
domenica 28 dicembre 2008
TISANA CONTRO IL GONFIORE
• Finocchio semi gr. 40
• Camomilla romana gr. 40
• Passiflora gr. 30
• Biancospino gr. 40
• Valeriana gr. 15
Mettere in una tazza da the’ di acqua bollente un cucchiaino del mix di erbe e far riposare per 4 minuti.
Filtrare e bere dopo il pasto principale.
Fonte
venerdì 26 dicembre 2008
lunedì 22 dicembre 2008
Il lato "buono " della crisi : ci obbliga a darci da fare

di Francesco Alberoni
Di fronte alle difficoltà inattese, e oggi di fronte alla crisi economica possiamo avere due reazioni opposte: o di rifiuto o di adattamento. In Grecia c'è stata una reazione di rifiuto, guerriglia urbana, molotov. Anche in Italia qualcuno aspettava una cosa simile, ma tutto fa pensare invece che sia in atto una forma di adattamento. Il governo si è mosso sul piano finanziario e delle grandi opere, ma in più c'è un gran proliferare di nuove iniziative imprenditoriali e culturali e io ho l'impressione che sia iniziato anche un cambiamento dell'atteggiamento verso lo studio, il lavoro e la professione.
Negli ultimi trent'anni abbiamo avuto un notevole aumento del benessere e, poiché è diminuita la natalità ed è avvenuta una forte immigrazione, numerosi studenti delle scuole medie e dell'università non sentivano più lo studio come qualcosa di vitale per il loro avvenire. Pensavano che in qualche modo avrebbero provveduto i loro genitori. Altri si preparavano a diventare dottori, avvocati, giornalisti, funzionari, trascuravano le materie tecniche e non si preoccupavano di imparare un mestiere, che consideravano ormai territorio degli immigrati. Ma oggi che anche il loro padre, la loro madre, i loro fratelli hanno difficoltà economiche e paura del futuro, come reagiranno? La mia impressione è che essi abbiano già capito e stiano diventando più attenti, duttili, attivi.
La gente non cambia se non è costretta a farlo. Non ci mettiamo a lavorare finché non sentiamo sulla nostra pelle che non ci sono alternative. Non studiamo se non sentiamo che quell'insegnamento è importante. E impariamo solo se l'argomento ci attrae o comprendiamo che ci serve, che è essenziale. Quando troviamo un libro che ci affascina, lo divoriamo. Ci soffermiamo con avidità sulle parti più importanti, ce le ripetiamo mentalmente, e poi torniamo a rileggerle per imprimercele nella mente. Lo studente che ascolta passivamente l'insegnante e poi, tornato a casa, legge e rilegge pigramente la lezione anche dieci volte, non impara nulla. E quel poco che impara lo dimentica nel giro di due giorni. Noi ricordiamo solo ciò che vogliamo ricordare e ci sforziamo di ricordare.
E’ di questo che abbiamo bisogno oggi in Italia. Che la spinta del bisogno, della necessità risvegli la nostra volontà di apprendere, la nostra fantasia, la nostra creatività. In tutti i campi: nello studio, nel lavoro, nelle professioni, nella ricerca, nell'attività imprenditoriale
Fonte: Il Corriere della sera
Senza bisogno di chiedere

..............La squisita esperienza del non dover chiedere, purtroppo, è sempre più rara anche in famiglia e nella coppia. Narcisismo, egoismo, immaturità portano i diritti dell'Io individuale a diventare dominanti, pervadenti se non elefantiaci. E questo porta a minimizzare il piacere del dare, dell'anticipare , del sorprendere, anche, con un pensiero, un gesto affettuoso e gradito, un dono anche piccolissimo, ma "pensato". Egoismo, insensibilità e franca maleducazione portano d'altra parte a non saper apprezzare e ringraziare adeguatamente quando la cortesia viene fatta. Si dà tutto per ovvio o per scontato, senza nemmeno ringraziare con una telefonata o un biglietto affettuoso. Scoraggiando così i pochi che per educazione, per sensibilità personale o squisitezza d'animo amano ancora fare senza essere richiesti. Nella coppia come in famiglia, invece, l'arte di rendere felici ,anticipando il desiderio o il gusto dell'altro, è uno dei più potenti fattori di crescita dell'amore, della soddisfazione, dell'energia che nutre la motivazione a stare sempre meglio insieme. Certo, purché ci sia reciprocità. Un atteggiamento più spontaneo quando si è innamorati, ma che tende a smarrirsi se non viene sostenuto nel tempo anche da quel fattore sempre più negletto che è la buona educazione.
