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domenica 24 maggio 2009

festa della "Sensa"

Tra leggenda, mito e storia

Nei secoli scorsi la festa della Sensa ha giocato un ruolo importantissimo nella vita sociale e politica di Venezia, risultando una delle celebrazioni più importanti e sfarzose, in cui si intrecciano leggenda, mito e storia della città.

Se storicamente la Sensa è il frutto di una sovrapposizione nel tempo di riti e manifestazioni civili e religiose, oggi le si preferisce attribuire il significato di festa del Mare e quindi di festa della città che trae dal suo rapporto col mare, ragione di vita.

Il Papa Alessandro Terzo consegna al doge Sebastiano Ziani l'anello per sposare il mare, miniatura del quattordicesimo secolo

Le origini

La Festa della Sensa affonda le radici nella storia di Venezia, e più precisamente nell'episodio che vede il doge Ziani fungere da mediatore tra il Papa Alessandro III e l'imperatore Federico Barbarossa.

Francesco Guardi, il Bucintoro

Lo sposalizio del mare

Questa cerimonia celebrava il dominio della Serenissima sul mare. Il doge, con il seguito, si imbarcava sul Bucintoro, l'imbarcazione di rappresentanza, e, raggiunta la bocca di porto di San Nicolò, gettava in mare un anello d'oro.

La Fiera della Sensa

La fiera

La famosa Fiera della Sensa attirava visitatori da tutta Europa. Si svolgeva in Piazza San Marco, durava 15 giorni ed era l'occasione per esporre merci rare, le ultime novità della moda, esibire opere di artisti e curiosità di tutto il mondo.

Imbarcazione da parata

La Sensa oggi

Oggi lo sfarzo è inferiore al passato, è stata introdotta la componente di rievocazione storica, ma la simbologia del matrimonio mistico con il mare resta pregnante tuttora. Il sindaco, con le autorità civili e religiose, va in barca fino alla bocca di porto di S. Nicolò, dove effettua il rituale lancio dell'anello.

A seguire la regata della Sensa su gondole a quattro remi

Per ulterioiri informazioni

Piatto di risi e bisi
La cucina

In primavera, stagione in cui si festeggia la Sensa, gli ortaggi vivono il momento di massimo splendore, specie quelli prodotti dai magnifici orti delle isole. Fra le ricette più tipiche, risi e bisi e le castraure (carciofi novelli)

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