?

venerdì 20 giugno 2008

lA VOCE DEL SILENZIO

E i non udenti sentiranno musica


il caso
Parte da Torino l’idea di uno spettacolo unico: il pubblico viene provvisto di palloncini che appoggiati al petto ritrasmettono le vibrazioni del suono E i non udenti sentiranno musica


DI MASSIMO CENTINI
L a prima ' cosa' che ti viene in mente è Beethoven. Il suo dramma e il suo genio. La trage­dia della sordità che non ha condi­zionato la creatività di un musicista il cui dramma sembra ammantarsi di mito nell’itinerario tracciato dai biografi. Ma la sordità che aliena il privilegio di poter colmare l’essere attraverso la bellezza della musica, colpisce tante persone, destinate per tutta la vita a non conoscere il suono con tutte le sue implicazioni di ordi­ne fisiologico e simbolico. Queste persone oggi possono però trovare un’opportunità di approccio alla musica attraverso un innovativo si­stema di coinvolgimento nello spet­tacolo ' Oltre ogni senso', organizza­to da ArService e Selico Edizioni. Un evento destinato a diventare itine­rante e che certamente ' farà molto rumore'… Animatori dell’iniziativa Daniele Ste­fani e Rita Comisi: il primo diploma­to in chitarra al Conservatorio di Mi­lano e una ricca esperienza musicale negli Stati Uniti e in vari Paesi euro­pei; la seconda, cantante già da bambina, ha visto coronare il suo so­gno di ' fare musica' professional­mente dopo la sua partecipazione alla trasmissione ' Amici'.
Ma come funziona uno spettacolo musicale per non udenti?
Nel corso dell’esibizione musicale un interprete traduce il testo della canzone in linguaggio Lis ( sistema di comunicazione fatto di segni: in te­levisione viene utilizzato in qualche Tg). Sul palco sono presenti, oltre al­l’artista, fino a dodici ragazze sorde, che grazie all’interprete, ' cantano' con Stefani la canzone in linguaggio Lis. Tutto il pubblico viene provvisto di palloncini gonfiati ad aria che, ap­poggiati al petto, o tra le gambe, hanno la capacità di ritrasmettere le vibrazioni della musica. Un effetto che diventa particolarmente percet­tibile soprattutto a chi non sente: in­fatti, è chiaramente difficile per un normodotato capire come una per­sona audiolesa possa riuscire a se­guire la musica, e soprattutto come riesca a distinguerne il genere musi­cale. In effetti però, con il sistema del palloncino e del linguaggio Lis, uniti alla maggiore sensibilità degli altri sensi e un po’ di fantasia, è possibile trasmettere la musica anche a coloro che non possono sentire attraverso il normale canale auricolare.
Coreografie, installazioni video, dan­za e tutta una serie di altri mezzi atti a far ' sentire' la musica anche senza l’ausilio dell’orecchio, rendono ' Ol­tre ogni senso' uno spettacolo unico, caratterizzato da una notevole viva­cità sul piano creativo e sicuramente contrassegnato da una grande uma­nità. Reso ancora più particolare e vivido dalla precisa volontà di aiuta­re chi si è visto negare il piacere di fruire, secondo natura, l’emozione che il suono sa produrre. ' Oltre ogni senso' sarà presentato oggi alle 13.30 presso Fnac Torino.
Al cospetto di un progetto del gene­re, destinato certamente a suscitare molto interesse, alla nostra mente sovvengono le illuminanti ipotesi della ' musica del cosmo', dell’armo­nia mundi che ci porta indietro nel tempo, a Pitagora e poi a Porfirio, con le sue speculazioni sulla musica dei pianeti e delle stelle.
Tra metafisica e fisiologia, ' Oltre o­gni senso' si pone come un’espe­rienza che, nell’epoca dell’iperco­municazione, apre una finestra su un mondo ancora non indagato, cer­tamente difficile, forse ostico, ma en­tro il quale è possibile scorgere le tracce per sentire la musica attraver­so una percezione comunque in gra­do di portare emozioni. Per la prima volta la musica diventa Lis e non solo: in un’atmosfera inti­ma e personale, il suono si fa energia tattile, vibrante, che di certo suscita sensazioni che nelle persone abitua­te a sentire attraverso il normale ca­nale uditivo, risultano straordinaria­mente innovative e per certi aspetti arcane.
Chi però si deve affidare agli occhi per ' sentire' e ha sviluppato nel tempo una sensibilità maggiore sul piano tattile, riesce a percepire nella vibrazione qualcosa di più di una modulazione energetica sinusoidale, ne coglie le sfumature, i picchi, le cromie, gli echi. Sente la musica e può viaggiare con la fantasia immer­gendosi nell’armonia mundi.

