E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

giovedì 19 agosto 2010

Una composizione di notevole forza espressiva nei timbri e nei colori, che cattura l’ascoltatore dall’inizio alla fine, lo prende per mano, lo porta con sé, lo accompagna sui territori sconfinati dell’immaginazione.
Pino Pignatta

venerdì 6 agosto 2010

Attenti al computer Ruba la scrittura ai nostri bambini

di Andrea Tornielli
I piccoli cresciuti con tastiera e cellulare sempre più spesso soffrono di una sindrome che impedisce loro di scrivere correttamente: confondono minuscole e maiuscole, scambiano le lettere. Ma si possono curare

«I nostri bambini e i nostri ragazzi sono ormai abituati a scrivere usando la tastiera del cellulare o del computer. Fanno sempre più fatica a tenere in mano la penna, e aumentano in modo esponenziale i casi di "disgrafia". È importante intervenire per correggerli, ma senza considerare il fenomeno come una malattia».

La dottoressa Evi Crotti, psicopedagogista, autrice di molti libri in tema di età evolutiva e titolare di una Scuola di grafologia nonché di una seguita rubrica sul sito Internet del Giornale, non ha dubbi. Sempre più di frequente si presentano casi di bambini con difficoltà di scrittura, che scambiano di frequente le lettere, scrivendo «Q» al posto di «G» e «P», oppure «A» al posto di «O», oppure lettere minuscole al posto di lettere maiuscole. Sempre più spesso bambini e ragazzi fanno enorme fatica a scrivere le parole allineandole una all'altra.

«La disgrafia – spiega Evi Crotti – emerge quando il bambino incomincia la sua fase di personalizzazione della scrittura, indicativamente mentre frequenta la terza elementare. Spesso sono gli insegnanti a lamentarsi del disordine nella scrittura dell'alunno, che non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra le lettere e tra le parole, non segue la linea di scrittura e procede a salti, in salita o in discesa rispetto al rigo. Anche la pressione della mano sul foglio non è regolare e può apparire o troppo forte, o troppo debole. Talvolta si riscontra un'inversione nelle direzione del gesto di scrittura, che procede da destra verso sinistra».

Di fronte a questi casi sempre più numerosi c'è chi propone di sostituire la scrittura a mano in corsivo con quella in stampatello, oppure consiglia di affidarsi alla videoscrittura, cioè al computer. «Non è la risposta, ma un errore – spiega la grafologa – perché così facendo si presuppone che non sia possibile recuperare la necessaria abilità manuale per poter scrivere correttamente e si finisce per abbandonare il bambino o il ragazzo disgrafico davanti a una tastiera e a un video, accentuando i problemi e facendolo sentire diverso dagli altri che riescono ad esprimersi tenendo la penna in mano».

La Regione Lombardia ha approvato pochi giorni fa una legge che prevede l'erogazione di contributi alle famiglie, per facilitare i percorsi didattici degli studenti, favorire lo studio a domicilio dei soggetti con questi disturbi e garantire le condizioni che permettano loro di realizzarsi nella scuola. «Bisogna evitare – continua Evi Crotti – di ritenere i bambini disgrafici degli ammalati. Per recuperare la capacità grafica basta una rieducazione alla scrittura, che permetta a questi ragazzi di scrivere normalmente e dunque di inserirsi meglio nella scuola».

La Scuola di Grafologia Crotti organizza da tempo corsi di 6 lezioni per formare educatori e insegnanti della scuola dell’obbligo, addestrandoli ad aiutare bimbi e ragazzi a migliorare il grafismo (www.evicrotti.com). E offre anche la possibilità di interventi individuali su bambini che soffrono di disgrafia, con un percorso che mediamente prevede cinque incontri formativi per arrivare a risolvere il problema.

