E' ARRIVATO L'INVERNO!!...

lunedì 29 giugno 2009

Splende a Villa Manin la "primavera" della Pausini


Palco imponente, impianto acustico da rock-star, due mega-schermi laterali e suggestivo light design per l’evento d’apertura dell’”Estate in Villa 2009”: nero-vestita, in look sofisticato e grintoso griffato Armani, i capelli raccolti in una coda essenziale, una vera star emerge dalla pioggia di spot del fondale luminoso, con la genuinità di una Romagnola “doc” e la bravura di un’artista a tutto tondo. Riparte dalla Villa Manin di Passariano il “World Tour” di Laura Pausini per la tournée estiva che toccherà 13 tappe nella penisola, ed è un nuovo bagno di folla (dopo il recente concerto evento di San Siro) che la acclama e la accompagna nei cori: ottomila biglietti venduti per questo evento che porta nella suggestiva esedra dogale un allestimento spettacolare d’impatto pop-rock.
Cinque cambi d’abito, ma con poche concessioni al vezzo (un guanto rosso, un cappuccio lurex, un microfono verde smeraldo come i tacchi), la cantante italiana più amata nel mondo è qui per far musica, e che musica! L’avvio è affidato a “Mille Braccia”, dall’ultima fatica discografica “Primavera in anticipo”, ed è subito grande impatto: voce potente e tanta energia per il primo di 22 brani in scaletta, comprensivi di due medley (uno rock e uno soft), che regalano oltre due ore di grande sound. Il repertorio dell’artista di Faenza è ormai vastissimo e trascinante, e alla terza hit, “Come se non fosse stato mai amore”, è già coro! Il prato, la tribuna, tutti le fanno eco nella cover “Spaccacuore” di Samuele Bersani, in “Benedetta Passione” firmata Vasco Rossi, nelle hit “La prospettiva di me”, “Parlami”, “Il mio Beneficio”.
Una band di 8 capacissimi elementi la accompagna: alle chitarre il compagno Paolo Carta (sua la direzione musicale) con Gabriele Fersini, al basso e alla batteria i fratelli Matteo e Emiliano Bassi, alle tastiere Bruno Zucchetti, con i vocalist Emanuela Cortesi, Roberta Granà e Gianluigi Fazio. Mentre lei chiacchiera col pubblico, si schernisce per le “calzette con su scritto Laura”, dedica “Il tuo nome in maiuscolo” all’amica Elisa in dolce attesa e riparte con altre carrellate di successi. “Destinazione Paradiso”, “Emergenza d’amore”, “Strani amori”, “Vivimi” - in versione voce e piano da brivido-, la consacrano grande dominatrice della musica e della scena.
La voce limpida, precisa, capace di grande estensione ma anche di fraseggi articolati o intimisti, non perde mai mordente, anzi è un crescendo strepitoso, che nella parte conclusiva del concerto tocca punte mozzafiato con “Invece no”, Le cose che vivi”, “Resta in ascolto”, “Io Canto”. Il gran finale è affidato al passato dell’immancabile “La Solitudine” e al presente di “Primavera in anticipo”, unico bis, secondo scaletta. A sorpresa, invece, l’omaggio toccante a Michael Jackson, con “Heal the World” cantata da tutta la band davanti all’immagine del Re del Pop: delicato saluto a un mito da una star autentica.
Si replica stasera all’Arena di Verona e domani a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, nel padovano.
Federica Sassara ( il gazzettino)


Da oggi in distribuzione tremila lattine per la raccolta degli oli vegetali


L'olio usato per friggere, l'olio che rimane sul fondo delle scatolette di tonno, sgombro, e nei barattoli delle verdure, il grasso di cottura di pesce e carne, non vanno mai gettati nella fognatura ma devono essere raccolti per essere riciclati e trasformati in biocombustibili o utilizzati per la produzione di saponi o grassi. Così recita il volantino realizzato dall'Assessorato all'Ambiente del Comune di Venezia e da Veritas sulla raccolta differenziata dell'olio da cucina, oggetto della conferenza stampa tenutasi oggi negli uffici dell'ecocentro Veritas, in via Porto di Cavergnago a Mestre, alla quale è intervenuto l'assessore comunale all'Ambiente, Pierantonio Belcaro, e il direttore della Divisione Ambiente di Veritas, Renzo Favaretto.

L'assessore all'Ambiente ha ricordato che l'anno scorso sono stati recuperati complessivamente 4,98 tonnellate di olio vegetale consegnati da 22.274 persone; "Quest'anno nei primi cinque mesi sono stati 11.374 gli utenti che hanno consegnato il proprio olio esaurito; contiamo che entro fine anno saliranno a 27 mila. Se così fosse la raccolta potrebbe arrivare a ben 8 tonnellate d'olio e mantenendo l'attuale trend nel 2010 si potrebbero recuperare 10 tonnellate".

Da oggi per raggiungere questi traguardi sono in distribuzione, gratuitamente, all'ecocentro di Mestre, in via Porto di Cavergnago 99, tremila ecotaniche da 2,2 litri ciascuna, dotate di filtro e imbuto.
L'ecocentro è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 7.30 alle 12 e dalle ore 13 alle 18; domenica dalle ore 8 alle ore 12; call center 041.7291111.

Il nostro corpo merita più rispetto

Riporto l'articolo della dott.ssa Graziottin, ginecologa di fama internazionale e psicologa, apparso sul Gazzettino di oggi, per il contenuto molto interessante esposto in maniera sciolta e molto piacevole, anche se di carattere specialistico e scientifico.


