E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

lunedì 10 maggio 2010

Il mese di maggio






Quand’ ero ragazzino mamma mia me diceva:
“Ricordati figliolo: quando ti senti solo
tu prova a recitar n’ Ave Maria.
L’ anima tua da sola spicca il volo
e si solleva come per magìa!”
Ormai son vecchio, il tempo m’ è volato;
da un pezzo s’ è addormita la vecchietta,
ma quel consiglio non l’ ho mai scordato:/
quando mi sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l’ anima da sola prende il volo!”.
Così Trilussa, poeta che scriveva però in romanesco.

Dante, Petrarca, Boccaccio, Jacopone da Todi, Tasso, G.B.Vico, Savonarola, Pascoli, Manzoni, Ungaretti, Rebora, Turoldo, Pasolini…….. ci hanno lasciato liriche intense dedicate a Maria delle quali, però, non c’ è traccia nei libri dei nostri ragazzi. Oh saggezza “laica” dei nostri editori!!!
Eccone un saggio:
* Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura..Donna, sei tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a Te non ricorre, sua desianza vuol volar senz’ ali. La tua benignità…. molte fiate… al dimandar precorre. (Dante)

* Vergine bella che di sol vestita, piacesti sì che in te sua luce nascose, amor mi spinge a dir di te parole, ma non so cominciar senza il tuo aiuto…. Soccorri alla mia guerra, benché io sia terra e tu del ciel regina. (Petrarca)

* O Regina degli angeli, che adorni il ciel coi tuoi lieti sembianti… Io spero in te come ho sempre sperato, purificami l’ amor che ti porto e ti ho sempre portato. (Boccaccio)

* Io misero uomo, sospirando chiamo te, Vergine santa e pura, al fin che tu mi sia scorta sicura, nel fido porto ch’ io sospiro e bramo. Tu sola fosti il benedetto ramo. (G. B. Vico)

* O gioia! C’è ancora gioia, in quest’ umida notte, preparata per noi da te Maria (Pasolini)

* Come possiamo cantarti, o Madre, senza turbare la tua santità, senza offendere il tuo silenzio? Sei la nostra natura innocente, la nostra voce prima della colpa, il solo tempio degno di Lui. Vergine, madre della grazia, stendi ancora il tuo velo sui campi devastati e ritorna (Turoldo).

Maria è anche la Mamma degli orfani e di chi ha avuto una mamma sbagliata.
Fonte