Sul fronte opposto , nel trionfo generale della maleducazione, aumenta la tendenza a non chiedere quando invece sarebbe necessario, opportuno o almeno gentile. Quel semplice: "Posso?", " Ti dispiace se?" ," Ti disturbo in questo momento?". Ed ecco le telefonate a tutte le ore , dando per scontato che uno non abbia nulla da fare se non ascoltare lamentele, chiacchiere inutili, pettegolezzi o futilità varie. Ecco l'autoinvitarsi a cena o a pranzo, dando per scontato che genitori o amici siano sempre felici di aver ospiti. Potrebbero anche esserlo, ma arrivare comunque , almeno ogni tanto, con un fiore o un piccolo pensiero inatteso, anche in famiglia, fa sentire apprezzate mamme e zie che lavorano a volte più di prima quando figli e figlie sono sposati. Per non parlare dell'uso e abuso dei nonni come babysitter affettuosi, preziosi, senza orario e ...gratuiti. Sono sorpresa di quante nonne, pur adorando i nipotini e accudendoli volentieri, siano affaticate e, a volte, frustrate dal vedere che tutto il loro lavoro è dato per scontato ,senza neanche un grazie, un abbraccio autenticamente affettuoso, una telefonata tenera inattesa, un biglietto che dica con un sorriso un moto di gratitudine che nasce dal cuore. E, ancora, ecco il prendere le cose in casa d'altri, fossero pure i genitori o i suoceri, senza chiedere, come se fosse un diritto automatico.
E allora? In tempi difficili, quando tensioni e irritabilità aumentano, gentilezza ed educazione diventano ammortizzatori sociali ancora più preziosi. Non si tratta di vetero formalismi. Nel saper fare , senza essere richiesti, c'è l'essenza dell'empatia e della capacità di sintonizzarsi con i sentimenti degli altri. Caratteristiche tipiche delle persone di rara qualità, che possiamo tuttavia tutti coltivare e migliorare, a livello familiare e professionale. Nel saper chiedere, con garbo e rispetto, e nel ricordarsi di ringraziare, c'è l'atteggiamento complementare che gratifica, premia e motiva chi , con un gesto, uno sguardo o un pensiero ci ha semplificato la vita o aiutati in un'incombenza o un momento difficile. Educare i propri figli a saper vedere quello che viene fatto per loro, a saper apprezzare e ringraziare significa aiutarli a far crescere quei magnifici strumenti di intelligenza emotiva e competenza sociale che si chiamano empatia e buona educazione.
Alessandra Graziottin
Fonte: Il Gazzettino
sabato 20 dicembre 2008
E SE.......
-perché il Padre non l'avesse più mandato,
-perché Maria e Giuseppe non l'avessero più voluto,
-perché Erode fosse riuscito ad acciuffarlo in tempo,
-perché dal ricco Egitto non fosse tornato,
-perché semplicemente nessuno l'avesse riconosciuto.
Mio Dio, che disastro per noi!
Saremmo rimasti:
-con un Dio lontano,
-anzi con la paura di un Dio potente,
-senza significato della vita e del lavoro,
-incapaci di apprezzare semplicità e vita quotidiana,
-inabili a far famiglia o comunità,
-insensibili a dar solidarietà agli ultimi.
Mio Dio,che disastro anche per il mondo.
Vivere solo di previsioni del tempo,di fluttuazione
del petrolio e delle borse,di saldi e cene è stare alla
superficie. Vivere solo di affollamento di strade, di
mercatini e di informazioni inutili è perdersi in labi-
rinti senza uscite.La novità non è fatta dalla quantità
di cose da possedere,ma dalla qualità di valori da
vivere. Fermiamoci davanti ad un presepe (o meglio
a quella pagina del Vangelo ) e capiremo per quali
vie si arriva al Salvatore portandolo poi dentro la
nostra esistenza.
