E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

domenica 7 dicembre 2008

influenza in arrivo


Rosanna Lambertucci
Ha intervistato
Il Prof. FABRIZIO PREGLIASCO
Urologo, Univesità di Milano

Quest'anno si prevede l'arrivo dell'influenza "australiana" che, a quanto pare, sarà particolarmente
aggressiva…. Come mai si dice che quest'anno l'influenza sarà più cattiva del solito?
Perché ci sono tre nuovi virus che vedono “scoperta” la maggior parte della popolazione. Questo renderà molti
più soggetti suscettibili al virus, vi saranno molti più casi. Non si tratterà proprio una “pandemia”, ma sarà
comunque una stagione particolarmente intensa. È una diffusione alla quale non siamo più abituati perché
negli ultimi tre o quattro anni circolavano virus che erano sempre gli stessi, si mescolavano fra di loro e quindi
gran parte della popolazione se la scampava.
Gli ultimi anni siamo stati su valori di 2 milioni, 2 milioni e mezzo, di casi, quest'anno ci sono le condizioni
potenziali per arrivare a cinque milioni, che è comunque da considerarsi una stagione “media”. Niente di
“mostruoso” dal punto di vista dell'intensità complessiva però occorrerà tener sotto controllo tutti gli effetti di
danno per i soggetti più a rischio. Per gli adulti si tratterà per lo più di fastidi, mentre per i soggetti più fragili, e
in particolarmente gli anziani con problemi cardiaci o respiratori, anche di possibilità di decesso o, comunque,
complicanze non da poco.
Quali saranno i sintomi di questa influenza?
La vera influenza si riconosce per tre caratteristiche:
• febbre alta con esordio brusco
• dolori muscolari, articolari
• sintomi respiratori, in particolare tosse molto secca.
Se non ci sono queste tre caratteristiche e un soggetto si sente male accusando sintomi differenti è probabile
che sia affetto da altri virus “parainfluenzali”. L'impatto complessivo sulla popolazione di questi virus paralleli è
legato anche a queste forme, anche se volgarmente si dice “mi sono fatto l'influenza”.
Questa influenza colpisce anche l’intestino?
No, quella intestinale non è vera influenza. Si tratta, per lo più, di coronavirus o enterovirus, i quali hanno sì
una via di trasmissione simile, ma non sono la stessa cosa. La vera influenza è però quella che preoccupa di
più a livello medico, perché causa complicanze maggiori.
Spesso, ai primi sintomi influenzali, diventiamo tutti dei medici provetti, nel senso che andiamo in
farmacia e da soli ci prescriviamo i farmaci da prendere…..
Purtroppo è una cattiva abitudine che abbiamo un po’ tutti. Certamente in Farmacia si trovano degli ottimi
prodotti da banco – che non hanno bisogno della prescrizione – che servono, lo ricordo sempre, non per far
sparire il raffreddore ma per alleviare i sintomi, nel senso che ci fanno sopportare meglio gli stati febbrili, il mal
di testa, il dolore alle ossa ecc.
Quelli che sono importanti da prendere sono i farmaci antivirali da utilizzare entro 48 ore dall’insorgenza
dell’influenza per evitare la replicazione del virus e contemporaneamente ridurre la sua diffusione e il contagio
ad altre persone.
Un altro errore invece che facciamo è quello di prendere gli antibiotici. C’è una campagna del MINISTERO
DELLA SALUTE contro l’abuso di antibiotici. Noi italiani purtroppo ne consumiamo troppi. L’uso degli
antibiotici, infatti, risulta inutile se non dannoso perché nel caso dell’influenza o raffreddore non si tratta di
malattie virali e non batteriche. La cura antibiotica ha un senso solo se si verificano complicanze di origine
batterica come broncopolmoniti o polmoniti.
Si puo’ prevenire l’influenza? Il vaccino e’ utile o no?
L’unica arma di prevenzione e’ il vaccino che io consiglio di fare alle persone a rischio o che ha familiari a
rischio: per esempio genitori di bambini piccoli, chi ha nonni anziani in casa….
La stagione invernale complessivamente costringe a letto circa una decina di milioni di casi, la maggior parte
per pochi giorni. Questa confusione fra malattie stagionali e influenza può aggravare il pregiudizio negativo
che si ha nei confronti dei vaccini. Perché è logico che un soggetto vaccinato si possa ammalare per altri
virus, come un banale raffreddore, ad esempio, ma eviterà quasi sicuramente le complicazioni che l'influenza
vera e propria potrebbe arrecargli.