Il nostro corpo ricorda. Ricorda tutto. Le carezze che abbiamo ricevuto, le cure, le attenzioni, i momenti felici, ma anche le ferite, fisiche ed emotive, le percosse, la carenza di sonno, i traumi, le fratture, gli abusi di alcool o droghe, lo stress usurante. Se le esperienze positive costituiscono una sorta di “scudo d’oro”, nei confronti delle difficoltà della vita, quelle negative, fisiche o psichiche che siano, erodono la nostra energia vitale e la nostra stessa aspettativa di salute.
La memoria non è solo quella psichica, che ha precise sedi di archivio e riattivazione del ricordo nel nostro cervello a livello del lobo limbico e dell’amigdala, ma esiste anche una memoria “somatica”. Quest’ultima è radicata proprio nel corpo: di essa solo recentemente si comincia a scoprire la natura, in parallelo alla scoperta di un “cervello enterico”, traduzione scientifica del popolare “pensare e sentire con la pancia”. Un cervello complesso, in cui abita una parte fondamentale del sistema neurovegetativo, ma in cui si trovano in grande maggioranza anche i neurotrasmettitori principe – come la serotonina - che regolano il nostro tono dell’umore, il nostro stato di benessere o malessere, la depressione, l’ansia o la tristezza, che hanno precisi correlati nella funzione o disfunzione gastrointestinale. Non solo ricordi, dunque, ma complessità di esperienza psichica vissuta ed espressa con tutto il corpo. “Somatizzare”, allora, non significa affatto, come molti intendono, “inventarsi le malattie o i disturbi con la psiche”, ma esprimere anche attraverso il corpo quello che succede nella mente. E viceversa: tutti sappiamo quanto, per esempio, una cattiva digestione influenzi il nostro benessere, la nostra lucidità mentale, la nostra efficienza psichica. Appare ancora più forte la necessità di superare la frattura, che, con qualche eccezione, ha percorso tutto il secolo scorso, tra una “medicina senz’anima”, poco attenta ai vissuti emotivi e ai fattori psichici che accompagnano ogni malattia, e una “psicologia senza corpo”, poco attenta ai correlati biologici – e somatici, ossia corporei- degli stati psicologici.
Ma il corpo ricorda anche a livello delle cellule riproduttive. Uno studio recente ha dimostrato un fatto singolare: la memoria di eventi traumatici vissuti in utero, per esempio una grave e persistente carenza alimentare nella madre, e la sua conseguenza, un basso peso alla nascita del piccolo, può essere trasmessa alle generazioni successive. Le donne le cui madri, gravide durante la seconda guerra mondiale, avevano patito la fame ed avevano avuto bambini molto sottopeso (“piccoli per la data”), hanno partorito bambini comunque più piccoli della media, nonostante condizioni di vita e di alimentazione assolutamente normali e adeguate. Come se l’ovocita – la cellula riproduttiva femminile – potesse serbare memoria, nel nucleo o nel citoplasma, o magari a livello del DNA mitocondriale, di eventi traumatici avvenuti due generazioni prima. Certo, si tratta di studi preliminari. Ma assolutamente suggestivi di un nuovo orientamento della scienza: innanzitutto, leggere il cervello come strettamente compenetrato nel corpo, non solo per il continuo flusso di informazioni tra il centro e la periferia e viceversa, ma anche per l’ubiquitarietà di quei neurotrasmettitori che fino a pochi anni fa consideravano come l’alfabeto squisito ed esclusivo della nostra mente. Tutto il nostro corpo parla la stessa lingua, anche se a livelli diversi di complessità. Secondo, riconsiderare anche il processo della memoria come qualcosa che può, a sua volta, “scriversi nel corpo” e non solo negli engrammi della mente. Di questo, le evidenze sono crescenti e formidabili: basti pensare a quante patologie che il feto vive in gravidanza – iponutrizione per grave insufficienza placentare o ipertensione materna grave o eclampsia, prematurità e cure intensive neonatali protratte, sovrappeso in gravidanza a causa di un diabete della madre mal controllato - possano aumentare nettamente il rischio di patologie dismetaboliche, per esempio obesità, diabete o ipertensione, nella vita adulta.
Le implicazioni pratiche? Moltissime. Una, sul far dell’estate, merita un’attenzione speciale. Se è vero che il corpo ricorda tutto, e noi siamo quel che siamo stati, dobbiamo ripensare i nostri stili di vita per renderli il più possibile rispettosi della nostra salute e del nostro benessere, quotidianamente. Via il fumo, pochissimo alcol, giusto sonno, cibi saporiti e sani, movimento fisico quotidiano, stimoli vivaci per la mente – lavorare con piacere, leggere, ballare, giocare, suonare uno strumento che amiamo -, far l’amore con gusto e soddisfazione, sono tutte carezze per il corpo, oltre che per la mente. Insieme allungano la nostra “aspettativa di salute”, ossia la capacità di invecchiare sani, in autonomia e dignità, in leggerezza e serenità, con dolcezza e gioia. Così da ridurre al minimo la differenza tra aspettativa di vita e aspettativa di salute, differenza oggi purtroppo triplicata rispetto a soli trent’anni fa. Proprio perché, anche grazie ai farmaci, oggi curiamo più a lungo e manteniamo in vita corpi progressivamente usurati. Più abbiamo cura del nostro corpo da giovani e adulti, più il corpo serberà memoria di queste cure, la sua musica biochimica sarà più limpida e fluida, e questa è la premessa per una più lunga e luminosa salute.
Il corpo ricorda: con l’aiuto della bella stagione e delle vacanze imminenti, ripensiamo la nostra vita. Ripensiamo a che cosa scriviamo ogni giorno su quel libro magnifico che è il nostro corpo, visualizziamo le sue ferite, le sue cicatrici, le sue parti felici. Non più solo ecologia della mente, ma ecologia del corpo. Ancora una volta, ricordando la sapienza antica: mens sana, in corpore sano. Per vivere bene il presente, e prepararsi per un futuro migliore, almeno per la parte che dipende da noi e possiamo quotidianamente modulare e migliorare .
Alessandra Graziottin

domenica 28 giugno 2009

A Venezia la prima donna gondoliera


E' Giorgia Boscolo, 23 anni. Grazie a lei si incrina dopo nove secoli il predominio maschile nella categoria

