Danni al 100% del patrimonio artistico e culturale dell'Aquila
08 aprile 2009 - Il 100% del patrimonio artistico e culturale dell'Aquila e della zona del cratere è lesionato o in gravi condizioni. Ed è a rischio anche la memoria della città. Non si è salvato praticamente nulla nella città delle 99 Cannelle e famosa per le 55 Chiese. Lo conferma l'arch. Augusto Ciciotti del Dipartimento dei Beni Culturali d'Abruzzo.
Gravissima la situazione delle chiese del capoluogo - Da Collemaggio alle Anime Sante, drammatica quella dell'Archivio di Stato che aveva sede nel Palazzo del Governo totalmente crollato. "Non sappiamo in che condizioni sono i documenti medioevali, libri e quant'altro riguarda la storia dell'Aquila - racconta Ciciotti - ma la stima dei danni complessivi è al momento incalcolabile. E ci vorranno anni per ricostruire". Il danno non riguarda solo monumenti o palazzi storici - non é rimasto in piedi neanche un campanile del cratere - ma anche l'indotto turistico che ha sempre portato un notevole introito all'Aquila e all'aquilano. "Ora non possiamo fare nessun intervento.
Ci vorranno mesi per fare un inventario - Servirà anche molto tempo per puntellare gli edifici, fare una lista dei danni, evacuare biblioteche, quadri, statue, cioé i beni mobili culturali e poi mettere in depositi, da individuare perché non sappiamo ancora dove metterli - riprende affranto Ciciotti - Prima va messo tutto in sicurezza per provare a salvare il salvabile. Ci sono riflessi sul tutto il territorio incalcolabili". L'Aquila ferita, tutto l'aquilano e parte delle provincie limitrofe violentate dalle scosse che continuano a scuotere la terra.
Poche le strutture che hanno resistito - Distrutta la torre medicea di S.Stefano di Sessanio, gioiello architettonico del Gran Sasso - in cui sono crollate molte case ricostruite di recente - crollato in pezzi il bellissimo castello-rocca di Ocre, lesionata la chiesa sul tratturale di S.Stefano a S.Pio delle Camere, capolavoro romanico, lesionati o inagibili altri conventi e chiese in Val Peligna e nel pescarese, campanili sbriciolati a Rovere sull'Altopiano delle Rocche. Pochi i miracoli, poche le strutture che hanno resistito alla furia del terremoto. Proprio a S.Pio delle Camere, paese natale di Franco Marini, nessun danno al triangolare castello fortezza abbarbicato, mentre a pochi chilometri nella frazione di Castelnuovo ci sono stati crolli e vittime. E salva anche la Rocca di Calascio, splendido baluardo mediceo che fu abbandonato assieme al borgo nei secoli scorsi proprio a causa di un sisma
Redazione Tiscali
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