Alleanza tra le banche degli occhi

Per aiutare i bambini a vedere,nasce il coordinamento fra i quindici centri attivi in tutta la penisola

Un coordinamento tra Banche degli occhi per permettere ai bambini fino a 12 anni di tornare a vedere. L'accordo è stato siglato al Ministero della Salute ed è il primo protocollo nazionale che impegna 15 banche degli occhi e vede Mestre, con la Fondazione Banca degli occhi, capofila di questa iniziativa.

Questo lo scopo del progetto "Una cornea per un bambino", promosso dalla Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO), di cui è presidente Diego Ponzin direttore medico di Banca degli occhi del Veneto, in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti.L'attività di donazione delle cornee è in netto aumento e vede anche per quest'anno la Banca degli occhi di Mestre in prima fila. I donatori di cornea sono passati a livello nazionale dai 5985 del 2007 ai 6.056 del 2008, mentre i trapianti effettuati alla fine dell'anno saranno 4526 trapianti contro i 4196 dell'anno scorso.

Le patologie dell'occhio colpiscono anche pazienti in età pediatrica, in alcuni rari casi anche bambini di età inferiore ad un anno sono stati sottoposti a trapianto, ma non sempre sono a disposizione i tessuti che possano andare bene per i bambini.«Oltre alla più difficile esecuzione chirurgica e al dopo intervento nel caso di pazienti molto giovani, il trapianto di cornea in età pediatrica può essere quasi sempre considerato un intervento da eseguire con urgenza - spiega il presidente di SIBO, Diego Ponzin - se il paziente ha meno di 5-6 anni, infatti, il trapianto di cornea serve ad assicurare lo sviluppo di una normale funzione visiva dell'occhio che, in caso contrario, può rimanere ambliope (cosiddetta sindrome dell'occhio pigro). In ogni caso, il veloce ripristino della funzione visiva è essenziale per un corretto sviluppo psico-fisico dei bambini».

Uno studio effettuato da SIBO su 3.200 trapianti di cornea eseguiti in Italia da gennaio 2007 a giugno 2008 (circa il 40\% del totale dei trapianti eseguiti in Italia nello stesso periodo) dimostra che il fabbisogno di tessuti corneali per riceventi di età uguale o inferiore a 12 anni potrebbe essere di 1 - 2 cornee ogni mese.

«La firma dei responsabili delle 15 banche degli occhi italiane sancisce l'impegno a rintracciare in tutto il territorio nazionale il tessuto migliore e più adatto - ha confermato il Direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa - L'accordo permetterà inoltre la realizzazione da parte di SIBO di un data base per registrare, in forma anonima, le informazioni relative al tessuto e agli interventi, in modo da produrre un report annuale sull'utilizzo dei tessuti in età pediatrica».

Il compito di una banca degli occhi è raccogliere, selezionare, conservare e distribuire cornee idonee e altri tessuti oculari, per chirurgia elettiva o interventi urgenti. Le banche degli occhi devono distribuire i tessuti secondo principi etici (coloro che erogano servizi sanitari hanno il dovere di accertarsi che essi siano di buona qualità e disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno).

Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus, nata da una idea di Giovanni Rama e dell'imprenditore Piergiorgio Coin, è il centro di riferimento regionale per i trapianti di cornea del Veneto ed è la maggior banca d'Italia. Oggi è presieduta dall'ing. Giovanni Mazzacurati. É stata la prima banca italiana iscritta nell'elenco delle Banche di Tessuti certificate dal Centro Nazionale Trapianti. É in grado inoltre di distribuire alle 234 strutture che si rivolgono, lembi di cellule staminali corneali ricostruiti in vitro per la cura di patologie oculari non curabili con il solo trapianto di cornea.

Daniela Boresi

Impariamo a credere in noi stessi di Vera Slepoj

L'angoscia è il risultato emotivo delle nostre paure, sentimento antagonista del nostro equilibrio psicologico, fa parte della declinazione emotiva e di uno stato diffuso dell'insicurezza e dell'instabilità di una situazione che l'individuo ritiene di non poter controllare.