Un Dio senza porte né campanelli, un Dio senza
scorte di viveri né vestiti, un Dio senza orari e agen-
da di ricevimento; un Dio senza guardie del corpo né
megafoni ci crea certamente problemi, ci spoglia la
vita eppure..... solo di Lui ha bisogno il nostro Natale,
se no esso sarà una scatola bella,ma..... vuota.
" E' apparsa la grazia di Dio,apportatrice di salvez-
za." Solo con Lui sarà NATALE, il resto è inutilità e
stelle cadenti. Il nostro Natale (come la nostra vita)
ha bisogno di un Salvatore (Gesù significa Salvato-
re) : andiamo a Betlemme come i pastori.... e sarà
veramente Buono ,il Natale.
don Marco
Fonte: La Campana
mercoledì 17 dicembre 2008
Sport : nuova frontiera delle donne

Sportive per passione? Ancora una minoranza: solo il 16\%. La maggioranza delle donne italiane è sedentaria: inattiva o quasi. Del gruppo attivo da bambine, poche superano sportivamente il passaggio della pubertà: ben il 70\% delle ragazze abbandona ogni pratica agonistica nell'adolescenza. Per due gruppi di ragioni principali: l'impatto del ciclo sugli allenamenti e sul rendimento atletico, e l'effetto negativo di fattori ambientali. Dalla difficoltà di conciliare studio e sport all'abbandono della scuola, alla mancanza di incoraggiamento e sostegno familiare, alle difficoltà economiche. Se ne è parlato a Roma, nel corso di un Convegno Nazionale promosso dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), cui ho partecipato sul tema di sport e salute delle adolescenti.
Sport come lusso o come amico della crescita, anche femminile? Purtroppo ancora oggi la maggioranza dei genitori considera lo sport, specie nelle ragazze, un fattore accessorio della loro crescita o, addirittura, una perdita di tempo rispetto allo studio. Non è così, anzi. Il profilo di rischio, fisico e psicosociale, delle ragazze inattive, che non praticano alcuna attività fisica né sport specifici, è inquietante. Un accurato studio finlandese, appena pubblicato da Kantomaa e collaboratori, ha dimostrato che le adolescenti inattive hanno un rischio raddoppiato di depressione e di disturbi dell'attenzione, specie a scuola: fattori che incidono sul rendimento scolastico, aumentando il rischio di insuccesso, emarginazione, solitudine e abbandono; un rischio addirittura triplicato di disturbi psicosociali, che includono anche la vulnerabilità all'uso di fumo, alcool e droghe; maggiori disturbi psicosomatici, inclusi i disturbi legati al ciclo, e maggior rischio di comportamenti fuori dalle regole, o francamente antisociali, rispetto alle coetanee fisicamente attive. Un'attenzione che dovrebbe indurci ad appassionare allo sport, iniziando dalla scuola dell'obbligo, anche le ragazze più povere e/o immigrate, che altrimenti hanno la massima probabilità di restare fuori dal gioco, inattive ed emarginate, con una significativa amplificazione dei rischi psicosociali, oltre che di quelli legati alla salute. Come? Per esempio, recuperando una pratica attiva dello sport fin dalle elementari (invece di limitarsi alla diffusa fiction con rare eccezioni -delle ore di educazione fisica) e tornando a dare spazio, attenzione e merito ai Giochi della gioventù o iniziative simili, a torto cancellati dai calendari della scuola dell'obbligo. Caro Ministro Gelmini, nella sua riforma includa anche la valorizzazione reale dello sport a scuola!
Essere sportive riduce solo molti rischi psicosociali, o si associa anche, in positivo, a tratti comportamentali e caratteriali che indicano un maggior senso di responsabilità e un maggiore equilibrio esistenziale? Molto dipende dalla motivazione per cui un'adolescente, ma anche un adulto, per la verità, fa sport. La motivazione può essere espressiva: di talenti e abilità, di un ideale dell'Io sportivo, che spesso è presente fin da piccolissimi, di intelligenza motoria, tattica ed emotiva, ma anche di sano gusto della competizione e della vittoria (gusto che ha una solida base neurobiologica). Oppure essere difensiva, rispetto a difficoltà, problemi, ansie e angosce che la giovane donna non riesce ad affrontare sul terreno psicologico. E sono poi queste le ragazze a rischio di costruire un rapporto ossessivo con lo sport, fino alla ben nota triade dell'atleta (donna): disturbi del comportamento alimentare, al limite dell'anoressia; alterazioni del ciclo fino all'amenorrea, ossia al blocco mestruale; e riduzione della densità ossea, fino ad una franca osteoporosi. Ecco che allora comprendere la motivazione conscia e inconscia per cui una ragazza fa sport è essenziale per aiutarla a viverlo nella dimensione espressiva, gioiosa e sana, evitando che questa pratica, ottima in sé, se esasperata diventi negativa per la salute. Aspetto ancora più importante per le atlete impegnate ad altissimi livelli di competizione.........
