E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

domenica 18 gennaio 2009

IDEE e CONSIGLI PER MANGIARE FUORI CASA


Il pranzo fuori casa è una esigenza alimentare diffusa ed è talvolta difficile da realizzare in
modo corretto per recuperare e mantenere il peso forma. Consiglio alcune proposte e idee di
sana alimentazione, in applicazione del metodo molecolare basato sulla scelta delle
“molecole”, cioè dei principi nutritivi contenuti nei singoli alimenti. Non si mangiano le
Calorie, ma le molecole degli alimenti.
Il pranzo fuori casa ha la sua base in una insalata( porzione libera) con ortaggi vari e misti,
crudi, con all’interno le proteine di carne bianca (pollo o tacchino) o formaggio fresco e molle
o uova o tonno al naturale o prosciutto crudo oppure cotto, con due cucchiaini di olio extra
vergine di oliva e con erbe aromatiche e/o spezie di gradimento.
I carboidrati possono essere inseriti nella insalatona vegetale portante con legumi ( fagioli o
ceci o lenticchie o piselli o soia) oppure con cereali integrali naturali ( orzo, farro, riso…). E’
un piatto completo composto di carboidrati, proteine, minerali, vitamine, minerali, lipidi,
fibra alimentare, acqua biologica.
Può essere preparato un contenitore con il cibo confezionato a casa.
Consiglio pure la crema budwig, è un pasto saziante e completo , comodo perché può essere
preparata a casa e consumata nel luogo di lavoro.
Sono da evitare panini con combinazioni errate come formaggi e salumi abbinati, panini con
creme varie ricche di grassi, di maionese…
Fuori casa occorre mangiare semplice. Se c’è la possibilità di una mensa prendere un piatto di
verdura cruda e un piatto di pasta integrale (una porzione media) senza condimenti eccessivi
una/due volte alla settimana, negli altri giorni prendere al posto della pasta un piatto proteico
di carne rossa o bianca o pesce, dopo il piatto proteico scegliere una porzione libera di
verdura cotta. Quando non si mangia la pasta scegliere un panino integrale.
Una altra proposta può essere uno yogurt magro, con cereali integrali e frutta fresca di
stagione ( come una mela fuji che sazia ed è molto gradevole). Consiglio di bere un buon
bicchiere di acqua ogni ora, è saggio scegliere una acqua minerale con un residuo fisso secco
superiore a 500 mg/litro, con un pH superiore a 6 (leggere etichetta).

LA SALUTE NEL PIATTO
PRANZO FUORI CASA

Insalatona ortaggi freschi crudi di stagione mista con legumi e
mais
Insalata greca
Insalatona ortaggi freschi crudi di stagione con uova sode
Nizzarda
Insalatona di verdura cruda di stagione con carne bianca
(dadolata di petto di tacchino o pollo)
Insalatona di verdura mista a piacere di stagione con tonno al
naturale
Caprese
Macedonia fresca senza zucchero e con yogurt
Pizza al pomodoro e un frutto di stagione
Pizza margherita
Panino integrale con scamorza
Panino integrale con prosciutto crudo magro
Panino integrale con tonno al naturale e capperi
Panino integrale con stracchino
Panino integrale con provolone
Panino integrale con mozzarella e pomodoro
Bresaola olio extravergine di oliva e limone
Hamburger ai ferri
Frutta fresca stagionale e gelato artigianale
Crema Budwig

Prof Pier Luigi Rossi
Medico Specialista in Scienza della Alimentazione
Specialista in Medicina Preventiva Ospedale San Donato Arezzo
Fonte

giovedì 15 gennaio 2009

L’arte sul digitale supera la realtà Capolavori in rete


.............I maestri del Prado raccolti in un tour virtuale e con dettagli che non si vedono ad occhio nudo..... La pinacoteca di Madrid è la prima al mondo a tentare questo esperimento...... La copia è meglio dell'originale. La riproduzione ha vinto sull'opera dentro la teca........quadri tradotti in miliardi di pixel....Google ha lanciato un nuovo layer di Google Earth che permette di osservare fin nei minimi dettagli 14 capolavori del Museo del Prado; questo layer comprende inoltre modelli in 3D che consentono di muoversi per le stanze del Museo come se ci si trovasse davvero all'interno.........