L'angoscia arriva così, repentinamente e non prevede l'ausilio della razionalità né tantomeno della ragionevolezza, angoscia e perdita proprio del controllo razionale. Continua qui

Fonte: Il gazzettino



Ponte della libertà



Montato il gard-rail mobile. Così non resteremo più imbottigliati sul collegamento translagunare
Ecco il guard-rail mobile. Quello che ci salverà in caso di incidenti sul Ponte della Libertà. E' stato montato in questi giorni da Veneto Strade. Funziona così: il guard-rail è stato tagliato e imbullonato. Se c'è l'incidente si tolgono i bulloni e, con una manovella, si fanno scendere le ruote. Una volta poggiato sulle ruote, il guard-rail funziona come una porta che si apre e si chiude. Vuol dire, in sostanza, che in caso di incidente, basta aprire il guard-rail immediatamente prima dell'incidente e automaticamente si trasforma la corsia opposta - normalmente a doppio senso - del ponte della Libertà, in una strada a doppio senso alternato. I varchi, cioè i guard-rail tagliati e rimontati sono posizionati ogni 500 metri, proprio per consentire un intervento flessibile. E' una rivoluzione per il ponte della Libertà, da sempre cruccio soprattutto dei pendolari che finiscono imbottigliati e senza via di fuga, se c'è l'incidente. Adesso invece il ponte può restare bloccato solo in un caso e cioè se l'incidente è doppio, cioè su entrambe le corsie, in andata e in ritorno.

Ma siccome l'altro grosso problema è quello dell'informazione, ecco che il Comune sta per intervenire piazzando cinque pannelli a messaggio variabile che saranno installati prima del ponte e avvertiranno gli automobilisti in caso di incidenti.

Fonte: il Gazzettino


sabato 6 dicembre 2008

Da Verona gli auguri di Natale in chiave pop

Domani al teatro Filarmonico il concertone benefico che Raidue proporrà il 24 dicembre con un importante cast di stelle internazionali

«Ho qualche linea di febbre, un po' di tosse, ma oggi sono qui e nulla mi impedirà di presentare domenica alle 19 al Teatro Filarmonico di Verona il Concerto di Natale. In tanti anni d'attività quest'appuntamento di Natale è quello che più mi emoziona. Lo condurrò anche in barella».

È una Mara Venier spumeggiante, nonostante un forte raffreddore che preoccupa gli organizzatori dell'evento veronese e soprattutto Rai 2 che lo deve mandare in onda come evento clou della sera della vigilia, quella che ieri a Verona in municipio ha presentato la sedicesima edizione del Concerto di Natale che, per la seconda volta consecutiva, dopo essere nato in Vaticano, sviluppato a Montecarlo, approda a Verona. E con lei a presentare l'evento c'erano Lola Ponce e Angelique Kidjo, cantante del Benin da anni impegnata a fianco dell'Unicef e dei Salesiani. L'evento benefico, destinato quest'anno a raccogliere fondi per i ragazzi di strada di Haiti ed in particolare per il progetto " Haiti chiama" dell'Opera missionaria Don Bosco, è organizzato dalla Prime Time Promotions, in collaborazione con il Comune, la Camera di commercio e la Provincia di Verona, la Regione Veneto, la Fondazione Arena di Verona. «Siamo felici di essere ancora una volta a Verona a collaborare con la Prime Time per quest'iniziativa dice don Donato Lacedonio, portavoce dell'Opera Don Bosco - Con loro abbiamo già organizzato quest'anno il concerto di Torino a fine giugno e la corsa dei Santi a Roma a novembre, entrambi destinati alla beneficenza per Haiti». «Oggi Haiti è il Paese più povero di tutta l'America con 5 haitiani su 10 che sono sotto la soglia della povertà. Il 54\% della popolazione sopravvive con meno di 1 dollaro al giorno e il reddito procapite è di 480 dollari all'anno spiega don Esteban Ortiz, responsabile per il Centro America dell'Opera Don Bosco - Ad Haiti i nostri missionari stanno portando avanti un lavoro con i ragazzi di strada della capitale Port au Prince, un'opera iniziata nel 1998». La presenza dei Salesiani di Don Bosco ad Haiti risale al 1936. Oggi vi sono 10 comunità Salesiane per un totale di 65 missionari che lavorano soprattutto con i giovani nella formazione integrale della persona e nell'abilitazione al lavoro. «Il 70\% della popolazione non ha lavoro stabile - riprende don Esteban - A Port au Prince vivono 5 mila ragazzi nelle strade, rubando, vendendo qualcosa. Noi abbiamo lanciato il progetto Lakay, che in creolo significa casa. Si parte da un approccio educativo nella strada stessa, arrivando a raggiungere 2000 ragazzi. Poi, li invitiamo a partecipare ai nostri incontri nel cortile, Lacu in creolo, del nostro centro dove possono andare e uscire liberamente. Oggi il Lacu è frequentato da 800 ragazzi. E di questi, 180 si fermano anche a vivere nella casa». Nel centro si insegna meccanica, falegnameria, informatica e ogni anno 60 ragazzi escono dalla casa dei Salesiani con un'abilitazione al lavoro. Il concerto dello scorso anno, finalizzato ad una raccolta di fondi per un centro d'accoglienza per i ragazzi in fuga dal Darfur, ha visto la raccolta di 436.640 euro. «Quei soldi hanno permesso la costruzione di due dormitori per 400 ragazzi, già attivi, e ora la realizzazione di laboratori e la dotazione di una cassetta di attrezzi di lavoro per ognuno di questi ragazzi», chiarisce don Lacedonio.

