Un amico a me caro,un uomo sicuramente non banale, tra l'altro scriveva:
Ieri sono andato al mare a trovare un'amica. La spiaggia era affollatissima.Mentre chiacchieravo con lei,sotto il suo ombrellone,ho visto un bambino che trafelato correva zigzagando tra i tanti corpi,soprattutto di giovani donne,abbronzati,protetti da creme,sdraiati pigramente e voluttuosamente al sole. A un certo punto il bel bimbo,gli occhioni ingenui,la boccuccia aperta per la fatica della corsa e per il gran caldo,evidentemente non riuscendo più a trattenersi,si è bloccato,in due o tre secondi ha abbassato il costumino e si è messo a fare pipì lì dove si trovava,"inaffiando"la ragazza più vicina. Si possono immaginare le strilla della malcapitata,il pandemonio che ne è uscito,e il bambino sorpreso,confuso,che probabilmente non si capacitava del perché di tanta confusione.
Una scena,per me,veramente esilarante.
Ecco,in quel momento mi trovavo di fronte al tipo di riso spontaneo che intendo io.
Bisogna vivere sempre con dentro ,nel proprio cuore,un fondo di questo tipo di allegria,un misto di sorpresa, spontaneità, meraviglia, ingenuità, ilarità, autoironia.
Non prenderti troppo sul serio.
E ridi!
Ecco,prego Dio di poter morire così. Ridendo con il cuore. "
mercoledì 28 maggio 2008
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