"E ora, ecco la sensazionale offerta del Prado di poter vedere da vicino quei capolavori che in un museo si vedono con difficoltà, per la presenza di visitatori fastidiosi e per l’impossibilità materiale di vedere le opere da vicino nella condizione ideale di un restauratore, con solitudine e concentrazione, lenti ed altri strumenti. Per Velázquez, Rubens, Goya, El Greco, Rembrandt, Bosch, Dürer, Van der Weyden, la visione su Internet consente non solo la fedeltà della riproduzione del dipinto, di cui peraltro non è facile percepire le dimensioni originali in assenza dello spazio fisico, ma, appena superato questo limite (e certamente fra breve ci verrà data anche l’illusione dello spazio), all’occhio è consentito avvicinarsi ai particolari dei dipinti fino a vedere dettagli impercettibili e con straordinaria fedeltà e amplificazione.

Il procedimento elettronico ti assolve dalla visita al museo e non ti garantisce una percezione analoga ma inferiore rispetto alla realtà, bensì identica e superiore. La finzione ha superato la realtà. Il teorema di Benjamin si è compiuto, togliendo all’opera d’arte la sua unicità che rimarrà piacere inestinguibile degli amatori, ma non sarà più sufficiente a una conoscenza compiuta senza l’integrazione del duplicato. È un concetto che va oltre anche il clone perché offre, come furono per gli uomini e per le opere d’arte i raggi X, strumenti nuovi di conoscenza. Insomma, la fine di una civiltà e la maturazione estrema dell’invenzione rivoluzionaria della fotografia. Si può abbandonare la realtà e vivere nella finzione. D’altra parte i pittori lo avevano capito: Vittore Carpaccio firmava non «Carpatius pinxit», ma «Carpatius finxit», Carpaccio non dipinse, ma finse, tanto era simile al vero. E oggi le fiction hanno sostituito la vita."

Per approfondire

Addio vecchia lavagna, in arrivo ottomila interattive


La vecchia lavagna nera in ardesia va in pensione. Al suo posto è in arrivo la lavagna interattiva multimediale (in gergo "lim") una novità tecnologica già adottata in molti Paesi del Nord Europa. Il governo ha stanziato 20 milioni di euro per distribuire in tutta Italia le prime 10 mila "lim" e l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan ha annunciato l’altro giorno a Bassano che la dotazione del Veneto sarà di ottomila lavagne multimediali: gli studenti delle medie sono in totale poco più di 125 mila quindi ne avrebbero più di una per classe, ma è probabile che la novità venga estesa anche alle scuole primarie, le ex elementari, a discrezione dei direttori didattici.