«Non possiamo che essere felici di ospitare a Verona quest'evento e la Fondazione Arena di Verona non poteva mancare all'appuntamento avverte il sovrintendente dell'Arena, Francesco Girondini. L'orchestra areniana ha in corso una sperimentazione, che ha già visto sette serate in Arena con Luciano Ligabue, con artisti del pop e quindi la sua partecipazione alla serata è obbligatoria». Il concerto vedrà Mara Venier condurre un grande cast di cantanti, a partire da Lola Ponce e Giò di Tonno che presenteranno la canzone di Disney della Bella Addormentata e la nuova Come stai?, per arrivare, solo per dirne alcuni, a Giusy Ferreri, Zach Ashton, Gigi D'Alessio, Anna Tatangelo, Irene Grandi, Loreena McKennitt, Andrea Mingardi, il tenore Piero Mazzocchetti, la Pfm, i Neri Per Caso, Katia Ricciarelli e Dionne Warwick. «Lo faccio da sempre questo concerto dice Renato Serio, direttore d'orchestra - ma ogni volta è un'emozione. E anche se i brani sono spesso gli stessi, si assiste sempre a delle nascite curiose, per esempio Angelique proporrà un'interpretazione africana di Only Night». «Mi auguro che ci sia tanta gente per passare una bellissima serata. Come sempre sarà una festa e vi assicuro che, anche se sappiamo che è registrata, siamo entrati, lo scorso anno, veramente come se fosse la vigilia di Natale. Che devo dire: grazie Verona».

Massimo Rossignati

Fonte: Il gazzettino

Regolamento sulle piste da sci


Sii prudente, sei responsabile. Rispetta le 12 regole di comportamento FIS

  1. Gli utenti delle piste devono comportarsi in modo da non mettere in pericolo e non recare pregiudizio agli altri.
  2. Qualsiasi utente delle piste deve adattare la sua velocità e il suo comportamento alle proprie capacità personali e anche alle condizioni delle piste, del tempo, allo stato della neve e alla densità del traffico.
  3. La persona che si trova a monte e nella posizione di poter scegliere una traiettoria: deve quindi sceglierla in modo tale da preservare la sicurezza di qualsiasi persona che si trova a valle.
  4. Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore sorpassato.
  5. Dopo una sosta o all'incrocio delle piste, qualsiasi utente deve assicurarsi, a monte e a valle, che può inoltrarsi sulla pista senza pericolo per gli altri e per se stesso.
  6. Ogni utente deve evitare di fare una sosta nei passaggi stretti o senza visibilità; in caso di caduta, deve lasciare la pista il più presto possibile.
  7. Chi è costretto a salire o scendere per una pista a piedi deve usare il bordo della pista, facendo attenzione che nè lui, nè il suo materiale rappresentino un pericolo per gli altri.
  8. L'utente deve tenere presenti le informazioni sulle condizioni del tempo, delle piste e della neve. Deve rispettare la palinatura e la segnaletica.
  9. Qualsiasi persona testimone o attore di un incidente deve prestare assistenza dando l'allarme, in caso di bisogno e a richiesta dei volontari del pronto soccorso, deve mettersi a loro disposizione.
  10. A richiesta degli agenti addetti al controllo delle piste, ogni sciatore è tenuto a fornire le proprie generalità presentando un documento di riconoscimento, allorchè venga coinvolto in un incidente o ne sia testimone.
  11. E' buona norma che ognuno non curvi sul bordo della pista, ma lasci sempre uno spazio sufficiente per agevolare il suo sorpasso.
  12. Bisogna prestare attenzione alle traiettorie degli sciatori in considerazione del tipo di sci utilizzato, smowboard, telemark, fun caving ecc.
  • Il più grande pericolo dello sciatore-scalatore, sono le valanghe. E' molto difficile valutare pendii innevati circa la loro pericolosità., pertanto occorre molta esperienza. Prima di avventurarsi in un'escursione sciistica, è assolutamente necessario informarsi sulla momentanea situazione di pericolo di valanghe, poiché infortuni di questo genere hanno quasi sempre esito tragico. In caso di pericolo di valanghe, non si deve sciare fuori pista.
Alcuni consigli per chi scia fuori pista
  • Non allontanatevi, per nessuna ragione, dalle piste preparate e marcate, sia nel bosco che in altre zone alpine.
  • Non compromettete in nessun caso, né voi né altri sciatori, sciando in maniera incontrollata.
  • Attenetevi sempre alle indicazioni del personale degli impianti di risalita e seguite i cartelli indicatori.
  • Prestate il primo soccorso in caso di incidente, informate immediatamente dell'accaduto un addetto all'impianto di risalita o il servizio-soccorso-piste.
Fonte:http://www.altemontagne.it/