Gondole a Venezia (Ansa)
Gondole a Venezia (Ansa)
Venezia avrà la prima donna gondoliera dopo 900 anni di dominio esclusivo maschile nella categoria. A infrangere il tabù è Giorgia Boscolo, 23 anni, sposata e mamma di due bambini, figlia di un gondoliere dello «stazio» di Santa Sofia. Giorgia ha superato l'esame di ammissione e ora si appresta a seguire la scuola da sostituto gondoliere. Intanto, però, il Comune di Venezia e l'Ente Gondola l'hanno autorizzata a traghettare i clienti da una parte all'altra del Canal Grande, vogando a prua, come «secondo» gondoliere. Giorgia non è la prima donna a tentare l'impresa: già in passato una ragazza tedesca-americana, Alexandra Hai, si era presentata alle selezioni, ma non aveva superato la prova pratica. Ha comunque seguito la sua vocazione, facendo la gondoliera privata per conto di un hotel. La neo gondoliera si è classificata all'ultimo posto disponibile, a pari merito con un collega uomo, e ha vinto perchè più giovane, superando anche altre due donne - Alessandra Taddei e, appunto, Alexandra Hai.

Fonte: Corriere della sera

CREMA D’ALBICOCCHE




Ingredienti

Per 6: 600 g di albicocche, 180 g di zucchero, 2 fogli di colla di pesce, 2 dl di panna, 1 albume

Preparazione

Tenete a bagno la colla di pesce nell’acqua fredda. Cuocete a fuoco basso le albicocche a pezzetti con 130 g di zucchero. Frullatele, incorporatevi la colla di pesce strizzata. Mettete in frigorifero. Aggiungete alla panna liquida uno o due cubetti di ghiaccio tritato e montatela. In un pentolino posto a bagnomaria montate l’albume con il restante zucchero sino a ottenere un composto tipo meringa. Ritirate e lasciate raffreddare. Mescolate le tre preparazioni e distribuitele in coppette.

Fonte: Il cucchiaio d'argento

INNO ALLA VITA



La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne realtà.

La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è ricchezza, valorizzala.
La vita è amore, vivilo.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.
La via è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è la vita, difendila.

M. Teresa di Calcutta

FREDDURE D'ESTATE



Battute d'autore:
M.Berle E' così basso che quando piove lui è l'ultimo a saperlo.
Matteo Molinari Non sono basso, sono lontano.
Striscione laziale Totti,titolo di studio: battesimo.
Marco Del Conte Sapete che cosa fa d'estate l'omino bianco? Va in vacanza in candeggio....Beh, anche se questa non dovesse far ridere, non potrete mai dire che è sporca....
Flavio Oreglio La mia donna si è guardata allo specchio e non si piaceva più. Diceva di avere troppe rughe sul viso, le gambe rovinate, i fianchi enormi.... Io allora per consolarla le ho detto:"Però hai ancora una vista ottima!".
Mirko Coloccini Ho il corpo di un dio!. Purtroppo per me è Buddha.
Richard Nixon Non ho mentito. Ho detto delle cose che in seguito si sono rivelate non vere.
Giuseppe Saragat Gli italiani guadagnano netto, ma vivono lordo.
Beppe Braida Mike Bongiorno quando morirà si farà chiudere in tre colombaie e ci farà scrivere come epitaffio:" Indovinate dove sono? Nella uno, nella due o nella tre?"
Richard Sullyan C'è qualcosa che vorrei dirvi prima di cominciare a parlare.

....e poi ancora:
-Al telefono:"Pronto? Ti chiamo dal cellulare". "Finalmente t'hanno messo dentro".
- Un signore dalla sua stanza d'albergo chiama il centralino e chiede:" Scusi, mi può chiamare Francoforte?". FRANCOOO!.
-Il fidanzato si presenta:" Vorrei la mano di sua figlia!" " Quella più piccola o quella più grande?"
Dopo un attimo di esitazione:" Non saprei: non avevo mai notato che avesse due mani diverse!".

venerdì 26 giugno 2009

Sbarco dell'uomo sulla luna



La luna ha 40 anni

Vari luoghi - Roma

In occasione del quarantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna (20 luglio del 1969), l’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma celebra la ricorrenza con una serie di eventi di grande impatto emotivo, culturale, artistico e scientifico per sottolineare la portata epocale del primo avvenimento globale della storia dell’Umanità.

Si inizia con la rassegna culturale dedicata alla Luna - in collaborazione con l’Associazione Teatro Di Roma - “URANIA. Stregati dalla Luna nella Città delle storie disabitate” al Teatro India (nella cittadella della ex fabbrica Mira Lanza, un grande insediamento industriale sulle rive del Tevere) dal 30 giugno al 18 luglio 2009. Grazie a una creativa contaminazione di linguaggi (teatro, cinema, mostra e multimedialità, live-perfomance) gli spettatori affronteranno uno straordinario viaggio attraverso il rapporto fra la Luna e l’immaginario collettivo. Dalle romantiche fantasie epiche e popolari (Ariosto, Cyrano, il Barone di Munchausen, Jules Verne) fino alla più moderna fantascienza, declinata in tutte le sue forme espressive, ogni sentiero dell’immaginazione umana stimolato dalla luna verrà ripercorso, raccontato e rappresentato visivamente, rivolgendosi non solo al grande pubblico dei più giovani, ma anche a quello di appassionati e di collezionisti.

Il 16 luglio 2009 dalle ore 16 alle ore 23 la Casina di Raffaello - ludoteca a Villa Borghese - ospiterà “Luna bambina”, un progetto rivolto ai bambini e alle famiglie, per offrire una diversa e più consapevole osservazione del satellite attraverso un viaggio sperimentale ed emozionale. In programma esperienze di simulazione e di manipolazione, percorsi emozionali e informativi, uniti a osservazioni del cielo, performance a tema spazieranno dalla danza alla lettura, da varie forme di teatro alla proiezione di filmati.