Ieri la provincia di Treviso ha fatto il punto su questa novità tecnologica spiegando che interesserà 13 scuole medie e 54 istituti comprensivi per essere poi progressivamente estesa alle secondarie superiori e alle elementari.
In effetti già alcune scuole primarie del Veneto le stanno testando o meglio si stanno tenendo i corsi d’aggiornamento per i docenti che dovranno poi utilizzarle nelle classi.
Nel 2009 è prevista la seconda tranche di finanziamento statale (altri 10 milioni) quando gli istituti scolastici avranno concluso la formazione dei docenti.
La distribuzione avverrà in tutto il territorio nazionale dove sono stati mobilitati 24 mila professori. «Si tratta di un'opportunità straordinaria, che consente agli alunni di interagire telematicamente con i docenti, i quali a loro volta mentre spiegano possono attivare connessioni internet, computer, video» spiega Maria Giuliana Bigardi, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Treviso. La lavagna interattiva multimediale possiede un ampio schermo bianco in grado di «ospitare» connessioni con il pc, interni ed esterni, aprire pagine internet, proiettare immagini e filmati. Grazie a specifici software risulta sensibile al tatto e viene atttivata con la mano o con una speciale penna, come accade nei monitor «touch screen».
È utilizzata già nel Nord Europa, in Canada e negli Stati Uniti. Lim non verrà distributa a pioggia nelle scuole ma soltanto a quelle che ne hanno fatto richiesta, secondo le direttiva regionali. L'ufficio competente sta vagliando le domande e nei prossimi giorni verrà pubblicato l'elenco completo dei plessi scolastici protagonisti dell'innovazione telematica. E le vecchie care tavole di ardesia scura, con gli sbuffi bianchi del gessetto difficili da cancellare? Il loro destino è quello di finire in soffitta, ma potrebbero anche stupirci, prendendo parte a qualche progetto di solidarietà, come già accade in ambito sanitario con i macchinari inutilizzati o nel settore trasporto per gli autobus dismessi e spediti in Africa.
Fonte

martedì 6 gennaio 2009

Contro la recessione sfruttiamo le nostre attitudini



E poi tramutiamo in un affare ciò che ci piace

Che cosa dobbiamo fare noi italiani per superare la crisi economica? C' e una ricetta, una regola da seguire? Probabilmente ne esistono molte, e me ne viene in mente una che vale tanto per il singolo individuo come per un Paese. Sfruttare al massimo la tua vocazione, fare ciò che sai fare meglio, fare quello che più ti piace. Ogni individuo ha delle attitudini, una vocazione particolare. C' è chi sa comporre musica, chi ha una mentalità scientifica. Chi sa far ridere, chi recitare, chi narrare, chi dipingere, chi ha un talento sportivo e chi invece ne ha uno matematico. Se ciascuno di loro fa ciò per cui e più portato, lo fa bene, senza fatica e si diverte. Ma anche un popolo ha delle capacita particolari. Noi italiani ne abbiamo molte. A prima vista ci sembrano delle sciocchezze. Ne volete un esempio? A noi piace mangiare, siamo dei buongustai, ci piace cucinare in casa e poi mangiare tutti insieme a tavola. Parliamo di cibo come di sport. E la tavola deve essere apparecchiata. Perfino le donne single se l' apparecchiano. I genitori vogliono che i bambini vi mangino seduti insieme a loro. Gli inglesi e molti americani non ci pensano nemmeno. Non cucinano, ciascuno mangia quando ne ha voglia. Apre il frigorifero afferra qualcosa e lo ingurgita così com' e, anche freddo gelato. Il risultato è che gli italiani sono famosi in tutto il mondo per i loro prodotti gastronomici, per la loro cucina e per i loro ristoranti. Passiamo alla casa. Gli italiani ci tengono alla casa, adorano i pavimenti in cotto o in ceramiche di Vietri o di Sassuolo Appena possono comperano dei mobili belli. Orgogliosi della loro casa invitano gli amici a vederla, a mangiare da loro a pranzo e a cena. Gli inglesi, i tedeschi, gli spagnoli non lo fanno. Risultato: noi esportiamo piastrelle e mobili in tutto il mondo. Poi siamo vanitosi, amiamo vestire bene e ci scambiamo i complimenti: «Bello questo cappotto, stupendo questo vestito. Ma dove hai trovato queste scarpe?, Deliziosi i tuoi nuovi occhiali, che meraviglia il tuo bracciale!». Un inglese, un tedesco, uno svedese, un americano si vergognerebbero di tanta frivolezza. Risultato: la moda italiana domina incontrastata. E poiché per produrre tutti questi oggetti ci vogliono delle macchine, noi ce le inventiamo e poi le esportiamo in tutto il mondo. Conclusioni: per superare la crisi seguiamo il nostro gusto e tramutiamo in un affare ciò che ci piace.