In montagna tutto pronto per l'assalto alle piste

In Veneto e Friuli i monti sommersi dalla neve

Condizioni ideali per sciare, ma occhio alle valanghe. Un ponte di Sant'Ambrogio così non se lo ricordavano da anni, sulle montagne del Nordest, letteralmente sommerse dalla neve. Ieri sono caduti gli ultimi fiocchi, ma non si segnalano difficoltà nella viabilità. L'unico problema è quello del pericolo valanghe, che tiene ancora chiusi i passi Falzarego (dove comunque si arriva da Cortina), Valparola, Gardena, Fedaia e Rolle. Il rischio è marcato in Veneto dove, secondo le analisi dell'Arpav, sono possibili distacchi spontanei di valanghe a lastroni. Il manto nevoso supera i due metri oltre i duemila metri di quota: aperti tutti gli impianti.
Un ponte di Sant'Ambrogio così non se lo ricordavano da anni, sulle Dolomiti e in Carnia, letteralmente sommerse dalla neve. Ieri sono caduti gli ultimi fiocchi, ma non si segnalano difficoltà nella viabilità. L'unico problema è quello del pericolo valanghe, che tiene ancora chiusi i passi Falzarego (dove comunque si arriva da Cortina), Valparola, Gardena, Fedaia e Rolle. Il rischio è marcato (grado 3 su scala di 5) in Veneto dove, secondo le analisi dell'Arpav, sono possibili distacchi spontanei di valanghe a lastroni. Il manto nevoso supera i due metri oltre i duemila metri di quota, il che ha consentito a tutti i comprensori di aprire in un solo colpo praticamente tutti gli impianti di risalita e i relativi collegamenti. E da oggi dovrebbe tornare il sole, con l'Arpav che da prevede bel tempo fino a martedì.

Aperte buona parte delle piste sulCivetta, che a Col dei Baldi festeggia addirittura i due metri e mezzo di neve fresca. Funziona da ieri anche il collegamento con Selva di Cadore, mentre quello tra Zoldo e Alleghe lo era da tempo. Stessa situazione ideale anche aFalcade, dove proprio ieri la gigantista azzurra Karen Putzer ha inaugurato la nuova e lunga pista che dal Col Margherita scende fino al passo San Pellegrino. Ma non è questa l'unica novità del comprensorio delle Tre Valli. Sul versante Trentino, infatti, da oggi funziona anche la nuovissima cabinovia che da Moena Ronchi sale diretta verso l'Alpe di Lusia. Per restare in Agordino, funzionano tutte le seggiovie e le funivie diArabba, dove sono attesi anche i molti sciatori del Sella Ronda. Si scia anche sulla Marmolada.

Impianti e alberghi in buona parte aperti pure a Cortina d'Ampezzo, che quest'anno festeggia finalmente il collegamento tra la ski area delle 5 Torri e il Falzarego. Le abbondanti nevicate hanno consentito di aprire le piste anche delle stazioni "minori", da Auronzo a Misurina, da San Vito di Cadore a Monte Croce Comelico. Stessa situazione in Alto Adige. La ski area diPlan de Corones è tutta aperta, come pure anche a Sesto Pusteria, dove per la prima volta aprono anche gli impianti della Croda Rossa.

Numerosi gli impianti e le piste aperte anche aSan Martino di Castrozza, in val di Fiemme e a Obereggen, in val di Fassa e naturalmente in Val Badia e in Val Gardena. Tanto per dare un'idea della situazione ideale che si è determinata per gli amanti dello sci, basti dire che su 1200 chilometri di piste comprese nel Dolomiti Superski, oggi ne sono aperti addirittura 1050. La situazione è naturalmente in divenire, al punto che tra oggi e domani potrebbero essere aperti altri impianti e piste. Il problema maggiore, paradossalmente, è proprio quello della grande quantità di neve caduta e del pericolo di slavine, ancora altissimo.

