domenica 7 dicembre 2008
influenza in arrivo
Rosanna Lambertucci
Ha intervistato
Il Prof. FABRIZIO PREGLIASCO
Urologo, Univesità di Milano
Quest'anno si prevede l'arrivo dell'influenza "australiana" che, a quanto pare, sarà particolarmente
aggressiva…. Come mai si dice che quest'anno l'influenza sarà più cattiva del solito?
Perché ci sono tre nuovi virus che vedono “scoperta” la maggior parte della popolazione. Questo renderà molti
più soggetti suscettibili al virus, vi saranno molti più casi. Non si tratterà proprio una “pandemia”, ma sarà
comunque una stagione particolarmente intensa. È una diffusione alla quale non siamo più abituati perché
negli ultimi tre o quattro anni circolavano virus che erano sempre gli stessi, si mescolavano fra di loro e quindi
gran parte della popolazione se la scampava.
Gli ultimi anni siamo stati su valori di 2 milioni, 2 milioni e mezzo, di casi, quest'anno ci sono le condizioni
potenziali per arrivare a cinque milioni, che è comunque da considerarsi una stagione “media”. Niente di
“mostruoso” dal punto di vista dell'intensità complessiva però occorrerà tener sotto controllo tutti gli effetti di
danno per i soggetti più a rischio. Per gli adulti si tratterà per lo più di fastidi, mentre per i soggetti più fragili, e
in particolarmente gli anziani con problemi cardiaci o respiratori, anche di possibilità di decesso o, comunque,
complicanze non da poco.
Quali saranno i sintomi di questa influenza?
La vera influenza si riconosce per tre caratteristiche:
• febbre alta con esordio brusco
• dolori muscolari, articolari
• sintomi respiratori, in particolare tosse molto secca.
Se non ci sono queste tre caratteristiche e un soggetto si sente male accusando sintomi differenti è probabile
che sia affetto da altri virus “parainfluenzali”. L'impatto complessivo sulla popolazione di questi virus paralleli è
legato anche a queste forme, anche se volgarmente si dice “mi sono fatto l'influenza”.
Questa influenza colpisce anche l’intestino?
No, quella intestinale non è vera influenza. Si tratta, per lo più, di coronavirus o enterovirus, i quali hanno sì
una via di trasmissione simile, ma non sono la stessa cosa. La vera influenza è però quella che preoccupa di
più a livello medico, perché causa complicanze maggiori.
Spesso, ai primi sintomi influenzali, diventiamo tutti dei medici provetti, nel senso che andiamo in
farmacia e da soli ci prescriviamo i farmaci da prendere…..
Purtroppo è una cattiva abitudine che abbiamo un po’ tutti. Certamente in Farmacia si trovano degli ottimi
prodotti da banco – che non hanno bisogno della prescrizione – che servono, lo ricordo sempre, non per far
sparire il raffreddore ma per alleviare i sintomi, nel senso che ci fanno sopportare meglio gli stati febbrili, il mal
di testa, il dolore alle ossa ecc.
Quelli che sono importanti da prendere sono i farmaci antivirali da utilizzare entro 48 ore dall’insorgenza
dell’influenza per evitare la replicazione del virus e contemporaneamente ridurre la sua diffusione e il contagio
ad altre persone.
Un altro errore invece che facciamo è quello di prendere gli antibiotici. C’è una campagna del MINISTERO
DELLA SALUTE contro l’abuso di antibiotici. Noi italiani purtroppo ne consumiamo troppi. L’uso degli
antibiotici, infatti, risulta inutile se non dannoso perché nel caso dell’influenza o raffreddore non si tratta di
malattie virali e non batteriche. La cura antibiotica ha un senso solo se si verificano complicanze di origine
batterica come broncopolmoniti o polmoniti.
Si puo’ prevenire l’influenza? Il vaccino e’ utile o no?
L’unica arma di prevenzione e’ il vaccino che io consiglio di fare alle persone a rischio o che ha familiari a
rischio: per esempio genitori di bambini piccoli, chi ha nonni anziani in casa….
La stagione invernale complessivamente costringe a letto circa una decina di milioni di casi, la maggior parte
per pochi giorni. Questa confusione fra malattie stagionali e influenza può aggravare il pregiudizio negativo
che si ha nei confronti dei vaccini. Perché è logico che un soggetto vaccinato si possa ammalare per altri
virus, come un banale raffreddore, ad esempio, ma eviterà quasi sicuramente le complicazioni che l'influenza
vera e propria potrebbe arrecargli.
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