le sportive hanno stili di vita nettamente più sani, non fumano, raramente usano alcolici, non usano sostanze. Inoltre sono significativamente meno depresse delle coetanee inattive e possiedono una migliore autostima, anche perché più abituate a mettersi alla prova e ad affrontare gli ostacoli: un allenamento a migliorare non solo l'intelligenza motoria, ma soprattutto l'intelligenza emotiva e la capacità di autodisciplina. Un' impronta, uno stile, che le accompagnerà tutta la vita. Non ultimo, hanno un'immagine corporea nettamente migliore rispetto alle coetanee che non fanno sport.Un beneficio solo per le giovani? No, l'essere sportive per tutta la vita porta molti altri benefici. Fino alla menopausa e ad una luminosa vecchiaia, cui le sportive arrivano più in forma e con un minor rischio di osteoporosi e malattie cardiovascolari. E quando purtroppo capitano i problemi, come ad esempio un cancro, le donne fisicamente attive riescono a combatterli con maggior vigore: per esempio, l'incremento dell'attività fisica dopo una diagnosi di tumore del seno riduce del 45\% il rischio di morte in queste pazienti rispetto a quelle inattive. Eppure le italiane restano insensibili a questi vantaggi. Pur essendo fanatiche del naturale, non fanno poi la cosa più naturale del mondo: muoversi! Come fare per invertire questa tendenza? Pensando all'attività fisica con passione, come alla migliore amica della salute, della bellezza e del gusto di vivere.
Alessandra Graziottin
Fonte: Il Gazzettino
martedì 16 dicembre 2008
Sul blog di Laura ho trovato questo post che mi sembra molto interessante........
Un nuovo cassonetto, tutto trasparente, per lasciare abiti, lampadari, un ferro da stiro ed altri oggetti di piccole dimensioni che non servono più, è ora disponibile al Palaplip di via San Donà.
Quegli stessi oggetti gettati nei rifiuti, infatti, potrebbero servire ad altri
Per questo il cassonetto è speciale, oltre che trasparente per vedere con facilità cosa contiene ha le ante apribili, in modo che, chiunque lo voglia, in estrema libertà, può prendere ciò che all'interno più gli aggrada.
Alla Giudecca già è stato attivato un simile contenitore all'interno dell'iniziativa RifiutoConAffetto.
Il cassonetto, poi, è gestito da Mani Tese.
Ci sono altre possibilità per lasciare e scambiare abiti, mobili ed accessori usati con l'associazione Mobili non rifiuti (tel. 041.718139),
i Magazzini solidali (041.5353204) e la bottega Chi cerca trova in via Martiri della Libertà (041.5369739).
Info: stilinfo.ambientario@comune.venezia.it.
fonte: Il Gazzettino
mercoledì 10 dicembre 2008

Il Signore vivente
Gesù Cristo vive oggi, benedice e resta al fianco di quelli che credono in Lui e Gli obbediscono. Nel corso dei secoli, molti hanno riconosciuto l'importanza di Gesù e alcuni hanno esercitato una grande influenza sulla loro generazione.
Blaise Pascal, noto filosofo e fisico francese, ha parlato del bisogno dell'uomo di Gesù dicendo:"Nel cuore di ogni uomo c'è un vuoto che ha la forma di Dio e che solo Dio può riempire per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo".
domenica 7 dicembre 2008
Consigli del Prof. Pierluigi Rossi

UVA URSINA: UN RIMEDIO CONTRO LE CISTITI E LE PROSTATITI
L’uva ursina ha una antica tradizione per guarire le cistiti nella donna e nell’uomo. Il suo principio attivo è
l’arbutina, che libera l’idrochinone, che agisce a livello urinario.