Dal 17 al 21 luglio 2009 sulla terrazza del Pincio, “Stelle e pianeti nel cielo di Roma” è l’iniziativa che metterà a disposizione dei romani e dei turisti l’allestimento di un’area telescopica, da cui sarà possibile collegarsi con la stazione del Museo Geopaleontologico di Rocca di Cave, postazione telescopica per osservazione pubblica.
“L'astro della notte sbarca al Planetario” è l’iniziativa che il Planetario e Museo Astronomico di Roma (piazza Giovanni Agnelli 10 all’EUR) organizza dal 20 al 29 luglio 2009. Una settimana di eventi, con osservazioni al telescopio, spettacoli astronomici, conferenze, proiezioni cinematografiche, giochi e performance artistiche e multimediali.

Gli appuntamenti di “LA LUNA HA 40 ANNI. Rivivi la conquista di un sogno. Anniversario dello sbarco sulla luna” culmineranno, il 20 luglio 2009, con una notte altamente rievocativa, a Piazza del Popolo. Sopra un palco con una struttura altamente spettacolare (sulla quale si rifletteranno le immagini dello sbarco e i momenti salienti di quell’indimenticabile avventura) si avvicenderanno giornalisti, personaggi dello spettacolo, testimoni diretti di grande notorietà e una star internazionale d’eccezione. Una serata davvero speciale, che coniugherà spettacolo e approfondimento, momenti di condivisa partecipazione e di leggerezza, per riatterrare insieme sul quell’impensabile territorio di conquista che, per una notte, quarant’anni fa, fu seguita con il fiato sospeso e appartenne a tutta l’umanità, senza distinzione.

Per l’occasione, il Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione ha scelto come immagine della campagna pubblicitaria un’opera di Enrico Robusti, artista italiano nato a Parma nel 1956 che, dopo aver studiato la tecnica seicentesca di Van Dick e Rubens, si è specializzato nella ritrattistica e, più tardi, si è dedicato a una pittura libera e originale, che ha saputo conquistare gli apprezzamenti dei critici in Italia e all’estero.

Relax

mercoledì 24 giugno 2009

Taglio del nastro per la nuova "Casa della musica" a MIRANO


La casa della musica aprirà presto le sue porte. Da sabato mattina, più precisamente, quando alle 10 si procederà con il taglio del nastro di questa nuova struttura che ospiterà nelle sue sale i corsi della banda cittadina e i canti del coro Crodarossa. Casa della musica e centro civico (intitolati a due personaggi chiave della politica miranese del passato come Gioacchino Gasparini e Renzo Milan) serviranno a rilanciare un’area delicata come quella di via Gramsci, negli ultimi anni, a dire degli stessi residenti, abbandonata un po’ a se stessa. Il complesso è stato costruito nella nuova lottizzazione a sud del quartiere ed è inserito in un contesto urbanistico a forte caratterizzazione verde. Completo di piazza e parcheggio, zone alberate alternate a prato e fiori, una passeggiata attrezzata con panchine e soste varie che confluisce con il nuovo parco. La struttura della casa della Musica si sviluppa su due piani: circa 110 metri quadrati al piano terra, destinato a sala riunioni per circa cento persone. All’interno anche un bar con ampio portico che si affaccia sulla piazza. La rimanente superficie al piano terra è adibita a sala prove per orchestra con deposito per gli strumenti musicali e servizi igienici. La grande sala prove per la banda, capace di contenere sessanta musicisti, fa parte della “Casa della Musica” assieme ai locali del primo piano: la sala per il canto per le prove del Coro, l’ufficio amministrativo e cinque aule per l’insegnamento della musica agli allievi dei corsi musicali. Nel complesso il piano terra misura 430 mq, il primo piano 260 mq.
L’edificio è stato progettato secondo moderni criteri costruttivi e tecnologici. L’idea della casa della Musica risale al 2003. Il progetto in origine prevedeva la costruzione solo del centro civico, poi nel 2007, la volumetria è stata ampliata. «L’inaugurazione è la tappa finale di un lungo percorso: ospiterà Filarmonica e Coro Croda Rossa, che sviluppano da sempre la cultura musicale a Mirano – ha dichiarato il sindaco Roberto Cappelletto - e devo ringraziare la precedente Giunta del sindaco Gianni Fardin che ha iniziato il percorso. Poi con la nuova Amministrazione abbiamo risolto tutte le problematiche». Il costo complessivo dell’opera a consuntivo è di € 957.302,63 dei quali 414mila per la “Casa della Musica”, pagati per il 51 per cento dalla Filarmonica (211.140) e per il 49% (€ 202.860) dal Comune di Mirano.
Davide Tamiello- Il gazzettino)