«Il fenomeno della brutta scrittura sta aumentando incredibilmente, anche a causa del modificarsi delle abitudini scrittorie dei nostri ragazzi – spiega il dottor Alberto Magni, medico e psicoterapeuta che collabora con il Centro Crotti – sempre meno abituati a tenere in mano la penna. Non bisogna drammatizzare, ma è possibile intervenire e risolvere il problema».

fonte. Il Giornale

mercoledì 21 luglio 2010

Dell’intero concerto è stupefacente soprattutto la “luce” che emana da questa pagina: raggi di luce e di gioia improvvisa, capaci di squarciare qualsiasi “tenebra”.
Buon ascolto.

lunedì 5 luglio 2010

lunedì 21 giugno 2010

Franz Schubert Allegro moderato, dalla Sonata per arpeggione e pianoforte Miklos Perényi, violoncello Andras Schiff, pianoforte

II parte


IL COLORE DEI DENTI e RIMEDI NATURALI

Il colore dei propri denti è geneticamente determinato, assegnato da madre natura fin dalla nascita.
Esso è personale, un po’ come il colore della propria pelle e dei capelli. Ognuno ha il suo. Mentre con il passare degli anni, i capelli diventano sempre più bianchi, il colore dei denti diventa giallo e sempre più scuro.
Il colore dei nostri denti è generato dalla dentina, che è una parte del dente ed è situata proprio al di sotto dello smalto
Non è, quindi, lo smalto a determinare il colore dei nostri denti. Esso non ha un colore proprio, è traslucido: dalla sua superficie traspare il colore della dentina sottostante.
Lo smalto non è una barriera impenetrabile tra il cavo orale e la dentina, ha vari pori che fanno penetrare sostanze, particelle, capaci di cambiare il colore alla dentina e allo stesso smalto.
Inoltre sulla superficie dentale, si può formare placca batterica e tartaro. Le varie particelle colorate introdotte con alimenti, bevande, fumo (catrame e nicotina), possono aderire alla placca o al tartaro e rimanervi adese, causando un cambio del colore dei denti.
Cosicché nel corso degli anni, lo smalto e la sottostante dentina, assumono particelle colorate, responsabili della variazione del colore dei denti.
Anche la luce solare causa denti più gialli e più scuri.
Inoltre con il passare dell’età, lo smalto si assottiglia a causa del logorio naturale. Ciò fa trasparire maggiormente il colore degli strati sottostanti della dentina, sempre più scura!

COSMESI DEL SORRISO

Per recuperare, migliorare il colore dei propri denti, si può fare il cosiddetto “sbiancamento” dentale.
I denti possono essere sbiancati in due modi:

Il primo: è un metodo meccanico per l’azione fisica di erbe, piante, sostanze abrasive capaci di rimuovere placca dentale, tartaro adeso sulla superficie dei denti, dove sono bloccate e incorporate particelle colorate date da alimenti, bevande, alcool e tabagismo.

Sono rimosse macchie formatesi sulla superficie dei denti, esterne dei denti.

Il secondo:metodo chimico - professionale, usando sostanze decoloranti capaci di rimuovere macchie interne al dente, “intrinseche” poste nella dentina, cioè al di sotto dello smalto superficiale dei denti.

Questo metodo può essere effettuato da medici odontoiatri.
Le scelte che possono essere fatte al proprio domicilio usando rimedi naturali in grado di rimuovere placca batterica e tartaro responsabili del cambio del colore dei propri denti sono :

1 – SALVIA ( usare foglie fresche passandole sopra superficie denti)

2 – MELA FRESCA ( usare polpa)
3 – FRAGOLA (usare polpa)
4 – LIMONE (buccia – succo fresco)
5 – ALOE VERA (gel applicazioni locali)
6 – BICARBONATO Di SODIO (attenzione ! Non più di una volta mese)
7 – DENTIFRICIO SBIANCANTE
8 – SOSPENSIONE FUMO
9 – CAROTA E SEDANO CRUDI ( loro inserimento al termine dei pasti)
10 – MASTICAZIONE SEMI di FINOCCHIO o di ANICE VERDE

Fonte


sabato 19 giugno 2010

Ridere con il cuore

Fonte : Dal libro di Valerio Albisetti " Ridere con il cuore"

venerdì 18 giugno 2010

giovedì 17 giugno 2010

Quartetto per pianoforte


Una musica che affascina e fa bene all'anima? Questa di Mahler che la compose all'età di sedici anni !

Arrostire i peperoni

venerdì 11 giugno 2010

Rompiscatole!