Una situazione però ideale per gli operatori, che ha consentito anche a delle piccole stazioni prealpine, come il Nevegal a Belluno e il Monte Avena, sopra Feltre, di aprire finalmente gli impianti prima del Natale. Sull'altopiano diAsiago, oltre a 10 impianti di risalita su 17, sono aperti tutti e 7 i centri del fondo, con 325 chilometri di piste.Festeggiano la nevicata anche in Friuli, dove anche qui gli unici problemi sono dovuti proprio alla grande quantità di neve, che rende difficile la preparazione di alcune piste. Un manto nevoso che permetterà anche agli amanti del fondo di sfogarsi sui dieci chilometri dell'Arena Paruzzi diTarvisio, sui sette chilometri della Alta Saisera a Malborghetto-Valbruna, sui quattro di Valbruna e i quattro della piana di Camporosso. Per gli impianti di risalita aprono la parte alta della Di Prampero (fino alla stazione intermedia della telecabina), i campetti campo-scuola di Tarvisio e la pista tripla di Tschopfen (sempre a Tarvisio). A Sella Nevea sarà aperta la pista Canin (tre chilometri per i principianti e due e mezzo per l'agonismo); oltre ad alcune sciovie.

Situazione migliore a Forni di Sopra, dove oggi saranno attivati tutti gli impianti (16 chilometri di discesa e 13 di fondo). Bene pure a Ravascletto dove apre tutto a eccezione della seggiovia Cima Tamai e della sciovia Ardenis; sabato sarà aperto pure l'anello di fondo; entro domenica ogni pista sarà aperta in tutti le sue parti. Info 0433.66033. Nel comprensorio delloZoncolan, a Sauris, ieri ha nevicato tutto il giorno; lo spessore va dai 50 centimetri al metro ed è compatto (informazioni allo 0433.866784). Stesse condizioni aPiancavallo dove, fino a ieri, i chilometri aperti erano sei. In generale, fa sapere Promotur, il programma dell'apertura dei poli sciistici (dati in tempo reale si possono leggere sul sito www.promotour.org) è indicativo e suscettibile di variazioni, anche senza preavviso.

Ugo Pollesel

Fonte: Il Gazzettino

venerdì 5 dicembre 2008


Il mago di Natale

Gianni Rodari

S'io fossi il mago di Natale

farei spuntare un albero di Natale

in ogni casa, in ogni appartamento

dalle piastrelle del pavimento,

ma non l'alberello finto,

di plastica, dipinto

che vendono adesso all'Upim:

un vero abete, un pino di montagna,

con un po' di vento vero

impigliato tra i rami,

che mandi profumo di resina

in tutte le camere,

e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei

a fare magie

per tutte le vie.

In via Nazionale

farei crescere un albero di Natale

carico di bambole

d'ogni qualità,

che chiudono gli occhi

e chiamano papà,

camminano da sole,

ballano il rock an'roll

e fanno le capriole.

Chi le vuole, le prende:

gratis, s'intende.

In piazza San Cosimato

faccio crescere l'albero

del cioccolato;

in via del Tritone

l'albero del panettone

in viale Buozzi

l'albero dei maritozzi,

e in largo di Santa Susanna

quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?

La magia è appena cominciata:

dobbiamo scegliere il posto

all'albero dei trenini:

va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani

lo faccio in via dei Campani.

Ogni strada avrà un albero speciale

e il giorno di Natale

i bimbi faranno

il giro di Roma

a prendersi quel che vorranno.

Per ogni giocattolo

colto dal suo ramo

ne spunterà un altro

dello stesso modello

o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà

magari in via Condotti

l'albero delle scarpe e dei cappotti.

Tutto questo farei se fossi un mago.

Però non lo sono

che posso fare?

Non ho che auguri da regalare:

di auguri ne ho tanti,

scegliete quelli che volete,

prendeteli tutti quanti.

