venerdì 20 novembre 2009
"Via il crocifisso? Una provocazione, io canto il Natale"
Dopotutto non lo ferma più nessuno. Dieci ore di volo, mica poche, ed eccolo qui fresco come una rosa, nel giardino di casa davanti al busto scolpito per lui da Gina Lollobrigida. Andrea Bocelli sorride perché c’è da festeggiare: il cd My Christmas, che da noi esce oggi, negli Stati Uniti è già secondo in classifica, roba che a nessun italiano era mai toccato prima. «Chissà, magari arrivo al primo posto». Perciò lui, che fa finta di niente ma ci tiene assai, l’altra sera era ospite al talk show di Oprah Winfrey a Chicago. E dal 3 dicembre sarà anche nei cinema italiani con Dio ci benedirà, il brano finale di A Christmas Carol, il nuovo film di Robert Zemeckis per la Disney. Per dirla tutta, stavolta Bocelli interpreta Santa Claus is coming to town e Adeste fideles, Tu scendi dalle stelle e Jingle bells e via così fino a completare quello che nel prossimo mese diventerà il disco più venduto nel mondo e buonanotte, anzi buon Natale a tutti gli altri.
Caro Bocelli, nell’album c’è anche una strepitosa versione in inglese del Padre Nostro.
«È una delle preghiere più importanti dell’umanità. E nell’interpretarlo ci ho messo qualcosa in più di me e della mia anima».
La interpreta con i 450 maestri mormoni del Coro Tabernacle di Salt Lake City, uno dei più importanti del mondo.
«È un segno che mi sembra importante anche per il dialogo tra le diverse confessioni religiose».
Ma canterà il Padre Nostro anche nei suoi concerti in Medio Oriente?
«Perché no? Ma non canterei mai preghiere che contrastano con i miei valori».
È d’accordo con chi vorrebbe togliere i crocifissi dalle scuole?
«Credo che quella sia solo una provocazione. Mi piace credere che siamo uno Stato libero. Più che togliere le cose, vorrei aggiungerle».
Una posizione coraggiosa...
«Io aspetto a cuore aperto il dialogo interreligioso, ma sono d’accordo con il discorso contro il relativismo che Benedetto XVI fece il giorno della sua investitura. Domani sarò all’incontro con lui nella Cappella Sistina con altri duecentocinquanta artisti».
Lei ha fede?
«La fede è fondamentale. Credo anch’io che ci voglia più fede a non credere che a credere».
L’ateismo è un impegno difficile.
«E in termini pascaliani, sono convinto che il creato sia una manifestazione evidente di una volontà intelligente. Il mio è un percorso che è iniziato da bambino, si è perso durante l’adolescenza e poi è ripreso fortemente».
Intanto lei è diventato l’eroe dei due mondi. A proposito, l’immagine dell’Italia all’estero è così danneggiata come si dice?
«Assolutamente no. Al contrario mi sembra migliorata. Quando ho iniziato quasi vent’anni fa, c’erano ancora pregiudizi verso di noi».
In ogni caso, è il cantante italiano più famoso in circolazione.
«E a marzo lascerò la mia impronta sul Marciapiede delle Stelle di Hollywood».
Quindi niente ospitata al Festival di Sanremo.
«Non ho ancora deciso».
Arriverebbe nella serata dedicata alle canzoni più famose della storia di Sanremo. Lei quale sceglierebbe?
«Toccasse a me, farei Ancora di Eduardo De Crescenzo».
Il Festival quest’anno ha aperto alle canzoni dialettali.
«È divertente. E i dialetti sono una grande forma espressiva».
E il giovane tenore ad Amici? Matteo Macchioni è sempre in testa alla classifica di gradimento.
«Esperienza in sé interessante perché apre le porte della musica lirica a chi non la conosce ancora».
Trasversalità è la parola d’ordine. Anche lei in «My Christmas» duetta con l’italiana Malika Ayane e pure con Mary J. Blige e Natalie Cole.
«E quando glielo abbiamo proposto hanno detto subito di sì. Con Mary J. Blige ho appena duettato anche da Oprah Winfrey».
E sul cd canta anche «Jingle Bells» con i Muppets.
«Sono eroi dei bambini e questo disco è dedicato anche a loro. Per me è sempre stata la festa più bella del mondo. E, quando ero bambino io, se il parroco non faceva intonare Tu scendi dalle stelle, per me non era proprio Natale».
Intervista di Paolo Giordano a Bocelli ( Da "Il giornale")
giovedì 19 novembre 2009
Giornata nazionale della colletta alimentare
Servizio per la tutela dell'utente e del consumatore
Sabato 28 novembre 2009 è stata indetta in tutta Italia dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus la tredicesima Giornata nazionale della colletta alimentare. Il Comune di Venezia, nella figura dell'Assessore alla tutela dei diritti del consumatore, Giuseppe Bortolussi, ha deciso di sostenere anche quest'anno l'iniziativa.
Contribuire alla Colletta alimentare sarà facilissimo. Basterà fare la spesa in uno dei tanti supermercati che aderiscono all'iniziativa: all'entrata i volontari distribuiranno i sacchetti e suggeriranno i prodotti (quelli meno deperibili) da acquistare per offrirli a chi ne ha bisogno.
A beneficiare dell'iniziativa saranno infatti le mense per indigenti, i centri di solidarietà che assistono famiglie in difficoltà e situazioni di grave esclusione sociale, le strutture di accoglienza per anziani, minori e ragazze madri, le Caritas parrocchiali, le comunità di recupero e le cooperative sociali.