Educazione, prima regola per i figli

“Sporco, dunque sono!”. Parafrasando tristemente il “cogito, ergo sum”, il “penso, dunque esisto” cartesiano, si può dire che oggi molti cittadini costruiscano la loro identità civica sull’oltraggio al bene pubblico. Imbrattando, devastando, distruggendo, sporcando: il loro Io si gonfia, si esalta, si entusiasma, solo quando possono lasciare di sé una traccia di lordura, di bruttezza, di devastazione, piccola o grande che sia. Come se tutto ciò che appartiene agli altri e, i particolare, ai beni e allo spazio pubblici andasse in quanto tale degradato, imbruttito, insultato. La devastazione dei muri urbani è la firma di questa identità negativa, transitoria o definitiva, che non sa dare altro segno di sé se non lo sfregio.
Ad essa si affianca l’uso di gettare per terra, lungo le strade, ai lati dei boschi o nelle aree di parcheggio, rifiuti non biodegradabili – lattine, sacchi di plastica e oggetti vari - a imperituro segno del proprio sporco passaggio. L’indifferenza al diritto altrui di passeggiare sul pulito include i proprietari di cani che, indifferenti anch’essi a precise leggi urbane e al diritto altrui, non raccolgono i rifiuti dei loro amati. E’ la natura italica sporca “per natura”, per beffa genetica e predisposizione cromosomica al pubblico oltraggio? No, esiste invece una complessità di fattori che, da un lato, non educano al rispetto degli altri e dello spazio pubblico, e dall’altro, e ancor più negativamente, garantiscono l’impunità a tutti coloro che fanno dello sporcare, come si diceva, l’elemento forte del proprio esistere.
Come si educa al rispetto? Fin da piccini. Ricordo che mio padre ci insegnò a conoscere i principali segnali stradali – l‘abc dell’educazione civica- prima che andassimo alle elementari. E guai a gettare una carta di caramella per terra. Bastava un’occhiata di rimprovero per riprenderla su. Se non c’era un cestino a disposizione lungo la via (e, ai tempi, ve n’erano molti meno) la carta andava messa in tasca o in borsetta, e poi buttata nelle immondizie a casa. “La strada è come casa tua: come non butti le carte sul pavimento, così non le devi buttare per strada”.Punto. Elementare. E questo era coerente con il suo comportamento. Perché i bambini imparano filmando gli adulti e il loro stile di vita. Se il papà butta la scatola di sigarette dal finestrino della macchina e la mamma lascia i residui del picnic nel prato, non c’è lezione di educazione civica che possa poi sperare di migliorare un comportamento già scritto nel cervello. A meno che non si inneschi un meccanismo di ricompensa e punizione: premio a chi rispetta le cose e punizione a chi le imbratta o le devasta. Nella nostra specie il meccanismo della punizione e della pena certa funziona benissimo, contrariamente a quanto pensa, purtroppo, molta parte della nostra sinistra. In Gran Bretagna, per esempio, il fenomeno degli hooligans, del teppismo da stadio, è praticamente finito. Pene dure e certe, con galera da scontare fino alla fine della pena comminata, hanno calmato anche i più facinorosi. Quanto ai writers, gli imbrattamuri nostrani, Londra è ora una città deliziosamente pulita. Telecamere anche nelle metropolitane e pene certe agli imbrattatori hanno convinto la gran parte dei sedicenti artisti di strada a lasciar perdere. Tolleranza zero: perché camminare nel bello e nel curato è un diritto di tutti e un piacere per tutti coloro che lo sanno apprezzare. E sbaglia chi dice che imbrattare un muro (altrui) alla fine sia una sciocchezza e siano ben altri i problemi civili. Ogni strada di mille miglia, dicono saggiamente i cinesi, comincia con il primo passo. La deriva del senso civico che inizia con lo sporcare e l’imbrattare finisce spesso (anche se non sempre) in trasgressioni più pesanti e pericolose. Tanto vale impostare il comportamento in modo rispettoso fin da piccoli. Intervenendo con fermezza anche alle trasgressioni successive, di cui l’adolescenza è oggi la fase più “feconda”, ma di cui non è esente la fase adulta. Gli italiani, si diceva, hanno forse per natura la vocazione a sporcare e abbruttire? No, anzi, purché una buona educazione in famiglia e un buon governo della città si uniscano per aumentare il senso del bello e il rispetto della cosa pubblica. Infatti, anche in Italia, esistono isole felici. Per esempio, il centro storico di Treviso dove, sabato scorso, mi sono deliziata passeggiando in una città encomiabilmente linda. Case ben ristrutturate, balconi, anche piccoli, ridenti di fiori, giardini curati con gusto, strade pulite e muri in maggioranza intatti (al confronto, Milano è uno strazio). Chiuso al traffico per gran parte, il centro ridà il piacere antico di passeggiare nel bello, per una felice sinergia tra impegno individuale di moltissimi trevigiani nel curare case, balconi e giardini, e impegno pubblico. “Kalòs kaì agathòs”, bello e buono, dicevano i greci associando la bellezza alle qualità morali. .... Se fin dal lontano 1200, Treviso “di chiare fontane tutta ride”, come scriveva Fazio degli Uberti, è vero che la città oggi può sorridere ancora, felice di mantenere intatta la sua bellezza antica e la sua grazia, tra canali d’acqua lucenti, scorci architettonici di assoluta eleganza e balconi in fiore. E chissà che un numero crescente di italiani possa dire, come tanti trevigiani: “Vivo nel bello, dunque sono”.
Alessandra Graziottin

Fonte : Il gazzettino

domenica 21 giugno 2009

Detersivi Bio Allegri


Forno microonde

Mettere mezzo bicchiere di acqua e succo di limone (o acqua e aceto) in parti uguali nel microonde. Accendere il forno a potenza massima per 5-6 minuti, poi aspettare un paio di minuti prima di togliere il bicchiere e passare con una spugna morbida inumidita.

taglieri di legno e superfici a contatto con gli alimenti

Passarli con una pasta fatta di acqua e bicarbonato (1 parte acqua e 3 parti bicarbonato) e sciacquare dopo qualche minuto (ha effetto igienizzante, sgrassante e toglie gli odori).

Lavello e altre superfici lavabili

Può essere utilizzata una pasta composta da acqua e bicarbonato di sodio, passandola direttamente sulla superficie utilizzando una spugnetta. Essa sarà in grado di eliminare dal lavello, in acciaio o in ceramica, e dalle altre superfici da pulire, i residui di opacità, ridonando la luminosità iniziale e senza graffiare. Dopodiché si risciacqua abbondantemente con acqua e si asciuga con un panno. Il bicarbonato offre inoltre il vantaggio di consentire una igienizzazione, senza il rilascio di residui chimici ed è pertanto indicato per pulire quelle superfici, anche delicate, che vanno a contatto con gli alimenti.

Sbiancante

Puoi ottenere un’azione sbiancante blanda immergendo capi di cotone in acqua in cui sono state bollite alcune fette di limone.

Sanitari

Anche in questo caso si può utilizzare acqua calda e bicarbonato di sodio oppure una miscela di aceto di vino bianco e acqua calda.

Attenzione, non usare la miscela acqua e bicarbonato per la pulizia delle vasche da bagno in resina (metacrilato).