giovedì 19 giugno 2008

Io non so parlar d'amore....

mercoledì 18 giugno 2008

"Belsole",una insolita fiaba raccontata nientemeno che da Vittorio De Sica


http://www.rai.tv/mpplaypodcast/0,,Junior-DeSicaRacconta%5E1%5E35534,00.html
Clicca qui sopra per vederla ed ascoltarla

Il bene e fare del bene


Vittorino Andreoli
.........
È veramente incredibile l’ignoranza che domina sul bene e sul fare del bene. Proprio perché si pensa che si tratti di una posizione prescelta dai deboli, da chi è timoroso. E così si ignora la felicità che se ne ottiene, la gioia che si prova nel fare un sorriso e nel riceverlo proprio da chi invece, sentendosi guardato in cagnesco, dovrà mostrare tutta la sua capacità di difesa e di offesa. È incredibile constatare come le relazioni individuali cambierebbero se la bontà ne diventasse il motore principale, e dunque se si ritenesse che, fino a prova contraria, chi si avvicina viene per portare gioia e per riceverla. E non si tratta di un atteggiamento ingenuo, di chi si immola sul piano della bestialità umana, credendo di trovarsi in un paradiso terrestre, e non in una valle di odio e di vendetta.

È ampiamente dimostrato che la serenità e la bontà hanno maggiore efficacia sul piano delle relazioni rispetto alla lotta, che lascia sovente rancori e voglia di vendicarsi: un circolo perverso che continua a caricarsi sempre più di energia negativa, che si fa nemica.......

martedì 17 giugno 2008

Maieutica



Nessuno puo' rivelarvi nulla
se non cio' che già si trova
in stato di dormiveglia
nell'albeggiare della nostra conoscenza.
L'insegnante che avanza
nell'ombra del tempio,
fra i suoi discepoli,
non trasmette la sua sapienza,
ma piuttosto la sua fede
e la sua amorevolezza.
Se è veramente saggio,
non vi introdurrà
nella casa della sua sapienza,
ma vi accompagnerà
alla soglia
della vostra mente.

Kahlil Gibran "Il profeta"

lunedì 16 giugno 2008

Atomi al posto dei bit .Il computer del futuro


Il primo simulatore quantistico :invierà 200 pagine in un millesimo di secondo
Parte da Firenze il computer
del futuro: atomi al posto dei bit

Lo studio pubblicato su «Nature». I ricercatori del Lens: un test per scoprire nuove fasi della materia ...........
Al di là del valore della scoperta, ritenuto straordinario dalla comunità scientifica, l'esperimento del Lens apre una porta verso ciò che oggi è solo un sogno:il computer quantistico. Un calcolatore dalla potenza straordinaria, capace di sostituire i quanti ai bit, i qbit. Secondo studi di Mario Rasetti, professore di Fisica teorica al Politecnico di Torino e segretario generale della Fondazione Isi, un elaboratore quantistico sarebbe capace di calcolare i fattori primi di un numero di cinquanta cifre in 40 minuti, contro i 10 miliardi di anni di un supercomputer tradizionale.

E ancora un quantum-pc potrebbe inviare via Internet un libro di 200 pagine con immagini in un millesimo di secondo e addirittura in pochi minuti, elaborare il genoma, per capire l'origine della vita e sapere chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Un sogno, ancora un sogno. Che però i ricercatori italiani hanno reso un po' più bello e possibile.
Marco Gasperetti
12 giugno 2008