L’uva ursina ha una azione antisettica, calmante lo stimolo continuo della minzione e il dolore. Le preparazioni
di uva ursina possono essere trovate in farmacia o in erboristeria. L’assunzione di uva ursina la si può
associare ad una tisana a base di camomilla, può colorare le urine in bruno-verde (presenza di idrochinone).
L’uso è sconsigliato a persone gastrosensibili, durante la gravidanza, allattamento e in pediatria.
Per la piena azione dell’uva ursina è necessario rendere alcalina l’urina, con una alimentazione ricca di agrumi
(arance, limoni, pompelmo), kiwi, verdure fresche di stagione, acqua minerale con un pH superiore a 6
(controllare etichetta).
Per prevenire cistiti, prostatiti, è saggio controllare nell’esame dell’urina il pH, il valore giusto deve essere
superiore a 6, con valori più bassi il rischio cistite/prostatite è molto alto perché i batteri responsabili crescono
bene in una urina acida (pH inferiore a 6). Oltre al rischio infettivo, l’ urina acida vuol dire che l’intero
organismo produce un eccesso di scorie acide, è un organismo che invecchia e degenera prima.
Dato che l’arbutina si dissolve meglio nell’acqua in ebollizione, è indicato preparare la pianta come decotto. Il
decotto è più attivo dell’infuso, ma ha un sapore più amaro, da correggere con un cucchiaino di miele.
DECOTTO DI UVA URSINA
• Un cucchiaino di foglie in polvere (2 grammi) in una tazza di acqua fredda
Portare alla ebollizione e lasciar bollire per 15 minuti. Filtrare e bere 3-4 tazze al giorno.
Aggiungere nel decotto una puntina di bicarbonato di sodio per alcalinizzare le urine e un cucchiaino di miele
di arancio
ALIMENTAZIONE E INFLUENZA

ASPIRINA NATURALE
Temperatura corporea elevata, sudorazione intensa con perdita di acqua e minerali, riduzione dell’appetito,
dolore osteo-articolare e muscolare sono sintomi sempre presenti durante l’influenza.
Possono essere controllati con una alimentazione composta con cibi di origine vegetale contenenti:
• Minerali
• Vitamine
• molecole ad azione anti-ossidante contro i radicali liberi dell’ossigeno
• dosi generose di acido acetilsalicilico
La presenza dell’acido acetilsalicilico, quale componente naturale di vari alimenti vegetali, contribuisce al
controllo della temperatura corporea, svolgendo la stessa azione dell’aspirina, composta anch’essa di acido
acetilsalicilico. Gli alimenti non contengono solo principi nutritivi apportatori di energia, di Calorie, ma anche
molte molecole naturali dotate di funzioni assai utili all’organismo umano durante un periodo influenzale.
LE SPEZIE E L’ INFLUENZA
Le spezie sono gli alimenti contenenti le più alte concentrazioni di salicilati. Sono ottenute da radici, corteccia,
frutti, bacche di piante. Provengono da paesi dal clima caldo, torrido dove le popolazioni ne fanno un largo
uso.
Durante l’influenza febbrile il corpo umano è come se vivesse in un ambiente con il clima caldo e torrido.
Cosicchè le spezie possono essere di valido aiuto al malato influenzale, come sono utili a chi vive in un clima
torrido.
Il curry è una miscela di spezie in polvere di composizione molto variabile. Comprende quasi sempre pepe
nero, comino, coriandolo e cannella ed eventualmente noce moscata, chiodi di garofano, zenzero e
peperoncino. La natura delle spezie utilizzate e le loro proporzioni danno ai diversi curry sapori molto
differenti, dal dolce al piccante. Il curry è la spezia con il più alto contenuto di acido acetilsalicilico. Ottimo
piatto molto indicato è riso con curry e carne bianca di pollo. Il curry può essere utilizzato in piatti di carne,
pollame, frutti di mare, uova e formaggi, minestre, salse e insalate.
La paprika o il peperoncino in polvere occupa il secondo posto per il suo contenuto di acido acetilsalicilico, da
utilizzarsi per migliorare il gusto e l’appetibilità di piatti di carni, pesci, formaggi, salse e condimenti.
