lunedì 27 dicembre 2010
Un nuovo anno per ricominciare con amore per la vita
Non posso non riportare le parole di Alessandra Graziottin, che mi hanno fatto riflettere e che io condivido pienamente, sul bilancio dell'anno che sta finendo e sulle speranze ed i propositi per l'anno che sta per iniziare. Spero che queste riflessioni giovino anche a chi passa per il mio blog.
Eccole:
Pochi giorni ancora e un altro anno ci dirà addio. Lo lasceremo andare: ciascuno con un sentimento dominante, con un’emozione più forte delle altre. Con rabbia, con nostalgia, con sollievo, con un’eco di gioia e gratitudine. O un sottile rimpianto. Qualcuno finisce l’anno con un’impennata di energia festosa, che gli/le fa guardare al futuro con grinta ed entusiasmo. E sono gli innamorati felici, quelli che anche in quest’inverno inzuppato d’uggia e di pioggia hanno il sole dentro. Innamorati perché benedetti da un incontro d’amore, o perché, più fortunati, cromosomicamente innamorati della vita. E son quelli che in qualsiasi disastro – di salute, d’affetti o di lavoro – toccano il fondo, si sentono morire, travolti e percossi dalle onde come un uomo su una nave che affonda. Sopravvivono con la forza della disperazione, o - che è lo stesso - per un caparbio amore per la vita. E, finito lo sconquasso, appesi a una trave nell’immenso mare, mentre il cielo si rasserena e vedono terra da lontano, hanno d’improvviso un’impennata di felicità, quell’allegria del naufrago, che fa dire: ”Ho perso tutto ma sono ancora vivo! E posso ricominciare”. Più forte, più calmo: nulla aumenta la consapevolezza di sé e il senso grande del valore della vita, ma anche il distacco dalle cose e dalle miserie umane, come guardare in faccia la morte. Reale o simbolica. E nulla ci rende liberi interiormente come il rischiare di perdere tutto: certo, se si sa mettersi in discussione, riconoscendo i propri errori, senza tentar di ripetere quello che è già stato. E chi ha fatto naufragio quest’anno, e sta tornando a riveder le stelle, non dice addio solo a un anno, ma a quella parte di sé che si è persa tra le onde. Magari preziosa, ma non essenziale. E da lì può ripartire, con uno slancio e una leggerezza nuovi. Una seconda nascita, più entusiasmante e consapevole della prima.
Tanti, i più, sono stanchi: l’anno è stato faticoso e duro, dal punto di vista affettivo ma anche economico. L’onda lunga della crisi morde con morso più duro chi già fa più fatica ad arrivare a fine mese, chi vede il lavoro incerto, chi non si aspetta un sorriso dall’anno che verrà. A ripensarci, per i più questo è stato un anno di guerra: dentro e fuori di sé, nella coppia, nella famiglia, nel lavoro (della guerra sociale e politica in corso, non parliamo nemmeno). E un bilancio diverso, che può spiegare tante stanchezze, è chiedersi: “Quanti giorni ho passato in pace? Quanti in assetto di guerra?” Nulla erode più l’energia vitale dello stato di guerra: e lo stress cronico altro che non è che l’allarme rosso che corpo e mente accendono quando siamo in tensione continua, quando l’adrenalina è a mille, quando il tempo ci divora, quando siamo sempre di corsa. Molti sono in stato di guerra permanente, e non se ne rendono nemmeno conto: eppure è proprio la stanchezza a dirlo, più di ogni parola.
Per tentare di cominciare un anno diverso, è essenziale chiedersi: ”Se i giorni di guerra sono stati più dei giorni di pace, quali sono i fronti su cui ho combattuto? Perché ero in guerra? Ho combattuto per qualcosa d’importante, o per ragioni che posso affrontare in altro modo, cercando una mediazione sensibile e intelligente? Se ho perso la guerra, ma sono vivo, come e dove posso ricominciare una vita migliore?”. E per i fortunati, che hanno avuto più giorni di pace, è essenziale capire che cosa li ha benedetti: un figlio desiderato, dopo tanto soffrire; un lavoro entusiasmante, dopo tanto studiare; la serenità di una vita in pensione, piena di interessi e di generosità, dopo tanto lavoro; un amore in cui riconoscersi, con una persona che abbia anima limpida, sentimenti e qualità morali, dopo tanta solitudine o amori ingannevoli; una ritrovata salute, dopo mesi di malattia. E’ essenziale capirlo, per saper restare in tempo di pace, per non sprecare questo stato di grazia. E per essere generosi dell’energia, della positività, della fiducia che i tempi di pace ci regalano. Ai miei affezionati lettori auguro di cuore un anno con più giorni di pace. E più energia, per riassaporare con entusiasmo e gioia la vita.
Alessandra Graziottin
domenica 19 dicembre 2010
NATALE DEI BAMBINI
C'era una volta un bambino di nome Valentino che teneva sempre chiuso il pugno della mano sinistra; anche quando era interrogato dalla maestra si alzava e rispondeva tenendo il pugno chiuso e così faceva anche quando scriveva con la mano destra. Un giorno la maestra chiese a Valentino il perché di questo atteggiamento; lui dapprima non volle rispondere. Poi, siccome la maestra ed anche i compagni insistevano, si decise a svelare il segreto.
" Il motivo-disse- è perché quando ogni mattina parto da casa per venire a scuola, mia mamma mi stampa sul palmo della mano sinistra un forte bacio e poi mi chiude la mano e mi dice:" Figlio mio, tieni sempre ben chiuso qui nella tua mano il bacio della tua mamma!" - E io, per avere il suo bacio sempre con me, per conservare il mio tesoro, tengo la mano sinistra sempre chiusa.-
Cari bambini, come Valentino, teniamoci il grande tesoro dell'amore della mamma, ma teniamoci stretti anche l'Amore di Gesù Bambino: conserviamolo gelosamente e non disperdiamolo tra i beni di consumo o fra le carte dei regali. Lui vale di più.