L’aceto è ottimo per togliere le incrostazioni di calcare da lavandini, rubinetteria, ecc. (basterà passare con una spugnetta imbevuta di aceto caldo e successivamente sciacquare ed asciugare molto bene). Se il calcare ha ostruito le griglie rompigetto di rubinetti e della doccia, svitarli e immergerli nell'aceto finché il calcare non inizia a sciogliersi, dopodiché sciacquarli e rimetterli a posto.

Fonte : clicca qui

giovedì 18 giugno 2009

Il grande concerto di Andrea Bocelli in Piazza San Marco


Piazza San Marco,il più bel salotto veneziano, accoglie mercoledì 1 luglio un evento musicale straordinario. Il pubblico avrà infatti l'occasione di assistere alle ore 21 al concerto di Andrea Bocelli, che proporrà nella più incantevole delle città le arie più famose della tradizione operistica italiana, magistralmente dirette da Eugene Kohon, il grande maestro d'orchestra, personalità di spicco del mondo della musica classica che ha lavorato con tutte le più grandi orchestre della lirica mondiale.
Difficile racchiudere in poche righe la grandezza del talento di Bocelli. Il cantante lirico toscano ha raggiunto una fama e un successo planetario incantando le più importanti platee in ogni angolo del mondo, diventando uno degli emblemi del bel canto, osannato ben oltre i confini nazionali. "Un raffinato tenore, la cui vocalità unisce il morso inequivocabile del piglio eroico ad una fragranza giovanile da tenore di grazia irrobustito da un timbro insolitamente brunito-recita la biografia ufficiale- che si misura con Verdi piuttosto che con Puccini o Mascagni o Massenet; un artista che studia puntigliosamente la partitura, lo si evince anche dal fatto che non emula i grandi colleghi del passato: Bocelli crea ad ogni ruolo una propria lettura, una propria strada. E' un musicista "completo" come si usa dire di chi ha una solidità di preparazione alle spalle,studi pianistici compresi. Inoltre ha forgiato la propria personalità attraverso approfondimenti umanistici ed una laurea in Legge". La sua carriera è lunga e costellata di successi.......
Grazie al tenore pisano, i riflettori mediatici tornano a ricordarsi dell'Opera e i giovani escono dalla prigione del pregiudizio e dell'inconsapevolezza, scoprendo nel teatro musicale una miniera di emozioni. Quelle stesse emozioni che il pubblico potrà provare nella serata veneziana, quando le luci si accenderanno su questa voce incredibile, ambasciatrice del talento italiano nel mondo.
Fonte: Il gazzettino

sabato 13 giugno 2009

Buon compleanno , pizza Margherita


Ha 120 anni, ma non li dimostra. Fu creata l'11 giugno 1889, dal napoletanissimo pizzaiolo Raffaele Esposito, marito di Giovanna Brandi, proprietario della omonima pizzeria, situata in via Chiaia, a quattro passi da Piazza del Plebiscito, nel cuore della Napoli dei Borbone. La pizza Margherita,invece, fu preparata in onore di un'altra famiglia reale: i Savoia. Per celebrare i 120 anni dell'alimento più famoso e mangiato al mondo,cucinato in ogni angolo del pianeta, i discendenti diretti dei Brandi, i fratelli Paolo, Edoardo e Maria Rosaria Pagnani, hanno fatto le cose in grande: hanno preso in prestito una carrozza reale, travestito da regina (Margherita ) una bella figurante e le hanno fatto percorrere qualche centinaio di metri da Palazzo Reale, fino alla loro pizzera. Il decano dei pizzaioli ha consegnato alla "sovrana" la pizza Margherita, mentre una decina di pulcinella distribuiva tranci ai passanti e un altro centinaio di figuranti in abiti d'epoca facevano festa tutt'intorno alla loro regina.
CSpa ( Gazzettino)

E l’Arena fa l’identikit agli spettatori: amano l’Aida e spendono 400 milioni


La lirica è un elemento fondante della nostra identità nazionale, ma ha anche delle ricadute concrete sul territorio, come evidenzia il "caso Verona", dove una corposa indagine eseguita per la Fondazione Arena dal professor Dario Olivieri, ordinario di statistica all’Università scaligera, ha evidenziato come questa attività rappresenti, insieme alla Fiera, il principale introito per l’hinterland veronese. Lo spettatore areniano tipo è naturalmente appassionato di lirica, maschio, abbastanza facoltoso, ha un’età fra i 48 e i 55, è in prevalenza italiano, e sceglie alberghi a 4 o 5 stelle. In genere è molto soddisfatto del livello artistico degli spettacoli e invece poco contento dei servizi del contesto cittadino, spesso giudicato troppo costoso. L’analisi ha preso in considerazione comportamenti e giudizi espressi in un questionario distribuito a un campione di oltre 20 mila spettatori. Ottimo il giudizio sul booking in internet (usato dalla maggioranza degli spettatori), come pure per l’accoglienza del personale all’interno dell’anfiteatro. Molto meno lusinghiero il giudizio per i servizi igienici e per la ristorazione. Le opere predilette vedono al top “Aida”, seguita a ruota da “Carmen” e “Rigoletto”, mentre leggermente inferiore è il gradimento per “Nabucco” (le opere in cartellone lo scorso anno). Mediamente uno spettatore che si ferma due notti o tre, insieme a familiari, spende circa 500 euro per il soggiorno.
Complessivamente, il festival operistico porta un introito globale di circa 400 milioni di euro per un reddito netto di 160 milioni di euro. Dalla ricerca sul 2008 è emerso anche che i giovani tra i 18 e i 30 anni si stanno avvicinando alla lirica con crescente interesse. Infatti hanno inciso per un 11% sull’affluenza.
I dati sull’insieme delle provenienze evidenziano un 10% di veronesi, un 42% di italiani provenienti dal Nord, un 20% di spagnoli, un 16% di tedeschi, con percentuali minori dal sud Italia e da Francia e Inghilterra e altri paesi. La percentuale di coloro che si fermano in città è calata dal 52% del ’95 all’attuale 40%.
Paola Bozzini