Quando la mamma è malata anche il figlio diventa fragile


"Il sole sta perdendo tutti i raggi". Da mesi i disegni di Cristina, 6 anni, hanno un tema dominante: il sole malato. In parallelo al peggioramento della mamma, di 36 anni, anche i soli disegnati dalla bambina perdono colore . Ma soprattutto perdono raggi. Perché il "suo" sole, la mamma, è malata. Come vive una bambina la malattia
della mamma? Come lo può vivere un bambino? Si parla ancora poco pochissimo dell'effetto che una malattia aggressiva dei genitori ha sui figli, specie se piccoli, soprattutto se colpisce la madre. I bambini sentono le atmosfere di casa, con le loro sensibilissime antenne. Sentono l'ansia, la tristezza, la preoccupazione, la disperazione. Scrutano i visi preoccupati, le voci che diventano sommesse quando parlano di quella cosa. Poi la mamma sparisce, per giorni, a volte per settimane. Non sempre viene detto che la mamma è in ospedale. Molti scelgono la bugia del viaggio. Soprattutto se è necessario un ricovero in un ospedale lontano, non sempre il bambino può vederla. Oppure sono i parenti a ritenere che sia meglio non farlo. Lo pensano in buona fede, soprattutto se le cure sono pesanti, se deve fare la chemioterapia, o se un trapianto di midollo suggerisce di tenere il bambino lontano da lei dopo l'irradiazione completa. Il bambino allora si scontra con l'assenza. Forse mitigata dalla sua voce al telefono. Ma è un'assenza pesante. "Perché mi ha abbandonato?" pensa il bambino. Per lui, o per lei, l'assenza della mamma coincide con la sensazione più atroce per un piccolo: l'esser stato, appunto, abbandonato.
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Omaggio di Muti alle bande musicali


Riccardo Muti dirige i ragazzi della Banda di Delianuova
insieme ai maestri Maurizio Managò e Gaetano Pisano
da Norma a Nabucco
Riccardo Muti: «Salviamo le bande»
«Tremila complessi sono in crisi e senza soldi Questo è un vero delitto culturale»

ROMA — È la banda il Panda della musica, l'«animale culturale» a rischio estinzione. Le storiche bande di paese, abbandonate dallo Stato, sono allo sbando e potrebbero chiudere. «Chiamiamo le cose come sono: è un delitto culturale», tuona Riccardo Muti. gnoIl 14 giugno, per la prima volta nella sua carriera, al Ravenna Festival dirigerà una banda. Può sembrare una provocazione culturale, in realtà è un modo per richiamare l'attenzione su una realtà liquidata frettolosamente come un genere fuori moda. «Il mio vuole essere un omaggio alla crisi di tutte le bande d'Italia». Con lui risuoneranno gli squilli della banda di Delianuova, 80 ragazzi che suonano nella terra della 'ndrangheta, in provincia di Reggio Calabria; è il piccolo miracolo dell'Aspromonte, dove la musica non arriva. «Le bande rappresentano, per tante città del nostro paese, l'unica occasione di ascoltar musica, spesso gratuitamente». Muti aprirà e chiuderà il concerto, con le Sinfonie di Nabucco e Norma, «per sottolineare a chi di dovere l'importanza assoluta delle bande musicali». Per l'Unità, che alla crisi delle bande ha dedicato un'inchiesta, «chi di dovere » sono le Regioni che hanno il compito di reperire fondi con programmi triennali di intervento.
«DIPENDONO DALL'ASSESSORE DI TURNO» - Ma le 3 mila bande italiane dipendono dalla sensibilità dell'assessore di turno. Servono soldi per l'acquisto degli strumenti, gli spostamenti, i locali per le prove, i corsi di formazione. «Non devono essere istituti assistenziali, chi è responsabile non può alzare le spalle con un vago sorriso ma ha l'obbligo di mantenere in vita queste compagini, dobbiamo dare uno stipendio a chi porta diletto e cultura in posti dove raggiungere un teatro è impossibile». Muti ha già ascoltato i ragazzi dell'Aspromonte quando andò con la sua Orchestra Cherubini a Reggio Calabria: «È un gruppo meraviglioso di strumenti a fiato con una disciplina artistica e umana straordinaria; hanno un portamento che sembrano usciti dai collegi più prestigiosi di Oxford; hanno passione e amore». Si ferma: «Hanno digni-tà». Il maestro ha passato la Pasqua a Molfetta, la sua città, dove ha seguito «le processioni del Sud, quelle dei Misteri, una tradizione centenaria sempre seguita dalle bande. Ho conosciuto fior di strumentisti, che venivano dalle bande ». Muti vuole sciogliere il nodo del disinteresse, il luogo comune delle marcette militari e delle fanfare: «Banda non è sinonimo di qualità inferiore, né di strumenti popolari e di bocca buona con cui ci si può arrangiare. Al contrario, sono strumenti nobili, pensate a Verdi quanto deve alle bande che ascoltava da ragazzo, e che lui usa per annunciare l'arrivo del re Duncano nel Macbeth». E in epoca moderna Stravinskij e Hindemith. «E prima ancora Bellini, Berlioz, Spontini che nel second'atto dell'Agnese di Hohenstaufen usa una banda enorme che fa la funzione dell'organo ed è uno dei momenti sublimi di quell'opera». Ha passato tante serate a sentire le bande, a Lanciano, a Francavilla, a Besana Brianza dove l'hanno fatto cittadino onorario: «Usano strumenti che non ci sono nelle orchestre, le oficleidi, i flicorni, i bombardini, la famiglia dei sassofoni, l'eufonio che sembra un bel nome antico ed è un corno tenore». Il grande impulso nel repertorio bandistico avvenne durante la Rivoluzione francese, si trattava di riempire la vita associata con nuovi rituali, odi e inni, non solo quelli chiesastici. «All'estero i paesi civili hanno bande meravigliose. I nostri ragazzi delle bande hanno studiato nei conservatori, non dal padre che ha il negozio da barbiere».«TOTO' DIRETTORE MANCATO» - Maestro, ricorda Totò a colori, quando dirige la banda come un pupo siciliano? «Un grande attore, un poeta, l'autore di Malafemmena. In quel film fa un gesto musicale in forma di gioco, ma ogni gesto è di una tale precisione che non è solo a ridosso della musica, evoca il suono che sta per produrre. Se Totò avesse fatto il direttore d'orchestra, sarebbe stato uno dei più grandi del secolo. Sarebbe bene mostrare alle classi di direzione d'orchestra Totò che dirige la banda, non solo quando fa il tric trac e i mortaretti ma nei pizzicati, nei legati, negli staccati, per capire che una certa mimica è in diretto contatto con la musica».La missione possibile di Muti a Ravenna: ridare nobiltà al repertorio bandistico.