Don Marco
venerdì 17 dicembre 2010
La vera crescita interiore
Forse i malesseri e i disagi emotivi che si riscontrano nei ragazzi d'oggi sono dovuti alla maggiore importanza che si dà alla crescita fisica, dimenticandosi dell'anima
Forse i malesseri e i disagi emotivi che si riscontrano nei ragazzi d'oggi sono dovuti alla dimenticanza della crescita interiore; si dà, infatti, tanta importanza alla crescita fisica e ci si dimentica dell'anima. La famiglia e la scuola hanno un ruolo importante per lo sviluppo interiore del bambino. L'età evolutiva è un'età aperta ad assimilare i valori fondamentali che vengono trasmessi dal mondo adulto. I figli sono come carta assorbente per cui, se vogliamo che essi siano pronti ad affrontare la vita dobbiamo educarli alla verità, alla giustizia e all'amore.
I genitori e gli educatori devono aiutarli a coltivare le doti intellettive, spirituali, emotive e fisiche. Solo così essi sapranno usare al meglio e con consapevolezza le proprie risorse in modo corretto e senza sprechi. Come fare per trasmettere questi valori? Come parlare a questi ragazzi che sembrano così indifferenti a tutto? Col cuore, con il buon esempio, con la coerenza da parte di noi adulti. Un rapporto armonico con noi stessi è la premessa per costruire un mondo migliore.
Amare significa insegnare ai figli, sin da piccoli, ad osservare delle regole che si basano sul rispetto degli altri; per esempio devono sentirsi parte della propria famiglia rendendosi utili, dando un aiuto e non essere solo spettatori. Ciò significa costruire in loro il senso della generosità, della coscienza etica, della pazienza, dello sforzo gioioso, della capacità di concentrazione, così scarsa oggi, e del rispetto. Insegnare ciò significa mettere il seme dell'amore contrapponendolo alla noia che genera violenza, sempre all'interno dei cambiamenti culturali e sociali. Esistono nuovi simboli, miti e riti.
Il nucleo familiare è cambiato: entrambi i genitori lavorano, l'attenzione dedicata ai figli, per quantità e qualità di rapporto, è spesso carente o sbilanciata. I figli sempre più spesso "unici" vengono riempiti d'ogni possibile attenzione sotto forma di cose acquistate, ma non sotto forma di dialogo, attenzione, gioco comune, ascolto. Sono sorti nuovi fattori di rischio legati ai nuovi stili di vita, all'ambiente, all'emarginazione urbana, alla diversificazione culturale generata dall'immigrazione. Sono in aumento verticale la violenza minorile e gli incidenti ad essa legati. In aumento anche il suicidio in età adolescenziale, tra i tanti certamente il segno drammatico di un grave stato di malessere.
In questa breve nota percorriamo la strada che ha portato allo sviluppo del bambino tecnologico, una strada che evidentemente rischia di rendere meno efficace la nostra azione di genitori e di educatori se dimentica o trascura il bambino da amare. Solo così, infatti, gli operatori e gli educatori saranno in grado di garantire quell'armonia e unità d'intenti che produce la qualità dando significato alla parola amore. La vita di domani dipenderà dalla capacità che il bimbo ha di amare la vita oggi. I bambini di oggi sono più svegli, intuitivi, carichi di energia; aiutiamoli ad utilizzare tali risorse al meglio. Dobbiamo risvegliare la sensibilità, per favorire il bambino, ma anche per vivere meglio noi stessi nel giusto equilibrio tra progresso e tradizione.
Evi Crotti
mercoledì 8 dicembre 2010
8 dicembre , giorno dell'Immacolata
santa Madre di Dio,Maria,
che sei vergine fatta Chiesa
ed eletta dal santissimo Padre celeste,
che ti ha consacrata
insieme col santissimo suo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito;
tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia
e ogni bene.
Ave, suo palazzo,
ave, suo tabernacolo,
ave, sua casa.
Ave, suo vestimento,
ave, sua ancella,
ave, sua madre.
Francesco d'Assisi
lunedì 29 novembre 2010
Il limone spazza via
il colesterolo cattivo
L'agrume previene le incrostazioni nei vasi del sistema circolatorio, inibendo l'ossidazione delle lipoproteine. Leggi la ricetta del pollo al limone, a basso contenuto di grassi
Ingredienti per 4 persone
8 porzioni di pollo (petto e cosce)
3 limoni
2 cucchiai di miele
3 spicchi d'aglio
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
2-3 rametti di rosmari
Preparazione.
Preriscaldate il forno a 180 gradi. Spremete i limoni e raccogliete il succo in una pirofila capiente. Aggiungete il miele, gli spicchi d'aglio e l'olio e mescolate bene. Collocatevi sopra i pezzi di pollo senza pelle (per ridurre drasticamente la quantità di grassi saturi senza che si perda l'aroma) e poi i limoni spremuti tagliati a metà (durante la cottura rilasceranno ancora molto succo). Mettete i rametti di rosmarino nella pirofila e infornate per un'ora. I limoni diventeranno glassati.
Le proprietà dello scalogno
Lo scalogno contiene:
ZOLFO (lo scalogno è uno degli alimenti più ricchi in zolfo, quarto minerale contenuto nell’organismo umano)
SELENIO (indispensabile per convertire l’ormone della tiroideT4 a T3 nel fegato e in altri organi e tessuti corporei)
GLUCOCHININA (definita come insulina vegetale, utile per il controllo del valore della glicemia)
QUERCITINA ( potente anti ossidante protettivo metabolismo cellulare)
ENZIMI VEGETALI UTILI NELLA DIGESTIONE
FERRO
POTASSIO
SILICIO (utile per integrità ossea, nella prevenzione osteoporosi)
MAGNESIO
FLUORO CALCIO
MANGANESE E FOSFORO
FLAVONOIDI
VITAMINA ( Caroteni precursori della vit. A), B, C, E
PROPRIETA’ DELLO SCALOGNO
AZIONE PROTETTIVA FUNZIONI TIROIDE
CURA LA PELLE, CAPELLI e UNGHIE (per il suo alto contenuto in zolfo)
STIMOLA LA DIGESTIONE
ANTI OSSIDANTE (contro radicali liberi dell’ossigeno)
DIURETICO
CONTROLLO GLICEMIA
VERMIFUGO
Lo scalogno di Riolo Terme può essere ingerito come erba aromatica in insalate e in piatti proteici (pesce, carne…).