Due "bateo-camp" per chattare in Canal Grande e una "Caccia al tesoro" per esperti internauti



Un’operazione per far conoscere le "mirabilie" di Internet, ma di più, l’occasione per giocare approfittando della tecnologia wi-fi che permetteranno l’accesso alla rete in maniera gratuita. Così, il 3 luglio prossimo, Venezia e Mestre saranno ancora più unite grazie ad una serie di iniziative che coinvolgeranno in particolar modo alcune scuole del centro storico e della terraferma, ma anche singoli appassionati e "bloggers" sfegatati tutti impegnati, da una parte e dall’altra del Ponte translagunare a lavorare, giocare, scambiare informazionni e chattare nella rete. E i punti di riferimento per questo simbolico appuntamento che è anche un "gioco" riguarderà l’attivazione di due "bateo-camp", due vaporetti dell’Actv, appositamente noleggiati, che consentiranno di provare sul "campo" il sistema di collegamento wireless lungo il Canal Grande. A bordo dei due mezzi sono stati invitati a partecipare ragazzi e bloggers che avranno l’opportunità di dialogare in rete per scambiarsi opinioni anche sul futuro della città e sulle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica. Oltre ai due "bateo-camp" ci saranno postazioni wi-fi anche al parco di San Giuliano come primo "sbarco" per un’operazione a tappeto di "copertura senza fili" anche in Piazza Ferretto, negli aree sportive e nei parchi della terraferma. Infine, sempre il 3 luglio, va segnalata una sorta di "Caccia al tesoro", con testi di Alberto Toso Fei, con partenza da Piazza San Marco e che si concluderà in Campo dei Frari con giocatori - singoli o in formazione - chiamati a mettersi sulle tracce di un mitico scettro magico giunto dall’Oriente con Marco Polo nella nostra città.
Fonte : Il gazzettino

SORPRESA


«Evviva il voto, abbasso il giudizio».
Il ritorno del voto è solo uno dei tanti cambiamenti, ma è senza dubbio quello che ci ha riguardato e coinvolto maggiormente; non dimenticate che siamo cresciuti, fin dai tempi delle elementari, con i giudizi. Per capire meglio il parere degli alunni e, in particolare, la loro opinione su questa “rivoluzione” e su come questi cambiamenti ci abbiano influenzato, abbiamo fatto un sondaggio all'interno della nostra classe e intervistato un genitore. È emerso che la maggior parte dei ragazzi, ben 15 su 25, afferma che l'introduzione del voto è una cosa positiva; fatto assai stupefacente per le critiche e le proteste a cui era stato sottoposto questo aspetto della riforma.
Di conseguenza è risultato come la maggior parte della classe abbia più soddisfazione e si trovi meglio con il sistema di valutazione decimale. Inoltre, con il nostro questionario, abbiamo scoperto che la gran parte degli alunni è entusiasta dell'introduzione del voto in condotta, perché trova giusto che ogni alunno venga valorizzato non solo per i risultati ottenuti a scuola nelle varie materie, ma anche per il suo comportamento. Abbiamo intervistato in merito a questa novità una mamma, madre di un alunno di seconda media. Anche lei ha dichiarato di essere favorevole all’introduzione del voto “perché i voti soddisfano di più, specialmente se sono alti". «Un 10 fa più effetto di un "ottimo"! - prosegue la mamma - Anche in caso di voti bassi è meglio questo nuovo sistema, infatti i voti negativi possono scoraggiare e deprimere gli studenti, ma li abituano in ogni caso al tipo di valutazione in uso nelle scuole superiori in cui i ragazzi si iscriveranno».
Alcuni alunni della
scuola media "Silvio Trentin"
Mestre. Fonte: Il gazzettino

lunedì 8 giugno 2009

A te

Ode alla vita

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda

Le " virtù " del prezzemolo


l prezzemolo deve la sua fama alle abbondanti foglie seghettate di un verde lucente dal gusto erbaceo, fresco e leggermente acidulo e salato che accompagna piacevolmente con il tipico aroma persistente.

Se ne usano le foglioline staccandole dai gambi erbacei che risultano di gusto più forte e consistenza fibrosa e grossolana.

Vanno tritate velocemente, non così fini da non distinguerne i frammenti ed evitando il contatto prolungato con utensili di metallo che ne causa l'annerimento e conferiscono una spiacevole punta di amaro.

Delle persone che si trovano dappertutto e nei più diversi ambienti si dice che "sono come il prezzemolo" !

L'uso di questo verde trito accompagna, aggiunto a fine cottura un'infinità di piatti e pietanze.
Un elenco inevitabilmente parziale comprende minestroni di verdura, frittate, sughi di pomodoro per la pasta, torta pasqualina, non manca mai nel "Mazzetto dei gusti" per il bollito ma anche in quello del pesce al cartoccio e distingue a colpo d'occhio la salsa tartara dalle altre "majonesi".

Provate a metterlo in tavola appena tritato e senza null'altro che il cucchiaino per distribuirlo sulle pietanze e vi stupirete di quali abbinamenti ne possono nascere.

Il trito aggiunto di aglio condisce molte verdure saltate in padella ed i funghi che così conditi vengono detti trifolati.

Se ad esso aggiungiamo pan pesto ed olio ecco un semplice ma saporitissimo composto con cui coprire senza parsimonia il pesce azzurro sfilettato prima di passarlo in forno.

È l'ingrediente fondamentale del "bagnetto verde", salsa tipica piemontese di cui ogni famiglia custodisce una ricetta diversa e che oltre al prezzemolo prevede l'acciuga sotto sale, l'aglio, l'olio, l'aceto e, nelle diverse varianti, uova sode, capperi, pane raffermo, cipolla e addirittura (ma qui si rischiano guerre e scismi) poco peperoncino.