Valerio Cappelli

Monet

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domenica 15 giugno 2008

Mentalmente



QUANDO LA PREGHIERA DIVENTA ARMA

Gli antichi pregavano il cielo, poi la terra e i suoi elementi. La preghiera nasce con lo sguardo, pian piano ha come azione l'incontro con tutto ciò che è visibile e invisibile. La preghiera è un rituale antico, interiore, fisico e mentale, solitario, musicale, una nenia ripetuta, un percorso di voci, versetti, enunciazioni, narrazioni, ma è anche immaginazione, creazione interiore, allargamento del vuoto per farci entrare i contenuti di un pieno esistenziale ed emotivo.Si prega se si vuole, se si è capaci, allenatori, ma anche innocentemente sprovveduti e sprovvisti di conoscenza, regole e significati. Al chiuso, all'aperto, nei boschi, nei prati, nelle chiese, nelle case, nei luoghi di culto, moschee o templi e monasteri, tra dune infinite, montagne e deserti solitari, l'uomo ha pregato la natura prima, figure monoteiste poi. Si prega come ritmo spirituale dell'enunciato o della parola, con la voce alta o bassa, al tramonto, di notte, a mezzogiorno, si invoca, si chiede, si ripete un nome, una frase, un ricordo. Si prega anche per raccomandarsi, per genuflettersi al potere, a chi può ascoltare, a chi può ricevere, a chi può togliere o dare. Si dibatte oggi nell'uso e abuso dei luoghi di culto, strumenti involontari delle violenze e del pensiero, la violenza delle religioni nasce per fini ideologici, politici, economici, allora la preghiera come necessità, come tramite di ciò che si è, si vuol essere, il mantenere intatto il proprio desiderio di spiritualità e religiosità, può diventare come il caso di Treviso, dove fedeli musulmani chiedono luoghi per pregare, contesto ma anche pretesto di un conflitto ormai strutturale nelle pieghe dell'abuso e uso della religiosità. Buddhisti, induisti, animisti, ortodossi, protestanti e ancora altre declinazioni delle religiosità in giro per il mondo sono ben presenti e molti moltissimi cittadini nel nostro paese ne sono praticanti, eppure in tutti questi anni e anni di presenze non ci sono state polemiche, non si è sentita la necessità di referendum, non si sono disturbati opinionisti e dintorni, non se ne è sentita la necessità a differenza di questi ultimi anni dove la questione religiosa è diventata un paradigma strumentale, di ideologia politica ben precisa a prescindere dal grande tema della religione. Se da un lato si dibatte sulla presenza del Papa in una università non si capisce perché le amministrazioni, i Comuni, Province e Regioni si debbano interessare della costruzione di moschee, minareti, ma se fossero anche chiese o templi di altro genere avrebbe la stessa valenza, sembra quasi un paradosso. Ben altra cosa è la preghiera, non è uno strumento, semmai è un evento, occasione, relazione, sublime incontro con il pensiero interiore, con l'emotività di essere sospesi nel sacro, nel divino, nello stupefacente, nell'immanente, preghiere che ti allontanano dalle cose per farti arrivare allo spirito, quella breccia che nasce nell'uomo e si libera nel costrutto che la preghiera racchiude, grande contenitore dell'animo. L'individuo ha pregato da sempre, la notte, guardando il giorno, nei temporali, nel desiderio di proteggersi dagli eventi funesti, andando in guerra, seppellendo i morti e nella nascita dei bimbi. Le preghiere sono poesie, piegati, inginocchiati, mani aperte o chiuse, allargando le braccia verso il cielo, con nenie, con canti, con parole terribili o sublimi, la preghiera è nata così, spontanea, come bisogno di dirigere un senso verso quel cielo perduto, con l'idea forse che qualcuno senta, un bisogno di pensarsi da sempre congiunti a tutto ciò che non è materia e non è visibile. Si prega seduti o camminando, piegati o dritti in piedi, il luogo è un simbolo, un contenitore e se al posto del cielo e della terra c'è una cupola o una moschea, se il contenitore rasserena, se le preghiere sono una via perché l'ascolto sia reale e il pregare sia un diritto non un dovere di tutti gli uomini e di tutti i popoli, allora sarebbe il giorno utile per pensare a una unica casa della preghiera, senza tempo e senza confini, forse così tornando alle sue origini la preghiera, quella dell'anima, avrà un vero fine e un suo vero ascolto.
Vera Slepoj
Fonte: Il Gazzettino