Per un piacevole spuntino può essere così utilizzato:
1/3 scalogno, 1/3 parmogiano reggiano grattugiato, 1/3 ricotta di mucca
Pane, prosciutto crudo magro, scalogno
CENTRIFUGATO
Una mela, due kiwi, due scalogni da assumere direttamente oppure associato con acqua minerale con residuo fisso secco superiore a 500 mg/litro, genera una netta sensazione di sazietà e apporta all’organismo una decisa dose di vitamine e minerali, in particolare zolfo, selenio, silicio, magnesio, potassio, calcio.
domenica 28 novembre 2010
Arriva il pecorino
anticolesterolo
In fase di sperimentazione un formaggio speciale che abbassa il rischio di malattie cardiovascolari
Allo studio un pecorino anticolesterolo.
I ricercatori, guidati da Pierlorenzo Secchiari, hanno nutrito alcune pecore con un mangime speciale, ricco di semi di lino estrusi. Questi, a loro volta, sono un'ottima fonte di acido linoleico coniugato (cla): un acido grasso insaturo (parente degli omega 3) che aiuta a ripulire l'apparato cardiovascolare dal colesterolo cattivo (ldl), a beneficio di quello buono (hdl).
Con il latte delle pecore che hanno seguito questo menù speciale, è iniziata la produzione di un pecorino ricco di cla e quindi nemico del colesterolo. Si chiama Cladis, è buono come un pecorino normale e verrà sperimentato per 30 mesi su cento donne over 60 con sindrome metabolica dal Policlinico di Abano Terme e dalla Fondazione Leonardo.
Se la dieta con il pecorino si dimostrerà efficace, limitando o abbassando i livelli di colesterolo nel sangue, la produzione verrà allargata, coinvolgendo anche le pecore di Onna (L'Aquila), uno dei paesi più colpiti dal terremoto del 2009. Oltre a diminuire il rischio di malattie cardiovascolari, Cladis è una fonte di calcio, come tutti i formaggi: dunque buono non solo per il cuore ma anche per le ossa, nella prevenzione dell'osteoporosi.
OK La salute prima di tutto
giovedì 18 novembre 2010
Concerto:
“Canzoni da battello e arie veneziane”
20 novembre 2010, ore 21.00
Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana
Paola Crema
In occasione dell’iniziativa nazionale “Musei in Musica”, progetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (che prevede l’apertura straordinaria serale dei musei al fine di promuovere la cultura e avvicinare sempre più i cittadini all’arte ed ai luoghi che la conservano), sabato 20 novembre, alle ore 21.00, la Biblioteca Nazionale Marciana offre, nelle sue Sale Monumentali (ingresso: Piazzetta san Marco 13/a, Venezia) alla cittadinanza un concerto dell’Ensemble della Scuola Musica Antica di Venezia.
Il programma prevede “Canzoni da battello e arie veneziane”.
Paola Crema, soprano;
Marco Rosa Salva, flauto dolce;
Serena Mancuso, violoncello barocco;
Mario Parravicini clavicembalo.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Antonio Vivaldi (1678 - 1741) | Sonata in fa maggiore RV 52 largo - allegro largo - aria di giga |
Anonimo (sec. XVIII) | Tu di saver procura Mi credea d'eser sola |
Nicolas Chédeville (1705 - 1782) / Antonio Vivaldi | Sonata in sol min. vivace - alla breve largo - allegro ma non presto |
Antonio Vivaldi | Cantata Augelletti voi col canto |
Anonimo (sec. XVIII) | Finché el tempo è belo Me so sognà stanote |
Benedetto Marcello (1686 - 1739) | Ciaccona in fa maggiore |
Anonimo (sec. XVIII) | Xe finìo el mondo |
martedì 2 novembre 2010
Solidarietà
In un mondo dove tutto deve scorrere veloce,
dove chi cammina per strada
non incontra mai lo sguardo dell'altro,
dove ha volore solo il potere e il denaro,
c'è un angolo dove una mano stringe l'altra,
dove il sorriso viene ricambiato,
dove un uomo si appoggia all'altro
sapendo di essere sorretto....
e insieme percorrono il sentiero della vita.
Cooperativa Sociale Solidarietà Di Vigasio
lunedì 18 ottobre 2010
Una tragedia
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domenica 17 ottobre 2010
Molte persone con l’entrata dell’autunno sono presi da uno stato di melanconia fino alla depressione, sono attratte dagli alimenti dolci e ricchi di carboidrati, vanno incontro ad un aumento di peso corporeo, tendono a chiudersi in casa.
Tutti questi sintomi sono dovuti ad un aumento di un ormone : la melatonina!
La riduzione del tempo e della intensità della luce solare, che si ha nelle giornate autunnali, produce un aumento di questo ormone dotato di numerose funzioni e in grado di condizionare anche il comportamento alimentare, spingendo a mangiare alimenti dolci! La riduzione della intensità e della durata della luce solare in autunno causa un aumento di melatonina negli Umani e negli animali!
Negli animali la melatonina è l’ormone che porta al letargo invernale!
Negli Umani un netto aumento di melatonina causa melanconia, depressione, un fastidioso insieme di sintomi che prende il nome di sindrome affettiva stagionale.
Una altra causa della tristezza autunnale è rimanere lunghe ore in un ambiente chiuso illuminato da luce artificiale, in casa o al lavoro. Ad aggravare la situazione, emotiva compare un forte desiderio di alimenti ricchi di carboidrati, una vera e propria
“fame di dolci”, accompagnato da una ridotta attrazione verso alimenti proteici.
Si tende a mangiare certi alimenti e non altri sotto l’impulso biochimico della melatonina.