Mangiare più speziato è un consiglio nutrizionale da attuare durante le febbre influenzale. Le spezie sono
dotate di precise azioni fisiologiche, oltre a stimolare l’appetito, favoriscono una maggiore secrezione di acido
cloridrico nella cavità gastrica. Ciò rende più rapida la digestione delle proteine, che devono essere introdotte
con una maggiore dose durante la febbre.
Le spezie esercitano una azione vasodilatatrice cutanea favorendo così la liberazione del calore corporeo
attraverso la sudorazione, necessaria per il riportare la temperatura corporea a valori normali. Senza la
sudorazione la temperatura corporea salirebbe a valori incompatibili con la vita.
Contengono,inoltre, generose dosi di caroteni, potassio, magnesio e sodio, minerali che vengono persi
durante la sudorazione e che quindi devono essere maggiormente introdotti durante le febbre.
Tra le erbe aromatiche il timo è la più ricca di acetilsalicilico, seguito dal rosmarino.
Il timo può essere usato per insaporire brodi, minestre, piatti di carne e di verdure.
Le arance oltre al loro alto contenuto in vitamina C, di acido citrico e minerali sono ricche di acido
acetilsalicilico, assicurando così una doppia azione protettiva utile durante l’influenza. Questi stessi alimenti
non sono indicati nelle persone con allergia all’acido acetilsalicilico.
TABELLA DEGLI ALIMENTI CONTENENTI ACIDO ACETILSALICILICO
(dose di salicilati espressa in mg in 100 grammi di alimento)
ASPIRINA NATURALE
CURRY…………………………………218
PAPRIKA……………………………… 203
TIMO………………………………… 183
ROSMARINO………………………… 68
ORIGANO……………………………… 66
SALSA WORCESTERSHIRE………….64
CUMINO……………………………….. 45
CANNELLA…………………………… 42,6
MOSTARDA…………………………… 26
ANICE………………………………….. 22,8
PEPE CAYENNE………………………. 17,6
CARDAMONO………………………… 7,7
TE TETLEY ………….………………. 5,5
MIRTILLI………………………………. 5,1
TE BUSHELLS ………….……………… 4,7
DATTERI………………………………. 4,5
BASILICO……………………………… 3,4
ALBICOCCA…………………………… 2,5
ARANCE……………………………….. 2,4
SALSA DI POMODORO………………. 2,4
ANANAS……………………………… 2,1
INDIVIA……………………………… 1,9
UVA……………………………………. 1,8
FRAGOLE……………………………… 1,3
OLIVE VERDI………………………….. 1,3
RADICCHIO ROSSO…………………… 1,2
PEPE ROSSO CHILI……………………. 1,2
CICORIA……………………………….. 1
INFUSO DI TIMO
Il timo è una pianta che emana un odore aromatico forte e gradevole, contiene principi attivi utili durante la
febbre influenzale come il timolo, acido ursolico, acido acetilsalicilico, flavonoidi.
Può essere assunto come pianta aromatica oppure come infuso da preparare in casa propria.
Prendere 2,5 – 5 grammi di timo ogni 100 ml di acqua, bollire 2-3 secondi, tenere in infusione 10 minuti.
Si consiglia una tazza pro dose, 3-4 volte al giorno tra i pasti o dopo i pasti.
Per le affezioni dell’albero respiratorio usare l’essenza di timo per inalazione, suffimigi.
Il timo può svolgere una azione farmacodinamica come antisettico delle vie respiratorie, espettorante
fluidificante delle secrezioni bronchiali. Data la buona presenza di salicilati svolge una azione simile
all’aspirina, ovviamente in rapporto alla sua specifica concentrazione. Non è consigliato in chi soffre di allergia
all’acido acetilsalicilico.
DECOTTO PER LA INFLUENZA
Due chiodi di garofano ed una piccola porzione di corteccia di cannella in una tazza di acqua.
Portare ad ebollizione e far bollire per tre minuti.
Lasciare poi in infusione per 20-30 minuti a fuoco spento e con il recipiente coperto.
Filtrare e aggiungere il succo di un limone ed un cucchiaino di miele
Prof Pier Luigi Rossi
Medico Specialista in Scienza della Alimentazione
Ospedale San Donato Arezzo
Direttore Scuola di Alimentazione Consapevole
info@pierluigirossi.it