E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

martedì 23 marzo 2010

Darwin e l'evoluzionismo


Mi sono sempre ribellata a considerare l'uomo come una naturale evoluzione della scimmia, non ostante le affermazioni di vari scienziati. Finalmente nella "Cartolina di Marco"ho trovato una risposta intelligente ed interessante, che rispetta la teoria di Darwin ed anche il mio sentire . La ripropongo:
Caro Darwin ,
son passati 200 anni da che sei nato. Molti dibattiti sono avvenuti per questo tuo anniversario. Avevi girato mezze Americhe da naturalista innamorato per analizzare con rigore la natura. Avevi poi scritto a 50 anni il tuo “Sull’ Origine delle specie”. Studiando specialmente i fringuelli delle isole Galapagos in Equador avevi ipotizzato l’ evoluzionismo basato su mutazioni genetiche che si perfezionano sempre di più grazie a selezioni naturali, adattamenti all’ ambiente, lotte per la sopravvivenza. Pur agnostico, avevi lasciato spazio all’ impulso originale ed originario del Creatore. Per te l’ evoluzione completava la Creazione e presupponeva una mente creatrice.
Poi, però, sono arrivati i tuoi discepoli atei che ti hanno contrapposto alla Bibbia, alla Chiesa e alla Religione; R. Dawkins, ad esempio, non mi ha convinto né col suo “L’ orologiaio cieco” né col successivo “L’illusione di Dio”: le posizioni di un evoluzionismo del caso non convincono neanche altri se è vero che il vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha sentito il bisogno di promuovere un convegno intitolato “Evoluzionismo: il tramonto di un’ ipotesi”, scatenando così le ire funeste di Odifreddi.
Il problema, in effetti, è più complesso di quanto si voglia far credere:
Se si parla di leggi naturali, occorre parlare anche di un legislatore; tu, Darwin, scrivevi ad un tuo amico olandese : ” L’ impossibilità di pensare che questo grandioso e meraviglioso universo, insieme a noi esseri coscienti, sia nato per caso, mi sembra il principale argomento a favore dell’ esistenza di Dio.”
Per tutti il Big bang che fece nascere il cosmo, l’ altro che fece nascere la vita e quell’ altro ancora che produsse il cervello umano restano inspiegabili da soli. Dal nulla, infatti, non nasce nulla e non si capirebbe come mai la vita, così come la conosciamo, avrebbe dovuto nascere solo su questa terra; ci vorrebbe un buon colpo di fortuna, proprio da “orologiaio cieco” il quale, mescolando rotelle e lancette si trovasse con l’ orologio funzionante e per di più con l’ ora giusta. Nessuno scrittore, battendo a caso i tasti sulla tastiera del computer si troverebbe ad aver scritto un romanzo dotato di senso compiuto. L’ erba è troppo diversa dal sasso e l’ uomo non è la stessa cosa della scimmia. Se faccio un atto di fede, lo faccio verso Dio non verso il Caso.
Non siamo figli del Caos ma di una logica rigorosa che ci permette di essere intellettivi, liberi, relazionati e capaci di un amore come dono, non come istinto: capacità uniche tra tutti i viventi.
E’ strano trovare nei fossili tartarughe e aringhe identiche a quelle del pescivendolo ed è altrettanto strano non trovare anelli intermedi a metà percorso evolutivo. Credo che ci sia stata un’ evoluzione ma credo anche nell’ intervento interno o esterno di una Guida che l’ ha orientata. Se poi l’uomo deriva dalla scimmia o da un pugno di fango come dice la Bibbia, cambia poco - sempre cenere tornerà - ma qualcuno ci ha messo qualcosa di unico per cui degli esseri sono diventati uomini e altri sono rimasti scimmie. La differenza si vede. E come mai oggi altre scimmie non evolvono e si scolarizzano?
Le svariate forme di vita richiedono necessariamente un progetto, un disegno, una causa intelligente. Quello dell’ uomo quindi, non è un destino ma una destinazione, dice Zichichi. Anche per Darwin l’ evoluzione non contraddice la Creazione; l’ Evoluzione è la Pasqua del Cosmo: il passaggio, cioè delle creature del cosmo verso una bellezza che prelude a cieli nuovi e terra nuova.
Fonte

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finalmente qualcosa di veramente sensato in mezzo ad una bolgia infernale umana, che pretende fare della scienza una roccaforte da non assaltare. Invece l'argomento è troppo bello ed interessante perché si possa dare voce solo a chi pretende dire che la scienza ha già stabilito tutto, definendo l'uomo il prodotto dell'evoluzione di un primate. Facendo così finire il discorso. Invece va ulteriormente approfondito e confutato, ricercando in chiave scientifica ciò che più si avvicina ad una soluzione logica per l'uomo.