Scienza ma non solo.  Anche intuito: le previsioni del clima si faranno anche con gli Inuit.  Un nuovo studio, svolto dai ricercatori dell’Università del Colorado,  affina grazie al popolo esquimese dell'Artico le tecniche per nuovi  modelli climatici.
     Gli inuit, attraverso competenze tramandate  da generazione a generazione, riescono a guardare il cielo prevedendo se  ci sarà una tempesta o se invece potranno andare tranquillamente a  caccia. Niente modelli matematici e misurazioni insomma, ma grande  spirito di osservazione e intuito. Un approccio che si distanzia  completamente da quello scientifico, ma che punta allo stesso fine:  riuscire a prevedere il clima futuro. Per questa ragione un'equipe di  ricercatori americani sta ora cercando di combinare le conoscenze  ambientali degli indigeni con la scienza moderna per riuscire così ad  imparare nuove caratteristiche del clima artico.
      Gli attuali modelli non sono ancora in grado di prevedere le  variazioni improvvise: integrare con le conoscenze degli Inuit sul luogo  possono aiutarci ancora di più. Questo sistema di rilevazione  integrativo potrebbe così aiutare a capire il futuro».
     I  ricercatori hanno sottolineato come le previsione del tempo hanno un  valore particolare negli ambienti artici: oltre a rappresentare l'ago  della bilancia per il clima globale, per gli abitanti del luogo una  previsione attendibile può fare la differenza tra la vita e la morte.  Dalle analisi svolte nelle comunità Inuit di Baffin Island, all'estremo  nord del Canada, è stato scoperto che ci sono membri che possiedono le  abilità di «prevedere il tempò»: è una conoscenza di tipo «culturale»  che viene tramandata. È da questo punto che è partito il nuovo studio:  raccogliendo e analizzando tutti i racconti delle popolazioni locali, i  ricercatori sono riusciti a unire conoscenza scientifica con conoscenza  indigena.
(Gazzettino)