giovedì 12 giugno 2008

La vita è bella

"http://www.youtube.com/v/cqgKKoJaPwM&hl=it">

Il mercato del contadino


"Farmer's market": la sperimentazione continua
La nuova fase della sperimentazione prevede una mostra-mercato di prodotti locali venduti direttamente 'dal produttore al consumatore', con l'obiettivo di offrire prodotti freschissimi e a "km zero", dal vino alla frutta, dalla verdura ai formaggi, dai fiori al miele.Martedì 17 e 24 giugno, in via Allegri a Mestre.
Leggi la notizia http://www.comune.venezia.it/flex/cm/page

lunedì 9 giugno 2008

Una pianta antizanzare: Catambra


Una pianta tropicale potrebbe risolvere il flagello delle zanzare. Si chiama Catambra e tiene lontani i fastidiosi insetti in modo del tutto naturale. A mettere alla prova le effettive capacità della pianta sarà Buccinasco, un paesone a sud di Milano con 30.000 abitanti, dove partirà un progetto che prevede la realizzazione di un'area delimitata da questa nuova specie dalle proprietà repellenti. La Catambra grazie all'elevata concentrazione di catalpolo eserciterebbe una potente azione repellente contro zanzare e insetti volanti a sei zampe, compresa la zanzara tigre

Fonte: Repubblica.it

Solitudini e passioni


Attenzione agli amori estivi
di Alessandra Graziottin
L'estate ardente presenta il suo conto salato in autunno.
I medici lo sanno per evidenza clinica professionale.
L'Istituto
Superiore di Sanità lo conferma dal punto di vista
epidemiologico: ogni anno il
bollettino
delle infezioni sessuali mostra
che la frequenza si impenna
sul finir dell'estate e continua con
un'onda
lunga fino ad ottobre e oltre.Felici e innamorati,

trasgressivi e appassionati, oppure solo

casuali, gli amori estivi hanno una caratteristica
comune: sarà il chiaro di luna,
sarà l'allegria

alcolica, o l'ebbrezza calda della pelle dorata, o
l'esaltazione dei sensi scappati alla routine

e al grigiore
invernale, fatto sta che d'estate uomini
e donne tendono a non proteggersi dal

rischio di malattie sessuali
. Per

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domenica 8 giugno 2008

Festa a Spinea "IL VILLAGGIO DEL PESCATORE"