Il risultato è un aumento di peso perché l’eccesso di carboidrati viene trasformato in grasso corporeo.
Quando si rimane a lungo in ufficio o in ambiente chiuso, in casa occorre controllare la intensità della luce ordinaria. In genere negli ambienti chiusi di lavoro o di casa l’intensità è attorno o inferiore a 600 lux, troppo bassa, non adatta alla salute e al benessere psico-fisico. La mancanza di luce fa ingrassare e genera melanconia
Per superare la melanconia d’autunno è salutare vivere almeno due ore al giorno all’aria aperta per assorbire la luce solare e ridurre la secrezione della melatonina, riducendo così il desiderio di dolci e carboidrati.
Per avere lo stesso effetto naturale della luce solare occorre avere nei propri ambienti di lavoro e di vita un sistema di illuminazione con lampade capaci di generare una intensità luminosa di almeno 2.500 lux .
giovedì 14 ottobre 2010
Il cavolo
Il cavolo non c’entra nulla con la merenda, come dice un antico e famoso detto popolare…. ma è perfetto a pranzo e a cena! Si parla di verza, ma il discorso si può facilmente allargare ad altri ortaggi simili, appartenenti alla grande famiglia delle brassicacee: il cavolo cappuccio, il cavolo rosso, il crauto, tutte le varianti di cavolfiore e di broccoli.
Quando, durante l’inverno, pensiamo che la natura non possa offrire nulla, arrivano invece sulla tavola prodotti straordinari come patate, carote, sedano, rape, zucca, insalate invernali come il radicchio, i carciofi e i cavoli. Che nel linguaggio quotidiano non contano nulla, prodotti contadini, che puzzano.
In realtà non è proprio così; così belli da essere usati per realizzare dei bouquet meravigliosi e colorati di viola, bianco e arancio, ma soprattutto, ed è quello che ci interessa, una efficace fonte di nutrienti importanti ed uno dei cibi più antiossidanti e anticancerogeni che si conoscano, sono stati fortemente rivalutati da tutti gli scienziati esperti di nutrizione.
Da mangiare crudi o marinati in insalata, oppure brasati, sono il perfetto completamento di carni arrosto e gli indiscussi protagonisti di famose ricette italiane come la cassoeula milanese, la favata sarda, la minestra maritata.
Il freddo e le prime gelate ce lo consegnano nel suo momento migliore;
INSALATA DI CAVOLO BIANCO E DI CAVOLO ROSSO
INGREDIENTI
Preparazione
Portate a bollore l’aceto con lo scalogno affettato, una foglia di alloro, alcuni grani di pepe e lo zucchero. Lasciate ridurre l’aceto della metà (occorreranno una decina di minuti). Affettate i cavoli (se disponete di una affettatrice il risultato sarà ottimale), irrorateli con la riduzione di aceto, dopo averla filtrata, e salateli, poi fateli riposare al fresco per mezz’ora. Completate l’insalata condendola con l’olio.
domenica 10 ottobre 2010
Elogio della lentezza
Da Pavia il saggio invito
a prendersela con calma
Tra le molte "GIORNATE" dedicate a fatti più o meno importanti è, senza dubbbio, particolare la " GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA" che si è svolta il 15 Marzo 2010 a Pavia. Tutto è iniziato quattro anni fa proprio a Pavia, dove un gruppetto di convinti sostenitori del vivere "slow" (lento) ha lanciato la campagna mondiale onlus: "L'arte di vivere con lentezza".
NO a : passi veloci, sorpassi a zig zag, inchiodate al semaforo rosso, "cellulari-protesi" all'orecchio, sovrapposizione d'impegni, trasmissioni TV con risse.....
SI a : un caffè sorseggiato seduti al bar, per un giorno il cellulare spento e l'orologio lasciato a casa, un sano ozio senza rimorsi, riflettere, mettere ordine in qualche cassetto, dedicare tempo a se stessi, scalare una marcia al ritmo quotidiano....
L'iniziatore di questa iniziativa "a misura d'uomo" è un ex manager d'alto livello che ad un certo punto si è detto:" Voglio scendere!". All'insegna di "lento è bello", mette in pratica due fondamentali principi: " Il tempo più che libero deve essere liberato" e "il tempo non va visto come una scadenza, va goduto".
Provare per credere!
Fonte :da Sottovoce
giovedì 7 ottobre 2010
martedì 5 ottobre 2010
Elogio al limite
La conoscenza del limite serve a debellare l'onnipotenza, a fortificare i giovani di fronte agli insuccessi, a metterli di fronte alla realtà, che è fatta anche di frustrazioni, ma soprattutto a far capire loro che il limite è soprattutto spinta per crescere. La perfezione non è di questo mondo. Invece la si vorrebbe per sé e per i propri figli. Oggi più che mai si tende a valutare l'intelligenza come bene sommo, anche a scapito del cuore e delle sue emozioni.
Se pur inconsciamente, molti di noi, desiderano dei figli perfetti e così facendo si creano in essi timori ed ansie che penalizzano la ricchezza individuale. Educare i figli all'accettazione del limite significa inserirli nella realtà in modo cosciente affinché possano sfruttare al meglio i propri ritmi, le proprie risorse a favore del proprio benessere e dell'armonia. Il limite è un incentivo per la conoscenza e fa da motore ad una crescita positiva. Se conosciamo sia i talenti sia i limiti possiamo aiutare gli adolescenti ad accettare le difficoltà e a trarre soddisfazione anche dalle piccole cose. Solo accettando totalmente se stessi si è più tolleranti anche con chi ci sta accanto.
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La "torta de pomi imbriaghi"
Dolce buonissimo la "torta de pomi imbriaghi". Si tagliano 5 mele a fettine e si mettono a macerare in una terrina con due bicchierini di buon rum. Intanto si impastano bene 300 grammi di farina con 200 grammi di zucchero, un uovo, 100 grammi di burro morbido, una bustina di lievito,un pizzico di sale.