UItilizzo delle cellule staminali in chirurgia estetica

Intervista a cura di Rosanna Lambertucci

Prof. Scuderi oggi si legge sempre più spesso dell’utilizzo di terapie cellulari, delle cellule staminali,
nel campo della medicina …questo sarà il futuro anche per quanto riguarda la medicina e chirurgia
estetica?
Si in medicina ormai l’utilizzo delle staminali sta aprendo un nuovo filone si pensi al recente trapianto di
trachea in Spagna effettuato da un medico italiano dove sono state utilizzate le cellule staminali della paziente
coltivate in provetta.
La nuova frontiera della medicina estetica consiste nel crioconservare le cellule della propria pelle, quando
sono ancora giovani e attive, per poterle utilizzare alla comparsa dei primi segni di invecchiamento.
Si tratta di una metodologia che utilizza la naturale capacità dei FIBROBLASTI, le cellule che concorrono al
mantenimento di una pelle sana, compatta ed elastica, di produrre collagene ed elastina.
A causa dell’invecchiamento la vitalità di queste cellule si riduce progressivamente e quindi diminuisce la
disponibilità di collagene ed elastina presente nella cute, con il risultato che la pelle appare più sottile,
monotonica.
Coltivare in vitro i fibroblasti estratti da un piccolo campione di cute prelevato dal paziente permette di
disporre in poco tempo di un elevato numero di cellule attive e vitali.
Come viene prelevato questo campione di pelle dal paziente?
La procedura è semplice e sicura: il medico, in ambulatorio, effettua un piccolissimo prelievo di cute (3mm2)
da dietro l’orecchio e lo invia al laboratorio dove vengono estratti i fibroblasti e conservati in azoto liquido a
-198° gradi (crioconservati) per numerosi anni.
Per i successivi interventi di ringiovanimento cutaneo le cellule crioconservate potranno essere amplificate
innumerevoli volte e una volta arricchite di vitamine, aminoacidi, minerali….ecc… sono pronti per essere
iniettati nelle zone cutanee da trattare.
Attualmente come vengono impiegate queste cellule in medicina estetica?
Oggi vengono utilizzate soprattutto per fare dei filler rivitalizzanti e come riempitivi al posto dell’acido
ialuronico.
Prof. Scuderi diciamo che mettiamo in banca la nostra pelle ..sperando in “tempi migliori”….ma c’è un
età limite superata la quale non si può più effettuare questo prelievo di pelle…e quindi effettuare
questa conservazione?
Non c’è un limite di età, ma sicuramente più si è giovani e meglio è anche perché l’eta migliore va dai 18 ai 22
anni. Sicuramente per le donne il limite fisiologico è dato per ovvi motivi dalla menopausa che rende la pelle
meno elastica.
Anche per quanto riguarda la conservazione di queste cellule, per ora non ci sono studi che riguardano un
limite temporale. Un altro aspetto molto importante di questa tecnica riguarda esclusione del pericolo del
rigetto ridando al volto un aspetto sano e naturale senza modificarne l’espressione.
Si parla anche di impiego di queste cellule per la ricostruzione dei bulbi piliferi…per esempio la cura
della calvizie…e di cellule staminali che si trovano all’interno del grasso aspirato negli interventi di
liposuzione estetica…
Si possono isolare cheratinociti che, una volta espansi e conservati in frigo, ci serviranno per disporre di
lamine di pelle da impiantare, in caso di incidente, sugli stessi individui dai quali precedentemente abbiamo
effettuato il prelievo.
E’ stato dimostrato che è possibile estrarre cellule staminali dal tessuto adiposo aspirato con la liposuzione, in
quantità notevolmente superiore rispetto a quanto ottenibile con il tradizionale metodo di estrazione dal midollo
osseo. Una semplice procedura di chirurgia estetica si trova quindi a rivestire una notevole importanza in
applicazioni cliniche tradizionali e, soprattutto, sperimentali.
Le cellule staminali dell' adulto conservano molte delle proprietà delle cellule indifferenziate dell' embrione,
potendo evolversi sviluppando linee cellulari diverse e potenzialmente utili per la ricostruzione di tessuti vitali
(ad es. muscolo cardiaco) che siano danneggiati. E’stato dimostrato come sia possibile ottenere, partendo da
cellule staminali ricavate con la liposuzione, cellule ossee, muscolari, cartilaginee, nervose e, ovviamente,
anche adipose.
Le linee di ricerca più attive al momento prevedono l' utilizzo di cellule staminali per la ricostituzione del
muscolo cardiaco danneggiato da un infarto, la ricostruzione di tessuto muscolare e/o osseo asportato
chirurgicamente o traumaticamente, la costruzione di nuovi tendini e la creazione di nuovi strati di cartilagine
per le articolazioni invecchiate.

