L’AMICIZIA:
un tesoro raro e delicato
“Amico nuovo vino nuovo, invecchierà e diverrà soave a bersi”.
Questo antico versetto contiene in sintesi la definizione dell’amicizia: le gioie, le difficoltà e infine, se resiste
nel tempo, la rara preziosità.
Come è facile trovare quasi sempre gradevole al primo bicchiere il vino nuovo, così ci sembra per un nuovo
amico
Basta un poi di simpatia, qualcosa in comune, un superficiale consenso, ed ecco che pensiamo di avere
avviato un’amicizia.
Ma non tutti i vini diventano pregiati con il passare degli anni, anzi… la maggior parte finisce in aceto!
Coinvolgendo il mondo affettivo, l’amicizia, è fonte di gioie, di conferme, di sostegno, ma spesso anche di
delusioni, sofferenze, frustrazioni.
In fondo tutti siamo più o meno preparati di fronte alla fragilità dell’amore, ma siamo raramente prudenti
nell’investire forti aspettative nei legami amicali.
Questo avviene perché probabilmente l’amicizia, con la sua gratuità, l’accettazione totale dell’altro, compresi i
suoi difetti, l’essere sempre dalla parte dell’amico, il non subire condizionamenti dal denaro e dal successo,
qualsiasi cosa accada, è la situazione affettiva che più assomiglia a quella materna.
Non c’è da stupirsi che la si paragoni al tesoro!!
Ma proprio per questo bisogna stare bene attenti a non scambiare per prezioso ciò che è solo piacevole o
gratificante.
Un amico che ci delude, o peggio ci ferisce, provoca una ferita profonda raramente rimarginabile con un nuovo
legame.
Possiamo paragonare il vino nuovo agli incontri piacevoli che ci capitano in tutte le occasioni sociali,
ma per poterli trasformare in qualcosa di prezioso bisognerà attendere una serie di conferme di
stabilità, di lealtà, di affetto; solo allora il nostro vino sarà “soave a bersi”.
martedì 1 aprile 2008
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