Quando l'impasto è bene amalgamato si aggiungono le mele e si rimescola il tutto. Si mette la pasta in una tortiera imburrata e si cucina in forno già caldo a 180 gradi per 40 minuti. Una volta cotta si sforna, si cosparge di zucchero e di buccia di limone gratuggiata.
Favolosa a tutte le ore.
E' una ricetta di Mario "Barba"
lunedì 4 ottobre 2010
Torta di castagne
Si stemperano e s’impastano 500 g di farina di castagne ed un pizzico di sale con 800 g di acqua fredda aggiunta poco alla volta e cercando di non creare grumi; si aggiunge olio d’oliva (50 g), pinoli interi, noci, mandorle o nocciole a pezzetti, uva passita (rinvenuta nel latte per 1-2 ore e poi infarinata) o canditi; si versa la farinata in teglia , unta d’olio, per un’altezza massima di due centimetri; si ricopre con due cucchiai d’olio e s’inforna; per chi cuoce nel vecchio forno a legna si raccomanda di cuocere tra due fuochi.
Fonte
Semifreddo di yogurt
Ingredienti:
kg. 1 di yogurt
hg. 2 di mascarpone
un pacchetto di pavesini + una piccola confezione contenuta in un altro pacchetto
Mescolare molto bene lo yogurt con il mascarpone
in una teglia alternare uno strato del composto con uno di pavesini e continuare così
terminando con lo yogurt
Se si sceglie lo yogurt ai cereali, sopra ogni strato di yogurt si possono spargere delle lamelle di cioccolato gratuggiato; se si preferisce lo yogurt ai frutti di bosco , si spargeranno dei mirtilli,delle fragoline .... si può adattare la ricetta accompagnando con pezzettini di frutta a seconda dello yogurt scelto.
Il risultato è sempre ottimo! E' un semifreddo di sicura riuscita e si fa sempre bella figura. E' buonissimo. Logicamente occorre tenerlo in frigo almeno sei ore.
sabato 2 ottobre 2010
Tour virtuale dei musei di Venezia
Dal 23 settembre su maps.veniceconnected.it , e parallelamente anche sul sito della Fondazione Musei civici di Venezia , è possibile ruotare, ribaltare, zoomare, esplorare in ogni angolo, con una prospettiva a 360º, le opere di ben cinque degli undici musei veneziani: oltre a Palazzo Ducale, anche Ca' Rezzonico, Ca' Pesaro, il Museo di Storia Naturale e la Torre dell'Orologio. In una seconda fase saranno rese disponibili anche le riprese di Museo Fortuny, Museo Correr, Museo del vetro, Casa Goldoni, Museo di Palazzo Mocenigo e Museo del merletto.
lunedì 27 settembre 2010
sabato 18 settembre 2010
Quando si dice: la forza della Natura!
giovedì 16 settembre 2010
LastFm, tutta un'altra musica!
Dimmi che musica ascolti e… scoprirai nuova musica e nuovi amici!
Potrebbe essere questo il motto di LastFm, un sito dedicato a tutte le persone che non possono fare a meno della musica e che non si accontentano di ascoltare sempre gli stessi brani.
Per poter usufruire dei servizi, quasi tutti gratuiti, offerti dal sito, è sufficiente registrarsi. Una volta creato il vostro profilo, nel quale potrete indicare quali sono i vostri artisti preferiti o che generi di musica amate ascoltare, non vi resta che scaricare sul vostro pc lo Scrobbler, un software che vi consentirà di scoprire nuova musica in base ai vostri ascolti.
In pratica, ogni volta che ascoltate un brano musicale dal vostro computer e siete collegati alla rete, lo Scrobbler invierà a LastFm un piccolo messaggio per segnalare il brano che state ascoltando. Potrete così ottenere all'istante tutte le informazioni che desiderate sul brano e sull'artista che lo canta, guardare le immagini e i video collegati, conoscere le classifiche relative al brano o all'album selezionato o quali sono gli altri utenti che hanno gusti simili ai vostri. A partire dalla musica che ascoltate, inoltre, riceverete suggerimenti che possono aiutarvi a scoprire nuova musica. Naturalmente tutti i brani ascoltati possono essere commentati, taggati, consigliati agli amici, classificati in playlist personalizzate.
Non mancano infine un calendario aggiornatissimo su tutti gli eventi musicali in programmazione in Italia e, limitatamente ai festival, anche in Europa, ricercabili anche per data, genere musicale, località, e un'ampia area Community per confrontarsi con gli altri utenti ed essere sempre aggiornati sulle ultime tendenze musicali.
Settimana europea della mobilità 2010
La Settimana europea della mobilità 2010 si svolgerà dal 16 al 22 settembre in tutta l'Unione Europea.La Città di Venezia aderisce anche quest'anno alla Settimana con iniziative che vedono la partecipazione di amministratori, associazioni, cittadini e determinano l'avvio di nuove opportunità per la mobilità sostenibile nella nostra città.
Quest'anno la Settimana ha come slogan "Travel smarter, live better" (Muoviti in modo più intelligente, vivi meglio). A Venezia queste parole diventano un ulteriore impulso all'uso della bicicletta negli spostamenti urbani.
Per il programma delle iniziative leggi qui
mercoledì 15 settembre 2010
domenica 12 settembre 2010
Scoprire Venezia
Il primo esempio di donna veneziana colta, aperta al mondo e che tra l'altro contribuì al predominio della Serenissima nel Mediterraneo ed in Europa fu Caterina Cornaro (1454-1510). Figlia del veneziano Marco Corner (italianizzato in Cornaro) e di Fiorenza Crispo, apparteneva a una delle famiglie più ricche ed influenti della Serenissima. Venne educata in monastero a Padova fino all'età di 14 anni. Fu prescelta tra le donne più in vista della Serenissima come sposa del re di Cipro e di Armenia Giacomo II di Lusignano detto il Bastardo (1438-1473) che fu arcivescovo di Nicosia nel 1456 e, dal 1460 al 1473, re di Cipro.