La classifica di Greenpeace dei produttori di tonno più sostenibili

logo Stilinfo consumo critico
Greenpeace Italia ha avviato un confronto con le aziende inscatolatrici di tonno sulla sostenibilità della loro produzione. Nel sito http://www.greenpeace.it/tonnointrappola/ è possibile vedere la classifica "Rompiscatole!" dove è valutata la sostenibilità dei comportamenti delle aziende che pescano ed inscatolano i tonni.
Come si può leggere nel rapporto "Tonno in trappola" la pesca al tonno minaccia le risorse sovrasfruttando gli stock di tonno e catturando esemplari immaturi e danneggia l'ecosistema marino causando ogni anno la morte di migliaia di squali, tartarughe marine e altre specie.

L'Italia è uno dei più importanti mercati mondiali per il tonno in scatola e il secondo più grande produttore in Europa.
Fonte

mercoledì 9 giugno 2010


TORTINO DI UOVA E VERDURE ( consigliato per chi ha problemi di anemia, pelle secca e stipsi)
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
 8 uova  1 zucchina  1 peperone rosso  1 melanzana rotonda  2 pomodori maturi  Prezzemolo  1 cucchiaio di farina bianca  1 cucchiaio di pangrattato  Olio  Sale
Spuntate la zucchine, eliminate il picciolo ed i semi dal peperone e dalla melanzana e tagliate a dadini. In una larga padella scaldate l’olio con la cipollina e fate saltare le verdure per 5 minuti. Aggiungete i pomodori pelati, sale e prezzemolo. In una terrina sbattete le uova e salatele leggermente. Emulsionate con un cucchiaino d’olio e aggiungete, a pioggia, la farina e il pangrattato. Amalgamate bene e unite le verdure. Con una frusta montate a neve fermissima gli albumi e uniteli delicatamente al composto. Versate il tutto in una pirofila alta spennellata d’olio e passate in forno caldo a 180° per 20 minuti.
Questa preparazione coniuga la bontà, la versatilità e l'apporto nutritivo completo delle uova alla leggerezza delle verdure, ricche di fibre,vitamine e sali minerali. Nel tortino di uova la presenza delle fibre vegetali è molto importante perché queste ultime,limitando l'assorbimento dei grassi e del colesterolo, rendono salutare la ricetta. In più le uova contengono la lecitina, una sostanza che funziona come " ricostituente " del sistema nervoso, in particolare per la memoria. Peperoni e pomodori apportano un discreto quantitativo di caroteni utili, durante il periodo estivo, a proteggere la pella dal sole. Melanzane e zucchine, grazie al loro contenuto di acqua ,rendono più leggera e digeribile la pietanza.
Fonte

... e quando poi davanti a te
si apriranno tante strade e
non saprai quale prendere,
non imboccarne una a caso,
ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa
con cui hai respirato il primo giorno
in cui sei venuta al mondo,
senza farti distrarre da nulla,
aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma in silenzio e
ascolta il tuo cuore...
quando poi ti parla,
alzati e va
dove ti porta il cuore...

(Susanna Tamaro)

lunedì 7 giugno 2010

Riflessioni sulla famiglia


I BAMBINI IMPARANO CIO' CHE VIVONO

(di Dorothy Law Nolte)

Se un bambino vive con le critiche, impara a condannare.

Se un bambino vive con l'ostilità, impara ad aggredire.

Se un bambino vive con il timore, impara ad essere apprensivo.

Se un bambino vive con la pietà, impara a commiserarsi.

Se un bambino vive con lo scherno, impara ad essere timido.

Se un bambino vive con la gelosia, impara cos'è l'invidia.

Se un bambino vive con la vergogna, impara a sentirsi in colpa.

Se un bambino vive con l'incoraggiamento, impara ad essere sicuro di sé.

Se un bambino vive con la tolleranza, impara ad essere paziente.

Se un bambino vive con la lode, impara ad apprezzare.

Se un bambino vive con l'accettazione, impara ad amare.

Se un bambino vive con l'approvazione, impara a piacersi.

Se un bambino vive con il riconoscimento, impara che è bene avere

un obiettivo.

Se un bambino vive con la condivisione, impara la generosità.

Se un bambino vive con l'onestà e la lealtà, impara cosa sono la verità

e la giustizia.

Se un bambino vive con la sicurezza, impara ad avere fiducia in se stesso

e in coloro che lo circondano.

Se un bambino vive con la benevolenza, impara che il mondo è un bel

posto in cui vivere.

Se vivi con serenità, il tuo bambino vivrà con la pace dello spirito.

Con che cosa sta vivendo il tuo bambino?


(traduzione dall'inglese di G. Carro © 2006)