Per questa giornata la Fondazione Banco Alimentare Onlus ricerca giovani volontari
Per aderire all'iniziativa sarà possibile rivolgersi ai seguenti recapiti:
BANCO ALIMENTARE DEL VENETO - ONLUS
Via Cesiolo, 46 - Verona
Tel./Fax 045 8347929
E-mail: info@veneto.bancoalimentare.it
Informazioni per VENEZIA
Tel. 348 3052683
328 8614740
E-mail: balive@fastwebnet.it
Riduci e riutilizza ... buone pratiche verso la riduzione dei rifiuti
La settimana si terrà dal 21 al 29 novembre 2009 e conivolgerà varie realtà in tutto il territorio nazionale ed europeo.
In Italia la settimana è propmossa da Osservatorio Nazionale Rifiuti, Provincia di Torino, Rifiuti 21 Network, Federambiente, Commissione nazionale italiana Unesco, AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale), Legambiente, ERICA Soc. Coop. (Educazione Ricerca Informazione Comunicazione Ambientale) e Eco dalle Città.
E' possibile aderire anche personalmente, proponendo una buona pratica sul sito
http://www.ecodallecitta.it/menorifiuti/index.php.
Allo Sportello Stilinfo troverai molte altre informazioni sulla riduzione dei rifiuti, sulla corretta differenziazione e su come indizizzare gli acquisti perchè "includano" sempre meno rifiuti.
giovedì 12 novembre 2009
La Festa della Salute: 21 Novembre
La Festa della Salute è sicuramente quella dall'impatto meno "turistico", e che evoca un sincero sentimento religioso popolare.
Anche questa festività, come quella del Redentore, ricorda un'altra terribile pestilenza, quella del biennio 1630-31, e il conseguente voto pronunciato dal Doge per ottenere l'intercessione della Vergine.
A tutt'oggi migliaia di cittadini sfilano il 21 novembre davanti all'altare maggiore dell'imponente Chiesa della Salute a perpetuare il secolare vincolo di gratitudine che lega la città alla Vergine Maria
...per saperne di più
La storia
Nel 1630, più di mezzo secolo dopo la terribile pestilenza del 1575-77, il morbo si abbatte nuovamente su Venezia. Il doge fa voto di erigere una chiesa intitolata alla Salute, chiedendo l'intercessione della Vergine Maria per porre fine alla pestilenza.
La basilica
La progettazione fu affidata al giovane architetto Baldassarre Longhena. Il suo progetto rispondeva alle esigenze di grandiosità richieste dalla Serenissima: una chiesa che doveva esaltare la Vergine e al tempo stesso la Repubblica. La basilica fu consacrata nel 1687.
La festa della Salute oggi
A tutt'oggi, il 21 novembre, migliaia di persone percorrono il ponte votivo su barche e vanno in pellegrinaggio alla chiesa della Salute a rendere omaggio alla Madonna e ad accendere un cero affinché interceda per la loro salute.
La cucina
La castradina, pietanza molto saporita a base di carne di montone, è il piatto tipico che si usa consumare a Venezia il giorno della Salute.
venerdì 6 novembre 2009
San Martino a Mestre
La leggenda racconta che San Martino era un soldato romano e durante una cavalcata in una fredda giornata in sella al suo cavallo bianco, vestito da centurione con indosso un mantello da guerriero, incontrò un povero vecchio coperto di pochi stracci, barcollante e tremante dal freddo.
Martino s’impietosì, sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero. Si narra che a quel gesto generoso il freddo e la neve cessarono, l’aria si fece mite, il sole cominciò a riscaldare come in estate, obbligando il soldato a levarsi anche il mezzo mantello.
Ecco perché si chiama l’estate di San Martino.
Gruppi, associazioni e scuole del territorio a zonzo per il quartiere barattando un giro in bici, un canto del coro od il racconto di una storia con le verdure di casa, protagoniste del minestrone - 8, 9 e 11 novembre 2009
San Martino e il Minestrone nasce dall'idea di baratto, di scambio fra un gruppo artistico e la comunità che l'accoglie per dar vita a una grande festa.
Il programma coinvolge gruppi artistici e di volontariato, giovani, anziani, associazioni e singoli individui, e, non da ultimo, i bambini delle scuole nell'intento di costruire insieme la festa comunitaria.
Si svilupperà nelle giornate di:
- domenica 8 con la questua
- lunedì 9 con la raccolta delle verdure (barattate), per concludersi
- mercoledì 11 novembre (san Martino) con sfilate, concerti, spettacoli e...somministrazione del minestrone, castagne, dolci e vino.
lunedì 2 novembre 2009
Tempo amico o tempo nemico?
Continua qui
...... È triste vedere come un numero crescente di uomini abbiamo bisogno di un sesso trasgressivo, drogato ed esasperato - oltre che potenzialmente autodistruttivo su tutti i fronti, personale, professionale e sociale - perché il loro tempo, anche professionale, è diventato un tempo chrònos, un tempo concitato, alla rincorsa di una potere che non è più espressivo di talenti e qualità, ma servo dell’ambizione fine a se stessa, che gratifica il narcisismo ma non nutre l’equilibrio interiore, che non appaga e non dà gioia.
Un’ecologia della mente e dell’anima richiede un periodico esame di coscienza per fare il punto con noi stessi sul nostro uso del tempo: perché la nostra vita non sia un percorso di smarrimento ma di crescita, di soddisfazione e di piccole e grandi felicità, è indispensabile che la ricerca del tempo-kairòs diventi priorità assoluta e che questo tempo occupi uno spazio non negoziabile nella nostra giornata.
Alda Merini ci ha lasciati
Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all' orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini
(Sono una piccola ape furibonda.)
Mi piace cambiare di colore.
Mi piace cambiare di misura.
La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.
Alda Merini
da "La volpe e il sipario"