
Tutti pazzi per il caffè? Così sembra, quando si osservi la crescita internazionale, veloce ed entusiasta, dell’uso di questa bevanda, nell’italianissima versione del caffè espresso o del cappuccino, in netta controtendenza rispetto alla contrazione generale dei consumi anche alimentari.
Aumentano i caffè come luogo di incontro alla moda, ma anche i consumi domestici in cui il caffè condiviso sta ritrovando una nuova stagione del gusto. Solo una moda? Non solo. Le passioni piccole o grandi, quando diventano trasversali, interessando tutti gli strati sociali, e multiculturali (il caffè italiano sta conquistando anche la Cina e l’India) soddisfano evidentemente bisogni specifici. Quali? Innanzitutto, il gusto di assaporare un caffè nasce dalla felice sinergia tra gratificazione fisica, per l’effetto eccitante e stimolante sulla performance cerebrale e sul tono fisico, ed emotiva. E’ questa combinazione che rinforza l’abitudine grazie all’attivazione del meccanismo di ricompensa. Tendiamo infatti a ripetere quei comportamenti che ci danno una gratificazione fisica e/o emotiva, soprattutto se potenziata da una pausa di benessere condivisa, ancora più gradita e necessaria in contesti urbani e professionali dai tempi accelerati e concitati. A questi fattori biopsichici si aggiunge il potente effetto amplificante culturale, quando un comportamento è associato a stili di vita privilegiati, a momenti di pausa, a liturgie sociali gratificanti, a luoghi alla moda.
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