Fonte www.corriere.it/alberoni

Alberoni Francesco

lunedì 5 gennaio 2009

Il caro-prezzi dimenticato con l'avvento dell'euro


C'è un'esosità latente nei prezzi indicati ormai solo in euro che non sempre cogliamo a causa del fatto che abbiamo stoltamente abbandonato troppo presto la sana abitudine di fare i nostri debiti calcoli prima di accingerci a un acquisto, inoculataci saggiamente dai nostri padri e dalle nostre madri, e tendiamo per lo più a considerare i prezzi, erroneamente, come se fossero indicati ancora nelle vecchie lire.
Fra i numerosi esempi che potrei fare in proposito, ne basti uno che, senza tema di esagerare, reputo alquanto eloquente.
Allorché oggigiorno in un ristorante non necessariamente tra i più rinomati, dopo aver consumato un normalissimo pasto, tutt'altro che luculliano, ci vediamo presentare un conto di 50-70 euro siamo soliti pagare senza battere ciglio e senza obiettare alcunchè.
Dimenticandoci tuttavia che soltanto qualche tempo addietro se, dopo aver consumato lo stesso pasto, ci avessero presentato un conto di 100-140mila lire - l'equivalente cioè degli odierni 50-70 euro – non avremmo sicuramente esitato a chiederci, senza ombra di dubbio alcuno, se non era il caso, alle volte, di far intervenire la polizia.
Enzo Pedrocco
Fonte

L'attesa dell'ultima stagione di Alessandra Graziottin


“Per chi e che cosa suonava (una volta) la campana”? No, non è Hemingway. È Enzo Bianchi, il fondatore della comunità monastica di Bose, che nel suo poetico “Il pane di ieri” appena uscito per Einaudi, condivide con noi il racconto della sua infanzia e giovinezza nel Monferrato. Un libro che è stato per me un pensato regalo di Natale, capace di regalarmi con lievità, leggendo e assaporando, emozioni e commozione. Lo suggerisco come dono alle persone che amiamo, ma anche a se stessi, per la capacità di riportarci, con semplicità e poesia, senza idealismi né voli nostalgici, in un mondo quasi del tutto perduto. Chi di noi è nato in campagna, riconoscerà in queste pagine molti echi del proprio passato, o del passato raccontato dai nonni, della nostra terra e della saggezza dura di chi viveva radicato nel fare contadino.
Continua qui ......

Un viaggio nella memoria sensoriale, dove sono protagonisti i paesaggi, gli odori della terra, il profumo del cibo, anche povero, preparato con grande cura, la fatica di vivere, le solitudini di ieri, accettando fino in fondo il proprio dovere, i ritmi di una vita più scandita dal tempo delle stagioni e dei giorni, dal duro lavoro nelle vigne, accese con i colori ardenti dell’autunno, dall’attesa sempre incerta del raccolto. Un viaggio della memoria, anche nella capacità di accompagnare coralmente i grandi eventi della vita con la presenza affettuosa di amici e familiari. Non solo il matrimonio e la nascita, ma soprattutto la morte, in casa, benedetti e pacificati. Una consolazione oggi perduta per i più..........

domenica 4 gennaio 2009

TISANA DISINTOSSICANTE


• Tarassaco gr. 40
• Betulla gr. 40
• Carciofo gr. 20
Mettere un cucchiaio da cucina del mix di erbe in una tazza da the’ di acqua bollente e tenere in infusione per
20 minuti.
Filtrare e bere durante la giornata dopo i pasti principali.
Fonte

