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giovedì 28 gennaio 2010

"Last Minute Market Venezia - Aiuti non rifiuti"
Dopo quindici giorni dalla consegna di 13.000 chilogrammi di arance e dopo una settimana dalla ufficializzazione del progetto, mercoledì 27 gennaio sono state consegnate otto tonnellate di mele e susine, eccedenze di produzione agricola deviate dalla Prefettura di Verona, agli enti caritatevoli del territorio comunale veneziano coinvolti nel progetto "Last Minute Market - Aiuti non rifiuti". Si tratta del progetto per il recupero di alimenti invenduti, ma ancora perfettamente salubri e commestibili, dai grandi supermercati di Venezia e Mestre (Coop Adriatica, Cadoro, Panorama-Gruppo Pam, Auchan) a favore di enti di assistenza che li ridistribuiscono a persone in condizione di disagio sociale, sottoscritto da Comune di Venezia, Acli provinciali di Verona e Venezia, e Last Minute Market Srl, una società spin off della Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna.
Last Minute Market Srl ha sviluppato un modello operativo con il quale recuperare i beni rimasti invenduti nel circuito produttivo e commerciale e destinarli ad organizzazioni non lucrative. Il sistema consente di includere tutti i soggetti che operano nel territorio (enti locali, imprese commerciali, mercati all'ingrosso, enti no-profit, associazioni, cittadini) mettendoli in relazione e attivando una rete solidale e sostenibile.
Come hanno infatti spiegato l'assessore comunale alle Attività produttive e Tutela del Consumatore, Giuseppe Bortolussi, e il presidente delle Acli provinciali di Venezia, Mauro Papandrea, non si tratta semplicemente di utilizzare prodotti che altrimenti andrebbero gettati e quindi sprecati e/o trasformati in rifiuti, ma anche di creare una rete di coesione sociale a favore di tutta la collettività. "In questo momento sono coinvolte soprattutto due grandi realtà caritatevoli, la Caritas e il Centro Don Vecchi - ha spiegato Bortolussi - ma vogliamo raggiungere anche tante piccole associazioni di volontariato. Inoltre sto lavorando con Veritas per ottenere uno sgravio sulla Tia per gli esercizi commerciali che danno il loro contributo a questo progetto".
Dopo un periodo di sperimentazione, che si concluderà a gennaio 2011, i promotori puntano ad allargare l'iniziativa anche mettendo in circolo altri prodotti, oltre a quelli alimentari, come vestiario, medicinali, articoli per la pulizia. Identica rimarrà la modalità di raccolta e distribuzione, basata cioè su monitoraggi dettagliati che consentono di far combaciare domanda e offerta del bisogno di generi alimentari o di altro tipo.
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