Nel 1468 Giacomo II di Cipro sposò per procura Caterina Cornaro; solo nel 1472 Caterina venne condotta a Famagosta, sull'isola di Cipro, dove furono celebrate nozze sontuose. Un anno dopo il re morì a causa di una strana malattia dovuta ad uno strapazzo di caccia, poco prima della nascita del suo erede Giacomo III, che a sua volta morì l'anno successivo di febbri malariche. Questo fece sì che l'intera eredità dei Lusignano passasse nelle mani della Regina Caterina.
Subito dopo la morte di Giacomo II, a Famagosta scoppiò una sommossa fomentata da più parti per sostituire a Caterina l'erede "legittima" Carlotta (1444-1487), figlia di Giovanni II di Lusignano (1418-1458), sorellastra di Giacomo II e maritata a Ludovico di Savoia.
A questo punto Venezia intervenne dirigendo la politica di Caterina, che governò su Cipro assistita da un Consiglio di Reggenza, dallo zio Andrea Corner e da due cugini. Cipro cadde quindi sotto l'influenza della Serenissima.
Decisi nel volersi liberare dal dominio veneziano, nella notte del 13 novembre 1473, dei nobili catalani appoggiati dal vescovo di Nicosia, penetravano nel Palazzo Reale e nella stanza stessa della Regina assassinando lo zio Andrea, il cugino Marco Bembo, il medico ed un domestico. Venezia rispose inviando dieci galee agli ordini del Provveditore Vettor Soranzo. Le truppe da sbarco catturarono i nobili dissidenti al soldo del re di Napoli e del Duca di Savoia.
Alla morte del figlio Giacomo III, nel 1474, il suo posto fu preso dalla stessa Caterina, che regnò dal 1474 al 1489. Le fu attribuito dal Senato veneto l'appellativo di "Figlia adottiva della Repubblica" onore mai tributato a nessuna donna prima di lei.
Nell'ottobre 1488 fu scoperta un'altra congiura, ordita ancora dai nobili catalani. Venezia represse di nuovo la ribellione e decise di richiamare Caterina costringendola ad abdicare a favore della Repubblica. A seguito del suo rifiuto, fu minacciata che nel caso di disobbedienza sarebbe stata spogliata di tutti i privilegi e sarebbe stata trattata come ribelle. Il 26 febbraio 1489 avvenne l'atto ufficiale dell'abdicazione di Caterina in favore della Serenissima. Il 18 marzo, vestita di nero, la regina lasciò per sempre l'isola.
Venezia accolse la sua figlia in maniera trionfale. Sedette sul Bucintoro accanto al doge Agostino Barbarigo e fu nominata domina Aceli (signora di Asolo), conservando tuttavia anche negli atti ufficiali il titolo e il rango di regina. Sul territorio di Asolo, Caterina aveva gli stessi poteri del doge. Unici limiti: non poteva far subire ai sudditi nessun onere o angheria e non poteva ospitare chi non fosse gradito al doge. Da allora ogni anno a Venezia si ricorda con la Regata Storica l'accoglienza riservata dalla Serenissima alla Regina di Cipro.
Caterina richiamò alla sua corte artisti e letterati, tra cui Giorgione, Lorenzo Lotto, Pietro Bembo, (che qui ambientò Gli Asolani). Nel 1509, all'avanzare delle truppe imperiali di Massimiliano I d'Asburgo, si rifugiò a Venezia. Ritornata nel suo castello e tra gli asolani che tanto l'amavano, fuggì di nuovo quando le truppe tedesche si affacciarono alle porte di Altivole.
Caterina Cornaro morì il 10 luglio 1510 e venne tumulata nella Chiesa dei Santi Apostoli. Tale fu la folla che volle partecipare al rito funebre che i Provveditori fecero costruire un ponte di barche da Rialto a Santa Sofia per permettere un migliore deflusso. La salma rimase solo pochi anni nella chiesa dei Santi Apostoli perché, a causa della costruzione della nuova chiesa, nel 1575 venne trasferita nella Chiesa di San Salvador, dove tuttora riposa.ù
Fonte
domenica 5 settembre 2010
Questa composizione è stata definita da Pino Pignatta un viaggio straordinario attraverso la musica che cattura dall'inizio alla fine l'ascoltatore, lo prende per mano, lo porta con sè, lo accompagna sui territori sconfinati dell'immaginazione.
Buon ascolto
La cura dell'uva ( ampeloterapia )
L’uva è il frutto di questo periodo, contiene glucosio e molti nutrienti utili per il metabolismo cellulare come polifenoli, catechine, quercetina, flavonoidi, antocianine. Nomi scientifici difficili, ma di grande utilità per la salute dei nostri organi. In particolare l’uva nera è ricca di resveratrolo. Tutti questi nutrienti sono potenti anti ossidanti, sono efficaci protettori contro l’inquinamento cellulare estivo di radicali liberi dell’ossigeno. Questi prodotti di scarto delle cellule sono responsabili di gravi danni ai cromosomi, alle cellule, fanno invecchiare prima e sviluppano processi di decadenza estetica e degenerazione funzionale degli organi vitali. I principi nutritivi contenuti nell’uva svolgono una decisa azione contro i radicali liberi dell’ossigeno e quindi proteggono cellule e organi. La cute ottiene un vantaggio netto dalle molecole benefiche contenute nell’uva.
Questa cura va eseguita al termine dell’estate! Durante il periodo estivo il corpo umano tende a produrre una dose maggiore di radicali liberi dell’ossigeno. Prima della stagione fredda l’organismo va protetto! In passato lo avevano capito attraverso l’esperienza diretta. Oggi si conosce il motivo scientifico della efficacia della cura dell’uva : blocca l’azione negativa sulla salute delle molecole tossiche prodotte durante l’estate !
La cura dell’uva consiste nel mangiare quattro volte al giorno uva nera, meglio appena colta, al netto degli scarti.