LA FRUTTA SECCA



La frutta secca, presente sulle nostre tavole soprattutto nelle feste natalizie, come pinoli, castagne, noci,
nocciole, pistacchi, fichi secchi, attualmente e' considerata fondamentale per la profilassi delle malattie
cardiovascolari; essa infatti e' ricca di acidi grassi insaturi del tipo omega tre chiamati anche acidi salva cuore!
Qual è quella migliore?
Senz'altro pinoli e castagne: sono i frutti di alberi coltivati in modo estensivo e non intensivo; sono quindi frutti
che non sono soggetti a patologie tali da richiedere fitofarmaci; non solo: nessuno si sogna di andare a
spruzzare veleni a trenta metri di altezza; sono quindi frutti ecologici con cui si puo' abbondare anche nei
bambini.
Dott. CIRO VESTITA
Fitoterapeuta
Fonte

L'uomo alla ricerca del senso della vita

Finalmente la donna ha spezzato le catene di e si è conquistata la libertà di apprendere ed esercitare quasi ogni professione. Anche questa libertà è stata acquistata a caro prezzo, avendo essa raddoppiato o triplicato il peso che la donna deve sopportare per il lavoro domestico, l'educazione dei figli e la professione, suscitando pertanto violenti conflitti di coscienza tra la soddisfazione derivata da obblighi familiari e quelli professionali. La libertà nella scelta della professione ha prodotto nella donna una nuova insicurezza, dovuta all'essere perennemente combattuta tra i doveri di madre e la realizzazione personale. Ci sono anche esempi che non risultano direttamente dal crollo di tradizioni, come il vasto tema dell'occupazione del . Soltanto recentemente il progresso ha causato un notevole eccesso di tempo libero. Sono stati escogitati mezzi sempre più raffinati per aumentare la comodità ed il comfort; via via l'uomo civilizzato si è trovato ad avere molto tempo libero, di cui sempre non sa cosa fare, e una comodità che può abituarlo di giorno in giorno alla passività. Siamo cullati dalla comodità senza fine che in realtà paralizza lo sviluppo di occupazioni attive e produttive. Il fatto che oggi si stia affermando una nuova professione, quella dell'educatore del tempo libero, dimostra solo il progressivo impoverimento dell'orizzonte spirituale. La grande libertà nell'organizzazione del tempo libero fa sì che molti siano di nuovo prigionieri...prigionieri del comfort loro offerti. Ma nulla può reggere il confronto con la liberazione della sessualità, che si è scatenata nel nostro secolo con la furia di un uragano. In nessun altro campo è rimasta un'insicurezza maggiore. La progressiva saturazione di stimoli sessuali perversi ha suscitato nella gente la convinzione errata che la potenza sessuale e l'orgasmo siano fattori necessari, indispensabili per vivere, cosa che, a sua volta, ha comportato una marea di turbe sessuali. La proclamazione della libertà sessuale ha quindi provocato una enorme labilità emotiva, dal momento che esigenze naturali sono state montate a spese di genuine inclinazioni e legami umani. Ciò che rimane per lo più è insoddisfazione, incapacità di amare e ... disgusto
A causa di una educazione permissiva
si può dire che mai i figli abbiano avuto tanta libertà e potere nei confronti dei genitori quanto oggi. In misura sempre crescente essi vengono allevati senza una guida, senza un esempio e quasi senza regole di comportamento. Tuttavia non si è mai avuta tanta depravazione, aggressività e rivolta dei giovani contro se stessi ed il proprio ambiente. Sapete cosa c'è dietro la brutalità e l' opposizione della nostra gioventù? C'è l'inquietante interrogativo circa l'obiettivo cui si possano rivolgere queste forze liberate, circa l'esistenza stessa di un obiettivo degno di essere raggiunto. Il tipo di educazione permissiva ha reso i giovani insicuri nelle loro radici esistenziali, cioè nella comprensione dell'esistenza. In seguito alla soppressione del , rappresentato nelle famiglie patriarcali di una volta, dalla grande cerchia dei parenti e conoscenti, non solo i figli, ma l'intera famiglia è stata gettata in un vuoto di libertà e solitudine insostenibili. nei grandi palazzi si vive isolati, protetti dal contatto e dallo sguardo degli altri, a proprio piacimento, ma la vita perde fascino; il deserto della metropoli spinge alla follia.
Fonte