Così condita ed accompagnata la nostra umile erbetta condisce i tomini freschi, i filetti di acciuga sotto sale, il bollito, i pomodori.

In tempi di ristrettezze le famiglie torinesi che volevano mantenere un prestigio dissimulando le economie chiamavano "insalata inglese" l'insalata di patate lesse condita col prezzemolo e l'aceto.
Fra le varietà coltivate ricordiamo il "Comune" dalle foglie sottili ed il "Gigante d'Italia" dalle fronde di gran taglia ed abbondanti. Si coltiva altresì la specie P. crispum dalle foglie fortemente arricciate utili per ornare i piatti ma meno gustose per la cucina.

Da non trascurare infine le potenti doti officinali, vanta infatti proprietà diuretiche e sudorifere, dovute principalmente ad una sostanza flavonica: l'apioside. La abbondante dotazione di anetolo, in grado di contrarre la muscolatura liscia dell'intestino e dell'utero, ne fa un potente ed un tempo tristemente noto abortivo ma anche un facilitatore dei flussi mestruali.

Per questi poteri, la medicina popolare lo ha sempre tenuto in gran conto ma con il timore dovuto alle streghe. È giunta fino a noi la credenza che aggiungendolo in miscela con l'aglio ai funghi velenosi fosse in grado di toglierne il veleno. È una pericolosa menzogna! Tuttalpiù si fanno i funghi trifolati.

Gli amanti dei gatti, dei pappagalli ed altri piccoli animali ricordino che per essi il prezzemolo è veleno.

Paolo Cabiati

Lombardia apripista

Le ricette in farmacia via Internet

Pronto l'accordo tra dottori di famiglia e governo con cinque anni di ritardo. Nuove regole per i medici, gli studi saranno aperti 24 ore al giorno

(Ansa)
(Ansa)
ROMA — Non più carta in farmacia. La ricetta entra nel web e verrà inviata online alla Asl, al ministero del Tesoro e in un circuito dove il farmacista potrà leggerla per consegnare il medicinale richiesto dal cittadino. Un «cambiamento epocale è alle porte», secondo Giacomo Milillo, segretario nazionale del maggiore sindacato dei medici di famiglia, la Fimmg, che oggi assieme a Snami e Smi, le altre due sigle di categoria, è stato convocato dall'agenzia che si occupa delle trattative per conto del governo (Sivac) per chiudere la convenzione col sistema sanitario nazionale. L'accordo arriva con cinque anni di ritardo e riguarda il biennio 2006-7.

AMBULATORI - Restano delle perplessità su alcuni punti. Se come sembra andrà in porto si comincerà subito a lavorare sul successivo dove si prevede di meglio definire la «rivoluzione». Oltre alla ricetta online la riorganizzazione della medicina di base. In pratica, spariscono i «solisti». I medici dovranno partecipare a un gioco di squadra con pediatri e specialisti ambulatoriali e partecipare a quelle che in modo complicato vengono ribattezzate Uccp, unità complesse per le cure primarie, anche per assicurare la copertura dei pazienti 24 ore su 24. Nel governo precedente l'ex ministro della Salute preferiva chiamarle «case della salute».

ESPERIMENTI - Esistono già esperienze ben avviate, ad esempio in Veneto e in Toscana, ma l'aggregazione in una sorta di poliambulatorio ha un carattere facoltativo, spiega Milillo. È uno dei tasselli di un piano più complessivo che prevede la riorganizzazione del sistema, basato sui servizi del territorio, oggi piuttosto sguarnito soprattutto al centrosud. Un progetto ad ampio respiro che comporta la chiusura dei piccoli ospedali con un numero di posti letto tale da non garantire sicurezza e qualità delle cure.

I TEMPI - Il passaggio alla ricetta online non avverrà dal giorno alla notte perché dovrà essere predisposto un sistema da concordare tra Regioni e governo. Si calcola che oggi il 70-80% dei medici di famiglia siano informatizzati anche se non tutti usano il web correttamente o in modo efficace. «In Lombardia la ricetta elettronica è una realtà — dice Mauro Martini, presidente di Snami, che ha appena concluso il proprio congresso in Puglia —. C'è però il doppio binario. La carta non è stata sostituita perché non è stato risolto il problema legato alla firma elettronica, che manca di valore giuridico. In ogni caso la Regione mantiene il controllo delle prescrizioni. Per quanto riguarda le unità di cure primarie, l'associazionismo obbligatorio non è ben visto e non siamo convinti si tratti di un vantaggio per il cittadino"
Fonte: Il corriere della sera

sabato 6 giugno 2009


Ecco le regole d'oro per prepararsi un buon tè. Ce le propone La cucina italiana.
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venerdì 5 giugno 2009

Scuola di orienteering ad Asiago






L' Altopiano di Asiago è diventato la "patria" ed uno degli ambienti ideali dell'orienteering e la Scuola di orienteering "Altopiano 7 Comuni" con il Consorzio Turistico "Asiago 7 Comuni" offre sport, cultura e natura, e porta alla scoperta di ambienti dalla bellezza incantevole e paesaggi mozzafiato.

Si tratta di uno sport di massa, di svago, un'attività fisica in piena natura...

Istruttori qualificati ed allenatori agonistici federali mettono a disposizione le loro competenze tecniche per insegnare a muovere i primi passi con mappa e bussola nello sport dell'orienteering, o per perfezionare ulteriormente la tecnica personale
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giovedì 4 giugno 2009

Feste cortesi edizione 2009


Anche quest'anno si svolgeranno a Santa Maria di Sala le FESTE CORTESI il 6 e il 7 giugno, nello spirito dell'Amor Cortese con giochi,tornei,"amori dell'evo di mezzo",mercato medievale,convivio del priore,corteo storico ispirato agli elementi del cosmo. Ci sarà la grande sfida tra i cavalieri abbinati alle candidate al titolo di Madonna Primavera; non mancheranno giochi di fuoco. Per maggiori informazioni clicca qui