Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida,rivolgendomi,vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle,il vuoto dietro di me,
con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo,s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me ne andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano,col mio segreto.
Eugenio Montale
martedì 8 aprile 2008
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