Un po' di musica

e musiche di W.A. Mozart, Vivaldi , Handel e altri con radio classica web



Fonte

La forza di credere nel futuro di Vera Slepoj

E l’anno è transitato con mutevoli e controverse sensazioni, lo smarrimento per le incertezze del futuro, il vuoto che è lo spazio del cambiamento e la ripetizione quasi ossessiva del rituale più evocato che desiderato. A tre giorni dal rito di passaggio sembra già un infinito percorso quello compiuto e quasi senza progettualità il nuovo anno, i soliti fuochi, il bacio finto e collettivo, le luci e una sorta di fulgore che sa tanto di viale del tramonto. Uno stupro all’innocenza in una festa di massa, un proiettile vagante che uccide come fossimo a Beirut in una Napoli che non vuole crescere, ripiegata in se stessa, adulti che insegnano ai bambini come sparare, come negare, come trasgredire. Un inizio d’anno sempre uguale a se stesso pur nella stanchezza psicologica di molti a recitare una parte festosa, solidale e corale. Ci sono riti che hanno un senso, che appartengono alle tradizioni, che rimangono intatti dallo scempio di una modernità più ottusa che reale, ci sono poi i riti indotti, trasformati, stravolti, quelli dell’accaparramento emotivo di un attimo di libertà, quel bisogno di buttare, rovinare, fare rumore, rompere i timpani come rompere gli ormeggi dall’ansia di regole che vengono poco metabolizzate quindi al minimo accenno di distrazione vengono rifiutate. Se è il vecchio che deve essere abbandonato, se è necessario che il nuovo avanzi, i riti dovrebbero servire per rivisitare, ripercorrere, ripensare ad una nuova progettualità. La violenza, quello stordimento ancestrale di occupare, rivendicare, alimentare la nevrosi dell’insicurezza sociale, questa è la violenza da Hamas alle strade apparentemente sicure delle nostre città. Violenze diverse, ma il contenuto, l’atteggiamento culturale di tipo predatorio è lo stesso. Oggi la festa è finita, consumata, già dimenticata, si fanno i resoconti e alla fine anche quest’anno è stato uno stridore bulimico sull’anoressia dell’anima, ossia pochi contenuti per il futuro che verrà, poco spazio agli insegnamenti, alla comprensione del significato di questi giorni dove la nascita e la morte simbolica si sono incrociati, natività da un lato e conclusione di un anno dall’altro. E adesso ci sono i giorni, quelli pieni, quelli senza gli sconti, non quelli dei negozi, ma della vita, pochi insegnamenti per i bambini e le nuove generazioni sepolte nel loro isolamento con un unico solitario messaggio augurale, quello del Papa e del presidente Napolitano, poco anche se tanto per i contenuti e l’impegno, ma poco per le famiglie che consumano, ma non progettano, per le istituzioni assenti nel ruolo, nel significato, nelle parole, quelle del coraggio di mostrarsi membri di qualcosa, educatori dei loro cittadini. L’anno nuovo è già qui e mostra segni già quasi vecchi perché ripetuti all’infinito. È l’individuo, la soggettività a dover trovare la strada, quella smarrita delle idee, delle emozioni pur nella precarietà oggi del loro significato.
Vera Slepoj
Fonte

Il futuro Di Gianni Rodari



Il futuro, credetemi,
è un gran simpaticone,
regala sogni facili
a tutte le persone.
« Sarai certo promosso »
giura allo scolaretto.
« Avrai voti lodevoli,
vedrai, te lo prometto ».
Che gli costa promettere?
« Oh, caro ragioniere,
di cuore mi congratulo;
lei sarà cavaliere!».
« Lei che viaggia in filobus,
e suda e si dispera:
guiderà un'automobile
entro domani sera».
«Lei sogna di ..far tredici? »
Ma lo farà sicuro!
Compili il suo pronostico
ci penserà il futuro!
Sogni, promesse volano...
Ma poi cosa accadrà?
Che ognuno avrà il futuro
che si conquisterà.