A pranzo oltre all’uva nera occorre mangiare una cruditè di ortaggi freschi di stagione a piacere senza indicazione di peso, condimento
A cena consiglio di iniziare con un piatto di cruditè stagionali a piacere con porzione libera, un piatto proteico, seguito da una porzione libera di verdura cotta di stagione con
La cura dell’uva va associata a terapia idrica con due bicchieri di acqua al mattino e alla sera e un bicchiere di acqua minerale ogni ora. Consiglio di bere prima di ogni pasto (vedere il motivo su articolo Acqua e Peso Corporeo),
E’ consigliata acqua minerale con residuo fisso secco superiore a 500 mg /litro e una dose di ioni bicarbonato superiore a 600 mg/litro (controllate etichetta bottiglia). La cura dell’uva non è consigliata a persone con diabete. La cura dell’uva si può eseguire per due giorni, meglio il sabato e domenica. Durante i giorni dell’uva si ha una forte diuresi giornaliera, utile per eliminare ritenzione idrica. I carboidrati vengono forniti dall’uva, le proteine dagli alimenti della cena, i lipidi dall’olio extra vergine di oliva e dai vinaccioli contenuti nei chicchi ben triturati durante l’assunzione dell’uva nera. I minerali e le vitamine dall’uva, dalla verdura e ortaggi crudi e freschi di stagione. Il fegato va incontro ad una sana fase di “scarica” di glicogeno e di grassi. Si depura e riattiva il metabolismo. Con la cura dell’uva il fegato si prepara all’entrata dell’autunno quando la riduzione della durata delle giornate e della intensità della luce solare porterà a mangiare una maggiore dose di carboidrati. La cura dell’uva la si può eseguire per tutte le settimane che si vuole fino a quando è disponibile uva nera fresca e appena colta. Ogni parte di Italia ha propri vitigni di uva nera, Va scelto il vitigno della propria terra.
Per saperne di piùmercoledì 25 agosto 2010
Lo sport come bene-essere
Lo sport è fonte di benessere per tutti, ma soprattutto per i ragazzi che, proprio per la loro età, stanno vivendo la crescita. Valorizzare lo sport significa aver capito che esso è necessario per uno sviluppo armonico sia fisico che psichico; i vantaggi sono molteplici, ma soprattutto esso fa da sostegno al genitore nell'educazione.
Conoscere le vere caratteristiche di personalità e le attitudini del ragazzo è il primo passo verso una corretta educazione anche allo sport.
L'adolescenza è un'età difficile proprio per i passaggi repentini che il ragazzo vive e che spesso subisce. L'attività sportiva deve avere quindi un posto importante nella vita dell'adolescente. Oggi più che mai i ragazzi sono sottoposti a martellamenti tecnologici che li portano a essere sempre ben preparati intellettivamente e a livello di performance, ma emotivamente fragili.
ESEMPIO A: grafia di un fragile
ESEMPIO B: grafia di un sicuro
L'attività sportiva permette al ragazzo d'oggi di veicolare le pulsioni aggressive, di misurare le proprie risorse, di sviluppare la parte fisica attraverso la coordinazione del movimento, fa sperimentare lo spirito di gruppo, lo distoglie dalla noia e dalla solitudine, gli fa assorbire le regole e gli insegna a viverle, imparando quindi il rispetto per sé e per gli altri.
ESEMPIO C: grafia di ragazzo senza regole
ESEMPIO D: grafia di un solitario
Il gioco di squadra è soprattutto divertimento e favorisce l'interazione sociale e la comunicazione; inoltre, sollecitando una sana competizione, fa assaporare il successo, ma permette anche di accettare la sconfitta, per cui è fautore di un insegnamento rilevante poiché, se pur abbassa nel ragazzino il naturale senso di onnipotenza, tuttavia lascia indenne la sua voglie di essere vincente. L'agonismo contrapposto all'individualismo narcisistico.
Lo sport serve anche per misurare la proprie forze e per conoscere quindi i propri limiti. Ma soprattutto esso è fonte di benessere spirituale poiché, rinforzando il fisico, fornisce un nutrimento indispensabile anche alla mente. Nel gioco il ragazzino scarica la sua naturale aggressività, veicolando la propria energia verso quegli obiettivi che egli stesso si è imposto di raggiungere. In questo modo egli può imparare e sviluppare le capacità di ordine e metodo che tutti sappiamo indispensabili anche nella successiva vita lavorativa.
Occorre che l'allenatore e l'adulto in generale conoscano la natura del ragazzo per evitare frustrazioni inutili, ma soprattutto è essenziale che il genitore non trasferisca sul figlio le proprie aspirazioni e i desideri di successo, spingendolo a essere "er più" senza conoscere le sue effettive risorse. In questo caso lo sport perde il suo effettivo valore che è innanzi tutto quello di divertire, far sognare ed educare, ma soprattutto di evitare quei surrogati che a volte i figli adottano per evitare la noia. E' ammessa l'identificazione col campione, ma è indispensabile evitare la corsa al dio denaro, cercando piuttosto di spronarli alla lealtà e all'orgoglio che la vincita sicuramente procura. Si tratta di ingredienti basilari per sentirsi vincenti e, perché no, un po' immortali.
Evi Crotti da:Il Giornale
giovedì 19 agosto 2010
Pino Pignatta
venerdì 6 agosto 2010
Attenti al computer Ruba la scrittura ai nostri bambini
«I nostri bambini e i nostri ragazzi sono ormai abituati a scrivere usando la tastiera del cellulare o del computer. Fanno sempre più fatica a tenere in mano la penna, e aumentano in modo esponenziale i casi di "disgrafia". È importante intervenire per correggerli, ma senza considerare il fenomeno come una malattia».
La dottoressa Evi Crotti, psicopedagogista, autrice di molti libri in tema di età evolutiva e titolare di una Scuola di grafologia nonché di una seguita rubrica sul sito Internet del Giornale, non ha dubbi. Sempre più di frequente si presentano casi di bambini con difficoltà di scrittura, che scambiano di frequente le lettere, scrivendo «Q» al posto di «G» e «P», oppure «A» al posto di «O», oppure lettere minuscole al posto di lettere maiuscole. Sempre più spesso bambini e ragazzi fanno enorme fatica a scrivere le parole allineandole una all'altra.