Torna la festa "Il Villaggio del Pescatore"


Da venerdì 13 a domenica 15 giugno al Villaggio dei Fiori si potrà gustare il pesce preparato dalla Fondazione della Pesca di Chioggia


Sono mesi ormai che la macchina organizzativa guidata da Confcommercio Ascom del Miranese, Comune, Commercianti e Volontari del Villaggio dei Fiori, sta lavorando per rendere ancora più interessante l'edizione 2008 del "Villaggio del Pescatore", incontro che, dopo l'enorme successo dello scorso anno, è diventato ormai tradizione per tutta Spinea e in particolare per gli abitanti del Villaggio dei Fiori.

La rinnovata collaborazione con la Fondazione della Pesca e la Città di Chioggia, permetterà a migliaia di persone di poter gustare il buonissimo pesce preparato con arte proprio dal personale della Fondazione, di scoprire le tradizioni e la cultura chioggiotta anche attraverso i balli tradizionali e gli antichi mestieri presentati dagli amici de "La Marciliana".

Non mancheranno naturalmente gli spettacoli e le animazioni durante le tre serate della festa, arricchite dallo spettacolo pirotecnico di chiusura.

IL PROGRAMMA

Venerdì 13 giugno

Ore 17,00: Apertura manifestazione


Ore 19,00: Apertura stand gastronomico del pesce
a cura della Fondazione della Pesca
di Chioggia


Ore 21,00: "ROMEO E GIULIETTA" THE MUSICAL
Spettacolo in due atti
a cura dell'Associazione Rossoporpora
Stand di: Panificio Villan (Chioggia)
Sculture in legno di Boscolo Gianni (Chioggia)
Associazione EGRIS & Co. (Spinea)di Dolo

Sabato 14 giugno

Ore 19,00: Apertura stand gastronomico del pesce
a cura della Fondazione della Pesca
di Chioggia


Ore 21,00: Grande spettacolo di Mirco Renier
"MOLLEGGIATO 2" sosia di Celentano


Stand di: Panificio Villan (Chioggia)
Sculture in legno di Boscolo Gianni (Chioggia)
Associazione EGRIS & Co. (Spinea)

Domenica 15 giugno

Ore 16,00: Laboratorio artistico
a cura del Gruppo Artistico Spinea


Ore 17,00: Rappresentazione degli antichi mestieri
medievali Chioggiotti


Ore 18,00: Dimostrazione balli medievali con
musici e trampolieri


Ore 19,00: Apertura stand gastronomico del pesce a
cura della Fondazione della Pesca di Chioggia


Ore 21,00: Elezione "Miss Monella Vagabonda"
con Flash Moda


Ore 23,00: Grande conclusione con fuochi
pirotecnici voluti dai commercianti
del Villaggio dei Fiori


Stand di: Panificio Villan (Chioggia)
Sculture in legno di Boscolo Gianni (Chioggia)
Associazione EGRIS & Co. (Spinea)Fiori

giovedì 5 giugno 2008

Notturno

Quando la sera
è tesa
contro il cielo
e le stelle
si affacciano alla vita
una gran pace
una quiete infinita in tenere spirali
avvolge il cuore
e il soffrire
del giorno
che si imbruna
si stempera
in rivi di dolcezza
pacatamente mentre vien la luna.

Gino Paolo Latini

A mia madre


Lasciami percorrere
strade lontane,
respirare aria
leggera,
sono fragili
le mani di vetro,
non stringerle,
non trattenermi,
madre.

C'è uno spazio vuoto
nell'universo:
il mio, che io possa raggiungerlo.
Siamo della stessa terra
noi...inseparabili
ma lascia libero
il volo della vita.
Nella leggerezza
della libertà
sarai con me
più di sempre.