mercoledì 31 dicembre 2008

Arriva la befana !!



lunedì 29 dicembre 2008

La dieta dopo le feste del dott. Pierluigi Rossi


Dieta Molecolare Vegetariana

La dieta ha lo scopo di recuperare una normale attività intestinale dopo i pranzi delle feste natalizie.
In questo periodo l’intestino è l’organo più affaticato dell’organismo ! Va aiutato con una sana e vegetale alimentazione.
I pasti sono cinque :colazione,spuntino della mattina,pranzo,merenda e cena.
Questo ritmo alimentare porta a mangiare ogni tre ore evitando variazione della glicemia con il vantaggio di non avere la spiacevole sensazione della fame.
Mantenere costante la glicemia procura anche un controllo nella secrezione della insulina,ormone responsabile dell’accumulo di grasso corporeo e della fame, quando viene secreta in dosi eccessive.
Le Calorie giornaliere sono attorno a 1.200 e la maggior parte sono concentrate nella prima parte della giornata quando il metabolismo corporeo è più attivo.
La dieta prevede alimenti in prevalenza di origine vegetale,con la presenza dello yoghurt, ricotta ed uovo . Quindi è una dieta ovo-latto-vegetariana,capace di ripristinare una sana e corretta funzionalità intestinale.
Inoltre la dieta apporta ,oltre una generosa dose di fibra alimentare,una quantità eccellente di acqua biologica ,contenuta negli alimenti vegetali crudi.
Una vera e propria “doccia vegetale” dell’intestino ! Appena svegli è consigliata una tazza di tè verde per le sue caratteristiche nutrizionali protettive,anti-ossidanti. Al termine della giornata è consigliaro un infuso di importanti piante carminative,contro il meteorismo intestinale : il finocchio e l’anice verde.
Inoltre la verdura e la frutta apportano dosi adegute di fitonutrienti
anti-ossidanti ,capaci di arginare gli effetti dei radicali liberi dell’ossigeno,molecole tossiche e aggressive contro le cellule ,che si sono formati in dosi preoccupanti con la abbondante alimentazione delle feste. E’ consigliato di non usare il sale,ma le varie erbe e piante aromatiche,quale scelta naturale per ottenere una azione drenante la ritenzione idrica corporea. La scelta delle varie minestre con verdure,cereali,legumi ha lo scopo di introdurre alimenti e liquidi utili per l’intestino.
Una dieta ovo-latto-vegetariana consente di introdurre livelli ottimi di potassio,magnesio e di calcio in grado di contribuire alla eliminazione di volumi idrici accumulato nell’organismo a seguito di eccesso di carboidrati introdotti in particolare con i dolci natalizi.
Lo yoghurt riveste un ruolo primario nella alimentazione dopo le feste perchè ripristina la giusta flora batterica intestinale,alterata con i pranzi natalizzi.
La dieta ha la durata di cinque giorni, il tempo giusto per recuperare il peso corporeo accumulato in questi giorni di festa e di proteggere l’intestino prima della tavola di fine-inizio anno.
Natale e Capodanno sono due feste fondamentali per la nostra tradizione,da celebrare con gioia e solennità a tavola, in libertà gastronomica e calorica. Il periodo di tempo intercorrente tra queste due feste è un intervallo da utilizzare per fare una alimentazione diversa ,“sospesa “ . Questa diversità la si concretizza nella dieta dei cinque giorni.
Il piacere gastronomico nelle feste ,la salute nel piatto nei giorni tra le feste !
Clicca l'icona per scaricare la Dieta Vegetariana 5 Giorni dal 26 al 30 Dicembre

domenica 28 dicembre 2008

Sampietroburgo

Glitter Photos