«La disgrafia – spiega Evi Crotti – emerge quando il bambino incomincia la sua fase di personalizzazione della scrittura, indicativamente mentre frequenta la terza elementare. Spesso sono gli insegnanti a lamentarsi del disordine nella scrittura dell'alunno, che non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra le lettere e tra le parole, non segue la linea di scrittura e procede a salti, in salita o in discesa rispetto al rigo. Anche la pressione della mano sul foglio non è regolare e può apparire o troppo forte, o troppo debole. Talvolta si riscontra un'inversione nelle direzione del gesto di scrittura, che procede da destra verso sinistra».
Di fronte a questi casi sempre più numerosi c'è chi propone di sostituire la scrittura a mano in corsivo con quella in stampatello, oppure consiglia di affidarsi alla videoscrittura, cioè al computer. «Non è la risposta, ma un errore – spiega la grafologa – perché così facendo si presuppone che non sia possibile recuperare la necessaria abilità manuale per poter scrivere correttamente e si finisce per abbandonare il bambino o il ragazzo disgrafico davanti a una tastiera e a un video, accentuando i problemi e facendolo sentire diverso dagli altri che riescono ad esprimersi tenendo la penna in mano».
La Regione Lombardia ha approvato pochi giorni fa una legge che prevede l'erogazione di contributi alle famiglie, per facilitare i percorsi didattici degli studenti, favorire lo studio a domicilio dei soggetti con questi disturbi e garantire le condizioni che permettano loro di realizzarsi nella scuola. «Bisogna evitare – continua Evi Crotti – di ritenere i bambini disgrafici degli ammalati. Per recuperare la capacità grafica basta una rieducazione alla scrittura, che permetta a questi ragazzi di scrivere normalmente e dunque di inserirsi meglio nella scuola».
La Scuola di Grafologia Crotti organizza da tempo corsi di 6 lezioni per formare educatori e insegnanti della scuola dell’obbligo, addestrandoli ad aiutare bimbi e ragazzi a migliorare il grafismo (www.evicrotti.com). E offre anche la possibilità di interventi individuali su bambini che soffrono di disgrafia, con un percorso che mediamente prevede cinque incontri formativi per arrivare a risolvere il problema.
«Il fenomeno della brutta scrittura sta aumentando incredibilmente, anche a causa del modificarsi delle abitudini scrittorie dei nostri ragazzi – spiega il dottor Alberto Magni, medico e psicoterapeuta che collabora con il Centro Crotti – sempre meno abituati a tenere in mano la penna. Non bisogna drammatizzare, ma è possibile intervenire e risolvere il problema».
fonte. Il Giornale
mercoledì 21 luglio 2010
Buon ascolto.
lunedì 5 luglio 2010
lunedì 21 giugno 2010
IL COLORE DEI DENTI e RIMEDI NATURALI
Il colore dei propri denti è geneticamente determinato, assegnato da madre natura fin dalla nascita.
Esso è personale, un po’ come il colore della propria pelle e dei capelli. Ognuno ha il suo. Mentre con il passare degli anni, i capelli diventano sempre più bianchi, il colore dei denti diventa giallo e sempre più scuro.
Il colore dei nostri denti è generato dalla dentina, che è una parte del dente ed è situata proprio al di sotto dello smalto
Non è, quindi, lo smalto a determinare il colore dei nostri denti. Esso non ha un colore proprio, è traslucido: dalla sua superficie traspare il colore della dentina sottostante.
Lo smalto non è una barriera impenetrabile tra il cavo orale e la dentina, ha vari pori che fanno penetrare sostanze, particelle, capaci di cambiare il colore alla dentina e allo stesso smalto.
Inoltre sulla superficie dentale, si può formare placca batterica e tartaro. Le varie particelle colorate introdotte con alimenti, bevande, fumo (catrame e nicotina), possono aderire alla placca o al tartaro e rimanervi adese, causando un cambio del colore dei denti.
Cosicché nel corso degli anni, lo smalto e la sottostante dentina, assumono particelle colorate, responsabili della variazione del colore dei denti.
Anche la luce solare causa denti più gialli e più scuri.
Inoltre con il passare dell’età, lo smalto si assottiglia a causa del logorio naturale. Ciò fa trasparire maggiormente il colore degli strati sottostanti della dentina, sempre più scura!
COSMESI DEL SORRISO
Per recuperare, migliorare il colore dei propri denti, si può fare il cosiddetto “sbiancamento” dentale.
I denti possono essere sbiancati in due modi:
Il primo: è un metodo meccanico per l’azione fisica di erbe, piante, sostanze abrasive capaci di rimuovere placca dentale, tartaro adeso sulla superficie dei denti, dove sono bloccate e incorporate particelle colorate date da alimenti, bevande, alcool e tabagismo.
Sono rimosse macchie formatesi sulla superficie dei denti, esterne dei denti.
Il secondo:metodo chimico - professionale, usando sostanze decoloranti capaci di rimuovere macchie interne al dente, “intrinseche” poste nella dentina, cioè al di sotto dello smalto superficiale dei denti.
Questo metodo può essere effettuato da medici odontoiatri.
Le scelte che possono essere fatte al proprio domicilio usando rimedi naturali in grado di rimuovere placca batterica e tartaro responsabili del cambio del colore dei propri denti sono :
1 – SALVIA ( usare foglie fresche passandole sopra superficie denti)
2 – MELA FRESCA ( usare polpa)
3 – FRAGOLA (usare polpa)
4 – LIMONE (buccia – succo fresco)
5 – ALOE VERA (gel applicazioni locali)
6 – BICARBONATO Di SODIO (attenzione ! Non più di una volta mese)
7 – DENTIFRICIO SBIANCANTE
8 – SOSPENSIONE FUMO
9 – CAROTA E SEDANO CRUDI ( loro inserimento al termine dei pasti)
10 – MASTICAZIONE SEMI di FINOCCHIO o di ANICE VERDE
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