Anna Maria Cipolloni

Il PALIO DI NOALE



Un documento storico riporta che già nel 1339, nel periodo in cui la città era governata dai Signori Tempesta, si svolgeva a Noale la corsa del Palio, in occasione della festività di Pentecoste.
La gara viene ancora oggi imbandita presso le piazze di Treviso in ricordo delle dominazione trevigiana.
Alla corsa del Palio partecipano le 7 contrade della Città: Bastia, Cerva, Drago, Gato, S.Giorgio, S.Giovanni e S.Urbano.
Tre giorni di festa tra spettacoli vari messi in scena da giullari, mangiafuoco, spadaccini, falconieri....
Suggestivo è il mercato medievale allestito dalle varie Contrade.
I momenti importanti della rievocazione storica sono il corteo con centinaia di figuranti in costume, la corsa del Palio, la cerimonia della "Bala d'Oro" riservata alle ragazze diciottenni e l'attesissimo incendio della Torre. Come vuole la tradizione al vincitore della corsa viene consegnato il Palio realizzato da un pittore Noalese, mentre all'ultimo arrivato viene dipinta la faccia con il carbone.

programma

Venerdi 13 Giugno

ore 20.00 Cena e goliardia tra le contrade


Sabato 14 Giugno

ore 21.00 "Amore, danza e canto alla Corte dei Tempesta" rappresentazione storica con balletto e coro


Domenica 15 Giugno

ore 10.00 Apertura mercato medioevale
ore 11.30 S.Messa e benedizione del Palio
ore 17.00 Corteo Storico
ore 19.00 Corsa del Palio
ore 21.00 Spettacoli di corte
ore 22.00 Cerimonia della "Bala d'oro"
ore 22.30 Spettacoli di corte
ore 23.30 Incendio della Torre

Durante tutta la giornata di domenica spettacoli ed animazioni allieteranno il pubblico che potrà inoltre degustare piatti di cucina medioevale presso le taverne

mercoledì 4 giugno 2008

Felicità


FELICITA'

Felicità: finché dietro a lei corri
non sei maturo per essere felice,
pur se quanto è più caro tuo si dice.

Finché tu piangi un tuo bene perduto,
e hai mete, e inquieto t'agiti e pugnace,
tu non sai ancora che cos'è la pace.

Solo quando rinunci ad ogni cosa,
né più mete conosci né più brami,
né la felicità più a nome chiami,

allora al cuor non più l'onda affannosa
del tempo arriva, e l'anima tua posa.

Hermann Hesse

***

lunedì 2 giugno 2008

Maledetta o benedetta solitudine?


In un articolo pubblicato sul Gazzettino il 27 aprile 2006 tra l'altro ho letto:

"D.Buzzati scriveva:"Potente è il deserto delle città, fatto di moltitudini, di strepiti, di ruote sull'asfalto, di luci abbaglianti e di orologi soli che pronunciano tutti nello stesso istante la medesima condanna."

Spesso qualcuno dice"Sono solo come un cane"
"Non c'è scampo alla prigione della solitudine, a meno che l'isolamento non diventi un'oasi .
La solitudine è dura, ma può diventar cara.La solitudine è la dieta dell'anima: una dieta necessaria nell'abbuffata odierna di chiacchiere, saluti, rumori e cose comprate.
C'è una solitudine colpevole, perché gli altri si sono fatti assenti, disattenti, non solidali o perché noi non sappiamo riempirla di niente o non andiamo d'accordo con nessuno.

A nessuno è dato di superare completamente la solitudine: si nasce soli, si soffre soli, si muore soli.

O uno riesce ad incontrare se stesso, nella meditazione paziente e nella ricerca interiore o si annoierà a morte ad ogni pausa forzata della vita.
Bisogna creare nel deserto urbano alcune oasi personali: una sedia,una chiesa, un libro, un angolo della natura, un'amicizia.
Il nostro desiderio è uno solo: entrare nell'infinito, che per il credente è colloquio con l'Eterno.
E' lì la sede della felicità e della tranquillità dell'anima.
Già il Petrarca diceva " Solo e pensoso i più deserti campi, vo' misurando a passi tardi e lenti..."
Mi consola che è stata la solitudine a generare la sua poesia,in altri ha generato la musica o l'arte o l'amore.
Un autore russo scrive questa verità:"La solitudine è un campo da gioco di satana,ma può diventare la sede di un'epifania (=manifestazione) di Dio.
Sì,perché tutto ciò che è bello e resistente al tempo è "divino"
Educhiamo ed educhiamoci perciò a gestire anche la solitudine e porterà fecondità alla nostra vita.
Bisogna forse chiedere aiuto lassù per non sciupare la solitudine dei nostri giorni e farla diventare "benedetta solitudine" ."