Prof. Nicolo' Scuderi Ordinario Di Chirurgia Plastica Univ. La Sapienza Roma – Pres. Società Italiana Di Chirurgia plastica

giovedì 4 dicembre 2008

La stella di piazza Bra





Sono ormai 23 anni che ogni Natale l'arena di Verona ospita una selezione dei più bei presepi del mondo e di opere d'arte ispirate al tema della Natività e da 22 anni lo splendido simbolo della rassegna è la grande stella cometa luminosa che si inarca sfavillando nel grande spazio libero di piazza Bra.
Il percorso della mostra si snoda nel cuore antico dell'Arena, sotto le volte di pietra solitamente nascoste ai visitatori, gli arcovoli; sulle arcate e sulle colonne vengono continuamente proiettate splendide immagini medievali e rinascimentali di angeli o Madonne, in un trascolorare di luci e ombre colorate che rafforza il senso di mistero della Natività.
Saranno esposti più di 400 presepi, molti che provengono da Slovenia, Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Svizzera e Germania, oltre a opere sulla Natività prestate all'Arena dai più importanti musei del mondo.
fonte :natale in Arena

mercoledì 3 dicembre 2008

Padova, nasce il Vangelo-giornale

Un sacerdote super esperto di tecnologie
Un Vangelo-giornale fatto di videonews e attualità per le celebrazioni religiose da qui a Natale. È l'iniziativa del prete informatico padovano don Marco Sanavio responsabile del sito diocesano Diweb.it. Ogni sabato metterà in rete un filmato di 5 minuti con le immagini più significative della settimana da proiettare in chiesa alla messa o durante attività parrocchiali. Alcuni giovani hanno già scaricato i video sui telefonini, si attendono ora parroci che cerchino di stare al passo con i tempi modernizzando la propria "missione". «E siamo anche sbarcati su Facebook» spiega don Marco.





Don Marco Sanavio ha 39 anni ed è un vero "sacerdote informatico", uno dei pochi religiosi a conoscere (e studiare) tutti i segreti della grande rete di Internet per poi utilizzarli per scopi pastorali. La diocesi di Padova - lui è originario e residente a Piove di Sacco - lo sta valorizzando in questa sua particolare "vocazione". Da pochi mesi, infatti, è il responsabile pastorale del Servizio informatico della Diocesi di Padova.

Don Marco è stato collaboratore della Conferenza episcopale italiana (CEI) in vari progetti che lo hanno visto occupato soprattutto sul tema della comunicazione, in particolare sul rapporto tra i mass media e i giovani.

Dal 2007 don Sanavio fa parte anche dell'Osservatorio permanente sul fenomeno del bullismo, organismo legato all'ufficio scolastico del Veneto che si occupa anche di "cyberbullismo", ed incontra spesso docenti, genitori e ragazzi per la formazione all'uso dei nuovi media.

Il cyberbullismo è il fenomeno sempre più diffuso degli abusi (nella stragrande maggioranza dei casi su minori) realizzati con le nuove tecnologie tipo sms, video, chat o e-mail.

Fonte: Il Gazzettino

domenica 30 novembre 2008

“stefano bollani jazz”

Dai il meglio di te...




L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE

Madre Teresa

Telefono Donna



Telefono Donna è nato l'8 marzo 1992, per iniziativa di Stefania Bartoccetti.
Il Telefono Donna è centro di ascolto e di consulenza per la donna e la famiglia in difficoltà, è ispirato ai principi di solidarietà, responsabilità e tolleranza e offre: sostegno, assistenza e informazione sulle varie problematiche connesse all'universo femminile considerato nella sua complessità.
E' un'organizzazione di volontariato che può contare sulla consulenza fornita gratuitamente da esperti nei più vari settori professionali e culturali ed in particolare: psicologi, sociologi, medici, avvocati, commercialisti, assistenti sociali, consulenti familiari, tutti disponibili ad una collaborazione improntata ai criteri della più seria e competente professionalità.

Oltre 75.000 casi, provenienti da tutta Italia, sono stati risolti grazie all'intervento delle volontarie del servizio.

Per l'impegno profuso, Telefono Donna ha ricevuto l'attestato di Benemerenza Civica ed opera con il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia. È una ONLUS, iscritta al Registro Generale Regionale delle Associazioni di Volontariato e di Solidarietà Familiare, fa parte del C.N.D.I. (Consiglio Nazionale Donne Italiane) ed è affiliato al Conseil International des Femmes (ONU).


Sede di ascolto:

Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda
p.zza Ospedale Maggiore, 3 - 20162 Milano
fax 02.64443042





venerdì 28 novembre 2008

Crostata di zucca