Gli antichi Greci distinguevano fra “chrónos”, il tempo fisico che scorre inesorabilmente, e “kairós”, il tempo propizio, il tempo che ci viene accordato perché possiamo crescere in umanità, e fare della nostra esistenza un capolavoro. In un’epoca in cui il tempo è “tiranno”, in cui tutti siamo quotidianamente incalzati da un tempo che non basta mai, merita riscoprire che il tempo-kairós va non solo protetto dalle tante dispersioni con cui a volte lo sperperiamo, ma anche coltivato con amore e gratitudine – verso la vita e, per chi crede, verso Dio – nella ritrovata consapevolezza che ogni ora, ogni istante, hanno un valore unico e insostituibile.....
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...... È triste vedere come un numero crescente di uomini abbiamo bisogno di un sesso trasgressivo, drogato ed esasperato - oltre che potenzialmente autodistruttivo su tutti i fronti, personale, professionale e sociale - perché il loro tempo, anche professionale, è diventato un tempo chrònos, un tempo concitato, alla rincorsa di una potere che non è più espressivo di talenti e qualità, ma servo dell’ambizione fine a se stessa, che gratifica il narcisismo ma non nutre l’equilibrio interiore, che non appaga e non dà gioia.
Un’ecologia della mente e dell’anima richiede un periodico esame di coscienza per fare il punto con noi stessi sul nostro uso del tempo: perché la nostra vita non sia un percorso di smarrimento ma di crescita, di soddisfazione e di piccole e grandi felicità, è indispensabile che la ricerca del tempo-kairòs diventi priorità assoluta e che questo tempo occupi uno spazio non negoziabile nella nostra giornata.
lunedì 2 novembre 2009
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